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Si chiamava Raphael Pauwaert e secondo la stampa belga potrebbe essere il primo decesso europeo associabile all’utilizzo non corretto della sigaretta elettronica. Secondo quanto riportano i media, il diciottenne avrebbe utilizzato per qualche settimana una sigaretta elettronica contenente cbd a cui – secondo la stampa locale – avrebbe aggiunto una seconda sostanza oleosa non meglio identificata. Inizialmente i medici hanno pensato ad una bronchite ma, successivamente, hanno ipotizzato che l’infezione polmonare possa essere stata causata da una sostanza contenuto nel liquido di ricarica. A differenza delle normali polmoniti, quelle legate all’utilizzo di sostanze contenenti psicoattive sono tipo chimico: l’evoluzione è molto rapida e se non curata in tempo compromette il sistema respiratorio sino a bloccarne la funzionalità. Luc-Marie Jacquet, medico che ha preso in cura il paziente all”ospedale Saint-Luc di Bruxelles, ha detto di aver constatato in fase di ricovero che “‘l’ossigeno nel suo sangue era sceso al di sotto dell’84%. Nonostante i tentativi, i polmoni hanno smesso di funzionare lo scorso 10 novembre, dopo sei giorni di terapia intensiva. Non vi è alcuna certezza assoluta sulla relazione causale, perché non esiste ancora un test che possa confermarlo. Ma da quello che sappiamo, molte vittime di questo tipo di malattia polmonare sembrano aver inalato attraverso la vaporizzazione miscele contenenti cannabis”.
Ora si attendono i risultati delle analisi chimiche effettuate sui tessuti polmonari del ragazzo. I medici hanno la sensazione che il motivo del decesso sia da imputare all’inalazione attraverso vaporizzazione di qualche sostanza psicotropa non lecita. Soltanto fra qualche giorno saranno resi noti i risultati delle analisi e, dunque, si potrà avere certezza di quanto realmente accaduto..