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Quaranta centesimi sui flaconi da 10 ml di liquido senza nicotina. Ottanta centesimi su quelli contenenti liquido con nicotina. Possibilità di vendita dei liquidi online previa apertura di deposito fiscale. Codice Ateco entro tre mesi. Messa al bando della cosiddetta “nicotina in acqua”.
Sono questi in punti salienti del nuovo emendamento concordato tra le forze di maggioranza che sarà inserito all’interno del Decreto fiscale. Nonostante i tentativi di mantenere i liquidi senza nicotina al di fuori dal controllo dell’Agenzia dei Monopoli, alla fine ha vinto il compromesso. Il testo, dopo la votazione prevista in Commissione Finanze per domani a partire dalle ore 12, dovrà passare al vaglio dell’aula del Senato, successivamente subirà lo stesso iter (commissione e aula) anche alla Camera dei Deputati. Per poter essere considerato testo di legge vigente, il Decreto dovrà essere approvato da quest’ultima entro il prossimo 22 dicembre e conseguentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il percorso dell’emendamento è stato assai tortuoso, soprattutto per le pressioni contrarie ricevute dal Ministero della Salute che in un primo momento aveva dato parere negativo all’ipotesi di riforma e defiscalizzazione del comparto. In parallelo, aveva anche proposto una imposizione fiscale flat sui liquidi da inalazione di circa 12 centesimi per millilitro. Il muro contro muro è durato un paio di giorni fino quando, di fronte all’evidenza, ha poi dovuto mollare la presa.
Il vaping, dunque, se passasse questo emendamento, non uscirebbe da Aams ma otterrebbe uno sconto fiscale rispetto il tabacco pari al 95 per cento sui liquidi senza nicotina e del 90 per cento sui liquidi con nicotina. Anche i riscaldatori otterrebbero uno sconto, passando da un’imposizione del 50 per cento al 25 per cento.
Rispetto la versione che è circolata nella fase iniziale del dibattito, nel nuovo emendamento è stato inserito il divieto di commercializzazione e vendita della nicotina in acqua, a meno che anch’essa non sottostia alle norme di legge previste dalla Direttiva europea sul tabacco (Tpd). Significa cioè con gradazione non superiore ai 20 milligrammi per millilitro e flaconi non superiori ai 10 millilitri. In parole povere: la nicotina in acqua sarà consentita soltanto se rispetta le soglie previste dalla Tpd ovvero i 20 mg per ml. Le sanzioni per la vendita o commercializzazione non lecita della nicotina in acqua prevedono per i negozianti inosservanti una multa di 150 mila euro e il ritiro dell’autorizzazione Aams.
L’emendamento sarà discusso e posto in votazione con l’appoggio della maggioranza gialloverde nella tarda mattinata di domani, venerdì 23 novembre.