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Federici a tutto tondo: tassa, Aams, web

“A tre giorni dalla manifestazione di via XX Settembre non c’è tempo per le polemiche. A quattro giorni dalla sentenza del Tar c’è bisogno di unità”. Massimiliano Federici, presidente Fiesel-Confesercenti, utilizza due frasi secche per esprimere un pensiero che, auspica, possa essere condiviso dall’intera categoria. Già, perché in questi ultimi giorni tanto si è parlato di manifestazione, Tar, tassa, regole e direttiva europea. I punti all’ordine del giorno sono tanti e tutti, in un modo o nell’altro, importanti e determinanti per il settore.  Però bisogna attivarsi facendo un passo alla volta. Il primo, dunque, è partecipare alla manifestazione di martedì 7 luglio. “Non vogliamo gridare in faccia a nessuno che non vogliamo pagare le tasse – spiega Federici – ma vogliamo soltanto dire al ministro Padoan che spetta ai suoi funzionari trovare una soluzione perché loro hanno creato disordine. Se hanno scelto di affidarsi all’Aams per la scrittura delle regole significa che non sanno scegliere i propri collaboratori e consiglieri. Anche di questo dovrebbero dar conto”. Ma perchè così tanta ostinazione contro il settore delle ecig? “Il problema non è tanto affossare noi, il problema è salvare le “no burn” di alcune multinazionali del tabacco. Noi siamo rimasti incastrati in questo gioco di equivalenze con le sigarette. Ma se saltiamo noi salta tutto. Il Tar dovrà tenere conto anche di questo”.
094La decisione del Tar questa volta appare ancora più difficile rispetto all’analoga sentenza dell’anno scorso. Se il Tar decide di dare la sospensiva, cosa molto probabile, significa che la tassa viene immediatamente congelata. E si ritorna nell’incertezza fiscale, oltre che nell’ambiguità legislativa. “Il vero problema – continua Federici – che tocca i rivenditori in prima persona sono le forniture di liquidi pagate con tassa. Cosa facciamo dopo l’eventuale sospensiva? Li dobbiamo rivendere a prezzo ribassato, senza tener conto della tassa. Non stiamo parlando di pochi centesimi ma di almeno cinque euro a flacone. Il danno è causato dallo Stato, voglio proprio vedere se lo Stato sarà anche così corretto da restituirci il dovuto. Ho molti dubbi. Anche per questo è importante aderire alla manifestazione: la voce deve essere unica e unitaria, dobbiamo dare un segnale chiaro. Non stiamo chiedendo l’impossibile, cioé vivere nel mondo dei sogni e non avere tasse. Stiamo soltanto dicendo che se una tassa ci deve esere almeno sia equa. La nostra proposta è di tassare la nicotina per concentrazione e quantità: un centesimo di euro ogni milligrammo per millilitro”. Che vorrebbe dire, ad esempio, novanta centesimi di imposta su un flacone da 10 ml con nicotina a 9; oppure 1,8 euro su analoga quantità ma con nicotina a 18.
tar-vittoria-sigarette-elettroniche-630x285Secondo le stime Fiesel ad oggi sono rimasti poco più di mille negozi, a fronte di circa 3mila di due anni fa. Il fatturato totale ruota attorno i 72 milioni di euro. “E sa quanto lo Stato aveva messo a bilancio per le tasse 2014 e 2015? Rispettivamente 117 e 132 milioni di euro. Ovvero, le tasse che avremmo pagato sarebbero state quasi il doppio rispetto il fatturato del comparto. Una vera sciocchezza. Ma questo è stato causato anche perché ormai l’80 per cento delle transazioni avviene sul web, a noi è rimasto un quinto del mercato”. A proposito di web: avversario o alleato? “Non ho nulla contro chi ha scelto di aprire uno shop online. E’ semplicemente un’altra cosa che si rivolge ad un altro pubblico. Dico solo che però le regole dovrebbero valere per tutti perchè altrimenti, continuando con i due pesi e le due misure, continueremmo ad avere un mercato drogato”. Federici non vuole neppure prendere in considerazione l’ipotesi che il Tar non accolga il ricorso: “Altrimenti è finita. Per tutti, per sempre”.

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