© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
L’associazione italiana dei consumatori di sigarette elettroniche entra a far parte di Uni, l’ente di normazione tecnica. Due rappresentanti siederanno rispettivamente ai tavolo di lavoro nella commissione nazionale Cen7Tc 437 “Electronic cigarettes and e-liquids” e del gruppo di lavoro Uni/Ct 042/Gl 67 “Sigarette elettroniche e relativi liquidi”. L’accettazione di Anpvu è un passo importante che riconosce anche il ruolo dei consumatori come interlocutori preferenziali all’interno del comparto del vaping. “Nell’ultimo anno – spiega Carmine Canino, presidente Anpvu – ci siamo trovati a dover tranquillizzare i molti consumatori che, allarmati dagli accadimenti americani in merito all’epidemia di Evali, ci hanno espresso dubbi e perplessità sulla qualità e la sicurezza dei liquidi da inalazione e l’esigenza di essere indirizzati verso prodotti certificati. Approfondendo le conoscenze in merito all’iter normativo e certificativo, oltre a riportare relazioni tratte da studi, conferenze o documentazioni su certificazioni, l’unico modo efficace per fornire delle risposte ci è sembrato essere quello di partecipare in prima persona ai tavoli di lavoro dell’Ente italiano di normazione. Il legislatore europeo con la direttiva 2014/40/UE e quello italiano con il relativo recepimento tramite il decreto legislativo 06/2016 hanno stabilito i requisiti essenziali di sicurezza. Riteniamo che la direttiva verticale di prodotti necessiti dell’elaborazione di specifiche tecniche idonee a rendere i prodotti rispondenti ai requisiti di sicurezza stabiliti. Nel nostro Paese c’è ancora dubbio e incertezza sull’interpretazione dei dati scientifici in merito alle sostanze contenute all’interno dei liquidi da inalazione. Non c’è la sicurezza che ogni liquido non nicotinizzato subisca un iter di certificazione in quanto la normativa attuale non lo prevede. C’è confusione sull’operato degli organismi preposti al controllo del rispetto delle norme vigenti. Il nostro intento – conclude Canino – è creare all’interno dell’Uni un servizio a disposizione degli operatori della filiera della sigaretta elettronica col fine ultimo di garantire non solo il rispetto della direttiva verticale ma anche l’osservanza di un livello elevato di tutela della salute e della sicurezza dei consumatori“.