Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Negozi di sigarette elettroniche: alcuni devono chiudere, altri si autoregolamentano

A seguito del decreto governativo sui comportamenti da tenere per affrontare l'emergenza coronavirus, anche gli svapo-shop hanno dovuto cambiare le abitudini.

I negozi di sigarette elettroniche non sono toccati dal decreto governativo sull’emergenza coronavirus. Ma, vista l’unicità dei prodotti in vendita, sono molti i negozianti che hanno redatto un codice di comportamento per avvicinarsi quanto più possibile alle norme di sicurezza e prevenzione. L’iniziativa è certamente lodevole e rapidamente si è diffusa tra gli svapo-shop di tutta Italia.
Tra le misure adottate:
-Ingresso contingentato. Alcuni rivenditori dispongono la presenza di una sola persona in negozio, mentre altri (probabilmente a causa delle dimensioni del locale) ne accettano sino a quattro. In ogni caso occorre mantenere la distanza di sicurezza minima di un metro.
-Pulizia e sanificazione. Maniglie, bancone e eventuali sgabelli sono disinfettati una volta all’ora o, eventualmente, dopo ogni ingresso dei clienti. Anche i dispositivi elettronici (box e batterie) subiscono lo stesso trattamento. Nessun problema per i drip tip poiché sono monouso. Molti negozianti mettono a disposizione della clientela il disinfettante antibatterico per le mani così da potersi sanificare sia in ingresso che in uscita dal locale.
-Per facilitare gli acquisti e per alleggerire il flusso di persone, in molti hanno adottato in maniera estemporanea la soluzione di consegna a domicilio.
I negozi di sigarette elettroniche ospitati nei centri commerciali devono rimanere chiusi nelle giornate festive e prefestive. Nessuna restrizione di orario per gli altri.
Intanto, come anticipato dal viceministro Castelli, è atteso nella giornata di oggi – e sarà votato in Parlamento domani mercoledì 11 marzo – un nuovo decreto che prevede “una parte fiscale molto importante di sospensione di pagamenti, pagamento di ritenute, contributi“. Allo studio anche la possibilità per le micro aziende di accedere alla cassa integrazione e per le famiglie di sospendere i mutui.

Articoli correlati