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Benedetto Della Vedova: “Legislatore difende un indifendibile status quo”

L’uso ostruzionistico del “principio di precauzione”, l’allarmismo per i problemi di gettito, la spinta verso una regolamentazione deliberatamente disincentivante non sono la prova che il legislatore non sa di cosa sta parlando - lo sa benissimo, per questo fa quello che fa - ma che non capisce i danni che sta facendo continuando a difendere un indifendibile status quo.

Benedetto Della Vedova, senatore sottosegretario di stato per gli affari esteri, risponde alla lettera aperta “Non basta parlare di Europa, bisogna comportarsi da europei” di Mosè Giacomello (presidente Vapitaly) pubblicata nei giorni scorsi sulle nostre pagine.

di Benedetto Della Vedova

Ho partecipato alle due ultime edizioni del Vapitaly perchè penso che il rapporto tra tecnologia, economia e salute sia uno dei centri della politica contemporanea, che ai decisori pubblici spetta la responsabilità di affrontare, come minimo, con cognizione di causa e senso dell’opportunità. La storia della guerra politico-legislativa alle sigarette elettroniche – che si è recentemente, per così dire, arricchita di un nuovo desolante capitolo – dimostra che in Italia di questa sfida la classe politica, per lo più, non avverte l’urgenza, ma solo la paura. Paura per il “disordine” rispetto alle rendite consolidate. Paura per un “nuovo” sconosciuto o equivocato, nella sua natura e nei suoi significati. Paura per naturale rimescolamento di interessi, di valori e di idee che l’innovazione porta con sé.
Le sigarette elettroniche non sono solo un affare planetario, destinato a crescere rapidamente nel prossimo futuro. Sono anche lo strumento indiscutibilmente più efficace per ridurre i danni da fumo. Di tutto questo il legislatore italiano ed europeo non è, nè può più fingersi inconsapevole o ignaro. L’uso ostruzionistico del “principio di precauzione”, l’allarmismo per i problemi di gettito, la spinta verso una regolamentazione deliberatamente disincentivante non sono la prova che il legislatore non sa di cosa sta parlando – lo sa benissimo, per questo fa quello che fa – ma che non capisce i danni che sta facendo continuando a difendere un indifendibile status quo.
L’Europa è stato l’alibi di questa ultima stretta anti ecigs? Succede spesso. Anche la normativa europea è a volte catturata da interessi lobbistici o burocraticamente intrappolata nel business as usual? Certo, perchè tutte le istituzioni corrono questo rischio. Ma come lei stesso riconosce un argine alle misure stupidamente punitive recentemente imposte sarebbe stato proprio rappresentato da un più serio rispetto delle regole europee, anche semplicemente di quelle sulla libera circolazione delle merci. Le dirò di più: sono convinto che su questo tema, come su molti altri (dalla normativa antitrust alla tutela dei consumatori), alla fine arriverà da Bruxelles la spinta in grado di sgretolare le (interessate) resistenze nazionali.
Due ultime considerazioni: qualunque parlamentare, anche non membro dell’esecutivo, vota per disciplina di partito o di maggioranza provvedimenti che contengono norme che pure considera delle autentiche sciocchezze. In occasione della recente approvazione del decreto fiscale, che conteneva le norme anti ecig –  è toccato a me farlo. L’alternativa sarebbe stata votare contro la fiducia richiesta dal governo di cui faccio parte a pochi giorni dal voto sulla legge di stabilità. Questa forma di obiezione di coscienza individuale sarebbe servita a qualcosa o a qualcuno? Penso di no.
Seconda questione, per fatto non personale. Lei mi ammonisce giustamente a cercare compagni di strada coerenti con la mia impostazione europeista. Però non vorrei che si usassero solo le ecig come paradigma di sensibilità europeista. Il politico che si è scagliato più violentemente contro queste misure è stato Salvini, che bombarderebbe questa Europa, e che su molti settori economici – dall’agricoltura, al mercato dei servizi – propone chiusure brutalmente protezioniste a garanzia di interessi corporativi. Mi sento e sono molto amico delle ecig, ma in questo caso non posso certo dire che gli amici dei miei amici sono tutti miei amici.