Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Libro Blu, Agenzia Dogane e Monopoli si dimentica delle sigarette elettroniche

Nonostante siano regolati e controllati da Adm, nei due tomi di oltre 600 pagine non c’è alcun dato riferito alle sigarette elettroniche e ai prodotti liquidi da inalazione.

Nel corso dell’ultimo triennio la domanda complessiva di tabacchi è diminuita di circa 1,2 milioni di kg (-1,59 per cento rispetto al 2017), trainata della riduzione del consumo di sigarette (-6,80 per cento, in volume, dal 2017). Sono i dati contenuti nel Libro Blu dell’agenzia Dogane e Monopoli, presentato questa mattina a Roma dal direttore Marcello Minenna. In platea, oltre alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, anche il premier Conte e i vertici politici-ideologici del M5S Luigi Di Maio e Beppe Grillo con i quali Minenna ha evidenti ottimi rapporti. Già assessore al bilancio per pochi mesi nella Giunta del sindaco di Roma Virginia Raggi, Minenna venne poi candidato come espressione dello stesso Movimento alla presidenza della Consob; gli equilibri di coalizione lo dirottarono invece al comando dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. E così oggi ha debuttato in piazza Mastai nella sua prima presentazione ufficiale dell’attività annuale dell’agenzia.
Secondo quanto redatto da Adm, la riduzione della domanda di tabacco in Italia “è giustificata dall’effetto delle campagne di sensibilizzazione in merito agli effetti nocivi delle sigarette sulla salute dei consumatori e al fenomeno di sostituzione – in ordine di rilevanza – dei tabacchi da inalazione senza combustione, dei sigaretti e del tabacco trinciato”. Si badi bene, però: per tabacchi da inalazione senza combustione si intendono i riscaldatori di tabacco. Perché nei due tomi per un totale di oltre 600 pagine non c’è alcun dato riferito alle sigarette elettroniche e ai prodotti liquidi da inalazione. Se è pur vero che tali prodotti non sono soggetti ad accisa, è altrettanto vero che sottostanno a regole e controllo di Adm, quindi una sezione apposita avrebbe dovuta esser loro dedicata. Quanti negozi sono autorizzati alla vendita? Quanti millilitri di liquido sono stati dichiarati? A quanto ammonta l’imposta di consumo totale incassata dall’erario? Domande che purtroppo sono destinate a rimanere senza risposta.
Eppure, proprio nella presentazione del Libro Blu, si dice che “ADM governa l’intera filiera dei tabacchi lavorati (produzione, distribuzione all’ingrosso, vendita al dettaglio), regola la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina (sigarette elettroniche), verifica la regolarità dei versamenti dell’accisa e dell’imposta di consumo gravanti rispettivamente su tali prodotti e contrasta i fenomeni illeciti di evasione e contrabbando”. Secondo quanto riportato dall’Agenzia, i depositi fiscali autorizzati alla vendita di prodotti liquidi da inalazione sono 426. Nel numero sono anche compresi i depositi gestiti da Logista, il più grande distributore di tabacchi, che da solo ne gestisce circa la metà. La vendita al dettaglio dei tabacchi è esercitata in regime concessorio, tramite le rivendite di generi di monopolio, e autorizzatorio, per mezzo dei patentini aggregati alle rivendite stesse. Complessivamente sono circa 62.000 esercizi: 46.178 rivendite ordinarie, 7.303 rivendite speciali e 8.455 patentini. “La vendita al pubblico dei liquidi da inalazione è effettuata, in via esclusiva, dalle tabaccherie nonché dalle farmacie, parafarmacie ed esercizi di vicinato autorizzati dall’Agenzia”: anche in questo caso, non viene fornito alcun numero.
Secondo il Libro Blu, nel quadriennio 2016-2019 i tabacchi da inalazione senza combustione (riscaldatori di tabacco) hanno raggiunto circa il 4 per cento dell’intero mercato dei tabacchi lavorati in termini di quantità venduta e l’1,12 per cento in termini di gettito a titolo di accisa (119 milioni di euro). Tenuto conto delle dinamiche del mercato, “il rapporto tra accise e volume di prodotto venduto risulta in crescita per tutti i prodotti tranne che per i tabacchi da inalazione, in quanto il relativo gettito nel 2019 registrano una riduzione a 36 euro per kg”. Il calo è dovuto allo sconto ottenuto alla pari dei liquidi da inalazione in sede di Legge di bilancio nel 2018.

Articoli correlati