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Una nuova tassa sulle sigarette elettroniche per pagare la Tampon tax

Alla Camera sarebbe già pronto un emendamento M5S per riportare l'imposta di consumo alla situazione ante riforma Salvini: 3,9 euro oltre Iva per 10 millilitri.

Mentre tutti gli occhi sono puntati al passaggio della Legge di Bilancio in Senato, il delitto perfetto potrebbe avvenire nelle prossime ore alla Camera dei Deputati dove è in fase di approvazione il Decreto Fiscale collegato alla manovra. Secondo fonti verificate, in Commissione Bilancio su spinta della presidente Carla Ruocco (M5S) sarebbe già pronto un emendamento per riportare l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione a 3,9 euro più Iva per 10 millilitri, ovvero alla situazione fiscale ante riforma Salvini del 2018. Il maggior gettito garantirebbe la copertura dei 68 milioni di euro necessari per abbattere l’Iva su assorbenti femminili e pannolini per anziani e bambini. La cosiddetta Tampon Tax già da tempo divide il gruppo pentastellato e già per due volte venne annunciata ma mai realizzata, anche per spaccature interne al Movimento. Questa volta la presidente Ruocco appare più decisa che mai a portare a casa il risultato. A qualunque costo. Anche se questo dovesse creare un eufemistico imbarazzo alla sua collega Laura Castelli, viceministro dell’economia, da sempre promotrice e difensore delle istanze del vaping.
Oltre ad essere presidente della Commissione, Carla Ruocco è anche relatrice: significa che in qualsiasi momento può intervenire sul testo di legge e inserire un emendamento a sua firma che avrebbe già avuto il benestare del sottosegretario all’economia Baretta. Nonostante sia superiore ad entrambi per ruolo e funzione, in queste ore il  malumore di Laura Castelli è palpabile perché si vede stretta nella morsa dei due, rischiando di veder vanificato il lavoro svolto in questi anni in ottica di lotta al tabagismo e riduzione dei rischi da fumo.
Quello che pare stia accadendo all’interno dei Cinquestelle è uno scontro intestino che porta immancabilmente alla divisione sociale. Da un lato la proposta di abbassare i prezzi di un prodotto di largo consumo, destinato all’igiene personale di donne, anziani e bambini, è assolutamente condivisibile e socialmente tollerabile; dall’altro lato, però, non si può compensare il beneficio andando a penalizzare un prodotto che tende ad abbattere i rischi per salute dei fumatori. La salute e l’igiene dovrebbero sempre essere complementari, mai alternativi. E comunque andrà a finire, stando così le cose, lo sconfitto sarà soltanto uno: il cittadino.

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