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La Camera approva! Addio alla maxi tassa sulle sigarette elettroniche

Con l'approvazione del decreto fiscale, l'imposta sui liquidi è ridotta del 90 per cento sui liquidi senza nicotina e dell'80 per cento per quelli con nicotina.

La Camera approva!“. Le parole pronunciate dalla presidente di turno Mara Carfagna segnano un momento storico per il vaping: nel decreto fiscale sono contenute le nuove norme, ma soprattutto la riduzione della tassa, che potranno ridare dignità e slancio al mercato delle sigarette elettroniche. Dopo cinque anni di ricorsi, sofferenze, manifestazioni, incontri e scontri, richieste inascoltate, pressioni lobbistiche e di interesse, convegni, seminari, incontri formali, cene di lavoro, è arrivato il grande giorno. La Camera dei Deputati alle 12,57 di giovedì 13 dicembre 2018 ha approvato il decreto fiscale che riduce del 90 per cento l’attuale imposizione fiscale sui liquidi per sigarette elettroniche senza nicotina e dell’80 per cento su quelli con nicotina. Si passa dunque da una imposta di quasi 4 euro per qualsiasi flacone da 10 millilitri a 40 centesimi (senza nicotina) e 80 centesimi (con nicotina). L’imposta rimarrà parametrata alle accise del tabacco con conseguente aumento incrementale annuale. Ma si tratterà di millesimi di euro, quindi del tutto ininfluenti in termini assoluti. Anche i siti online potranno tornare a vendere i liquidi pronti purché si dotino di deposito fiscale.
La nuova imposta enterà in vigore a partire dal nuovo anno. In ogni caso, sino al 31 dicembre le aziende di produzione e i depositi fiscali sono coperti dalle agevolazioni fiscali previste dallo stesso Decreto. Quindi, nel concreto, la nuova imposta di consumo potrebbe essere applicata sin da subito, senza attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Da un anno a questa parte la sigaretta elettronica è entrata prepotentemente al centro del dibattito politico. Prima Matteo Salvini, poi le segreterie politiche di Lega e Cinquestelle, si sono prodigati con impegni scritti e formali ad intervenire per far riprendere l’economia del settore che fa della riduzione del danno il proprio faro guida. Nonostante i pareri avversi della Corte costituzionale e le pressioni del Ministero della Salute, il nuovo governo ha saputo con autorevolezza interpretare e legiferare sulla sigaretta elettronica in funzione del suo ruolo prioritario di strumento di riduzione dei danni da tabacco. La lungimiranza potrà far risparmiare lo Stato in termini di spesa sanitaria. Se è vero che nell’immediato le casse erariali dovranno fare a meno di un centinaio di milioni di euro dovuto al taglio della pressione fiscale, è anche vero che nel lungo termine il risparmio potrebbe essere ben superiore.
Il punto d’inizio è stato segnato. Tocca alla filiera, d’ora innanzi, dimostrare di esser cresciuta e aver raggiunto la maturità. Le regole adesso sono uguali per tutti; l’imposta di consumo non può più essere una scusa; le opportunità sono superiori alle limitazioni; la  concorrenza può essere reale e deve essere leale.
In bocca al lupo a tutti, buon lavoro!

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