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Sigarette elettroniche, la tossicità degli aromi è pressoché nulla

Pubblicati i risultati delle analisi su 99 aromi italiani: la tossicità rispetto il fumo è ridotta di oltre il 95 per cento.

Le analisi di laboratorio sugli aromi utilizzati nei liquidi per sigaretta elettronica confermano la riduzione di oltre il 95 per cento del danno rispetto il fumo tradizionale. È quanto emerso da una ricerca condotta dal team scientifico di Trusticert coordinato dal dottor Emanuele Ferri.
Uno dei più evidenti effetti negativi dell’utilizzo della sigaretta tradizionale – spiega Ferri – – è proprio l’aumento di anidride carbonica a livello sanguigno e la conseguente riduzione dell’apporto di ossigeno alle cellule. In presenza di fumo nei polmoni, infatti, i globuli rossi scaricano l’anidride carbonica raccolta nei tessuti e raccolgo nuova anidride carbonica prodotta dalla combustione del tabacco, anziché ossigeno. Tale dinamica, che causa una serie di problematiche alla salute, non accade in caso di inalazione di vapore prodotto da una sigaretta elettronica poiché quest’ultima non prevede combustione e di conseguenza non genera anidride carbonica. Tuttavia nei liquidi destinati ad inalazione tramite sigaretta elettronica vi sono diversi composti chimici (tra cui gli aromi – anche naturali) che potrebbero avere effetti nocivi“. La ricerca ha dunque voluto analizzare e capire il grado eventuale di tossità degli aromi e per farlo sono stati utilizzati e misurati singolarmente 99 aromi di Flavourart.
I ricercatori hanno simulato l’utilizzo della sigaretta elettronica e analizzato in vitro le incidenze sul sistema polmonare. La vaping machine ha consentito di regolare il tempo di aspirazione, la portata di aria e il tempo di pausa tra un’inalazione e l’altra.
L’aspetto fondamentale è stata l’attenzione con cui i ricercatori hanno simulato la svapata: la resistenza non è mai portata a secco e le impostazioni di wattaggio e voltaggio dell’hardware sono state assolutamente realistiche. È stato inoltre previsto il confronto tra diverse tipologie di hardware, dalle tradizionali penne alle big battery.
Per simulare il complesso meccanismo della respirazione si è dovuto tenere sotto controllo la concentrazione delle sostanze inalate. Per questa ragione, l’aerosol prodotto dalla sigaretta collegata alla svaping machine è stato raccolto in un liquido, il cosiddetto “terreno di coltura”, e lì fatto condensare. Il terreno è stato pesato prima e dopo la sessione di svapo e si è calcola per differenza la concentrazione di e-liquid che è stato fatto evaporare e ricondensare nel terreno. Questo stesso terreno è poi utilizzato in una fase successiva per i test di tossicità sul modello. Come ormai è consolidato nella comunità scientifica, è stato applicato il modello in vitro, quindi non sono state fatte misurazioni o analisi su animali.
L’analisi ha verificato il livello di tossicità sull’epitelio polmonare (il tessuto composto da cellule specializzate per svolgere funzioni di rivestimento e di scambio di gas) e sull’endotelio vascolare (il tessuto composto da cellule specializzate per svolgere funzioni di rivestimento di vasi sanguigni e linfatici) di 99 aromi di FlavourArt, paragonati agli effetti di tre sigarette tradizionali. L’aspetto sorprendente è che mediamente i risultati hanno confermato il dato più generale che la sigaretta elettronica riduce il danno del 95 per cento rispetto il fumo tradizionale. I marcatori hanno misurato soltanto due picchi di circa il 10 per cento di tossicità, in particolare sugli aromi al cocco e alla nocciola, ma comunque sostanzialmente molto inferiori rispetto alle conseguenze della sigaretta tradizionale sull’endotelio polmonare (80 per cento). Tutti gli altri aromi si sono posizionati mediamente su un livello del 2,5 per cento di tossicità. Per quanto riguarda invece l’endotelio vascolare, la ricerca ha misurato in oltre il 95 per cento il danno ridotto degli aromi rispetto il fumo.
Nel modello usato in laboratorio – spiega il dottor Emanuele Ferri – sono stati utilizzati due tipi di colture cellulari in modo da riprodurre fedelmente la struttura alveolare. Una coltura cellulare è una coltivazione di cellule che cresce su un supporto in presenza di nutrienti e composti necessari per la crescita e lo sviluppo delle cellule. In particolare nella parte superiore del modello sono state inserite cellule che riproducono l’epitelio polmonare, normalmente a contatto con l’aria, e nella parte inferiore le cellule che riproducono l’endotelio vascolare, lo strato di cellule che riveste i vasi sanguigni e a contatto con i globuli rossi. Le due tipologie di cellule crescono sulle due facce di una membrana semipermeabile. Un modello di questo genere fornisce una risposta molto più completa e indicativa della reale tossicità dei composti rispetto ai modelli che prendono in considerazione solo una tipologia di cellule, in quanto si andranno analizzare gli effetti del fumo e del’aerosol sui diversi tipi di cellule che vengono maggiormente a contatto con le sostanze inalate“.

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