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Contrabbando, evasione fiscale, elusione. Sono i pesantissimi capi d’accusa nei confronti di M. G., 58 anni, titolare di un negozio di sigarette elettroniche a Cassino, nel frusinate. Gli uomini della locale Guardia di Finanza hanno appurato che l’attività di vendita dei liquidi di ricarica veniva esercitata senza alcuna autorizzazione rilasciata dell’agenzia delle Dogane e Monopolio come invece prevede la normativa vigente. A nessuno dei liquidi in questione – sia nel formato da 10 millilitri che da 60 millilitri – era associato un Codice univoco di identificazione che certifica l’assolvimento dell’imposta di consumo e consente di tracciare la filiera. Le Fiamme Gialle coordinate dal colonnello Salvatore Rapuano lo hanno verificato consultando il database dell’Agenzia, provvedendo così al sequestro con l’accusa di contrabbando. Secondo l’equivalenza fiscale, 75 litri di liquidi da inalazione corrispondono a 419 chilogrammi di tabacco convenzionale, ovvero oltre 20 mila pacchetti di sigarette tradizionali. “Gli acquisti – commentano del comando Gdf di Cassino – sarebbero stati effettuati prevalentemente presso siti di e-commerce statunitensi erano anche privi di regolari fatture di vendita“.
Si ricorda che i prodotti liquidi da inalazione possono essere venduti soltanto dai titolari di regolare autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, ha una validità biennale e ogni anno occorre dimostrare la prevalenza della vendita di tali prodotti. I liquidi in vendita, inoltre, devono essere necessariamente dotati di un codice univoco di identificazione. Per verificarne l’esistenza è sufficiente consultare l’apposita sezione nel sito istituzionale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, sezione Tabacchi.