Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Sigaretta elettronica: Lega e Cinquestelle, adesso tocca a voi!

Lega e Movimento Cinquestelle rappresentano la maggioranza degli italiani. Lega e Cinquestelle sono i due partiti che vogliono abolire l'imposta vessatoria sul vaping e riscrivere le norme separandole da quelle del tabacco.

Neppure le più rosee aspettative della vigilia avrebbero potuto delineare un quadro a tinte così brillanti per la sigaretta elettronica. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito d’Italia, la Lega è il primo partito della coalizione maggioritaria. I nomi non sono fatti a caso, rappresentano le forze politiche più vicine e sostenitrici del vaping. In campagna elettorale sia il papabile premier Salvini che i candidati pentastellati hanno formalizzato in lettere d’intenti e in interventi pubblici che, in caso di loro vittoria, tra le priorità ci sarebbe stata la riformulazione della tassazione e la separazione normativa tra fumo e vapore.
Il futuro governo del Paese non potrà dunque prescindere nè dalla Lega, nè dal M5S. La fantapolitica lascerebbe spazio anche a un governo bipartitico tra loro due ma gli equilibri appaiono complicati e, a detta di Salvini, impossibili. Molto più realistica l’ipotesi che se sarà l’uno a governare, l’altro sarà il primo partito d’opposizione. Come dire: il primo partito d’Italia, trasversale e di grande coalizione, è quello del vaping.
Il mondo della sigaretta elettronica si è ritrovato a vivere una nuova primavera. Salvini intervenne addirittura in piazza il 29 novembre, i Cinquestelle hanno organizzato nel corso dell’ultimo mese una serie di incontri pubblici di approfondimento sul tema.
Rimane un’unica spada di Damocle: il decreto Aams che dovrà essere emanato entro il 31 marzo. Decreto pensato e voluto da un gruppo di parlamentari delegittimati senza appello dal voto popolare. Molti di essi non torneranno in Parlamento mentre chi occupa un posto di governo dovrà svuotare i cassetti. Il decreto oggi è un pezzo di carta che potrebbe essere stracciato poco dopo esser diventato operativo. L’opportunità potrebbe suggerire al Monopolio di attendere un paio di settimane in deroga alla scadenza di legge o di emanare un Decreto, chiamiamolo così, provvisorio. La strada appare già segnata. Da oggi, probabilmente, si comincerà a percorrerla e condurrà ad un mondo senza fumo, un mondo di vapore, per la salute e per la sanità pubblica.

 

Articoli correlati