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Acqua e nicotina, Panuzzo (UniEcig): “Siamo prudenti, via dagli scaffali”

Dopo la puntualizzazione di Aams che lascia in questo periodo discrezionalità di azione agli organi di controllo, la presidente di UniEcig interviene pubblicamente chiedendo cautela.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Antonella Panuzzo, presidente di Uniecig, associazione di rappresentanza degli esercenti di sigarette elettroniche.

Sono in molti tra i nostri associati che in queste ore chiedono chiarimenti circa la liceità della vendita della cosiddetta nicotina in acqua, per tale motivo ci sentiamo in dovere di dare un nostro parere sulla questione in virtù del decreto appena emesso.
La nostra missione è la tutela dei negozianti e di conseguenza non possiamo appoggiare un prodotto che di fatto li pone in una posizione ambigua e pericolosa qualora si verificasse un incidente con questo prodotto. A nostro avviso, l’unica parte ritenuta responsabile sarebbe proprio il negoziante che di fatto ha proposto al consumatore un prodotto non destinato al nostro settore.
Dopo la richiesta di chiarimenti ai Monopoli di Stato, che al momento non si sono pronunciati nel merito e hanno lasciato la discrezionalità a Guardia di Finanza e Nas, ancor di più abbiamo il dovere di avvisare i negozi di vicinato del nostro settore del pericolo insito in tale discrezionalità: in pratica sarà la volontà di chi di volta in volta effettuerà i controlli a determinarne l’esito. Nessuna certezza ancora una volta dunque, che equivale a non poter pianificare il nostro lavoro con consapevolezza e serenità!
La Tpd ha stabilito un principio di precauzione in 20 mg/ml con flaconi contenenti un massimo di 10 ml di conseguenza se ne deduce che tutti i prodotti con quantitativi di nic otina superiore utilizzati per il nostro settore siano da ritenersi pericolosi.
Si può essere o meno d’accordo con questo principio, ma considerando che la tassa attuale è sostenibile perché drasticamente ridotta, non riteniamo necessario trovare sistemi alternativi. Non è più il momento degli escamotage che di fatto oltre a mettere a rischio il nostro lavoro e la nostra serenità diventano a nostro avviso anche inutili.
Abbiamo in questo momento battaglie più importanti da portare avanti e si spera che, dopo tutti i sacrifici di molti, non si debba rovinare tutto per l’egoismo di qualcuno.
Se fino ad oggi, a causa di un’assurda imposta, si è dovuto in ogni modo proteggere le nostre attività con diversi mezzi e strategie, ci piacerebbe che adesso e fin da subito riuscissimo a dare l’immagine di un settore che ha voglia di fare e fare bene.
Via quindi dai negozi che vogliono definirsi “specializzati” tutto ciò che non appartiene al vaping; via tutti gli espedienti, i rimedi e soluzioni magiche per risparmiare o distrarre il mercato, ci si concentri maggiormente su professionalità e assistenza che è quello che interessa maggiormente ai clienti.
Questo e nessun altro è il nostro suggerimento per poter crescere e lavorare con la serenità che meritiamo!“.

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