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Sigarette elettroniche, anche la Svezia applica l’equivalenza

Il pessimo modello italiano sta facendo proseliti: 20 millilitri tassati come una stecca di sigarette

l’Italia è diventata un modello europeo. Ma purtroppo in negativo, ovvero sta letteralmente esportando un errore di calcolo e valutazione che potrebbe destrutturare l’intero settore del vaping. Ne sanno qualcosa i vapers svedese che da oggi si vedono costretti a pagare una tassa sui liquidi da inalazione per sigarette elettroniche pari a 2 corone per millilitro, circa 2 euro per flacone da 10 millilitri. L’imposta è stata calcolata in base al cosiddetto concetto di equivalenza: secondo il governo svedese flacone da 10 millilitri di liquido corrisponde a cinque pacchetti di sigarette; due flaconi ad una stecca. Nonostante la comunità scientifica abbia già più volte dimostrato come l’equivalenza sia paradigmaticamente inaccettabile, anche dal punto fisico l’associaizone non ha alcun senso. Si stanno confrontando emissioni solide (fumo) a emissioni liquide (vapore); un cilindro composto da vari elementi plastici, naturali e solidi ad un liquido che può anche non contenere nicotina.
I consumatori svedesi hanno più volte cercato il confronto con i loro rappresentanti politici ma è accaduta la stessa cosa che in Italia abbiamo già visto in passato: il decisore è andato avanti per la propria strada, non curante della stortura che avrebbe inserito sul mercato. L’equivalenza svedese ha tenuto conto del contenuto massimo di nicotina in una sigaretta (1 mg) confrontandolo a quello medio di un liquido per sigaretta elettronica (10 mg). Ne deriva che cento sigarette contengono 100 mg di nicotina e dunque equivalgono a dieci flaconi da 10 mg. Una affermazione, commenta l’associazione di svapatori svedesi, che manca di realtà. “Dal momento che abbiamo trovato un errore di calcolo di base – spiegano in una nota – abbiamo supposto che il ministero delle finanze avrebbe corretto il suo errore di calcolo e magari ci avrebbe anche convocati per andare a supporto. Abbiamo infatti dimostrato che 10 ml di liquido assolutamente non corrispondono a 100 sigarette, più vicino alla realtà potrebbero essere 10-20 sigarette. Ma pensate che qualcuno ci abbia ascoltato? Pensate che qualcuno abbia corretto questo errore di calcolo? Pensate che a qualcuno importasse di noi?“.
La tassa sarà applicata sui liquidi acquistati dopo il primo luglio, quelli già prodotti o immagazzinati potranno essere ancora venduti esentassa. Una situazione che rispecchia fedelmente quanto è accaduto, e sta accadendo, in Italia. E’ l’alba della nascita di un consorzio d’imprese europeo che possa ricorrere contro gli Stati che applicano l’equivalenza?

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