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Tabaccai piegano il governo: da febbraio “green pass sulla fiducia”

Dopo l'incontro con il sottosegretario alla salute Costa, il governo cambia le regole: nessun controllo all'ingresso ma a campione all'interno del locale. Norma valida per tutti gli esercizi in cui occorre entrare con il certificato di base.

I tabaccai vincono la battaglia contro governo e green pass. A seguito dell’incontro avuto dai rappresentati della Federazione nazionale tabaccai (Fit) con il sottosegretario alla salute Costa, l’esecutivo ha chiarito che dal primo febbraio i tabaccai e tutti i titolari di esercizi per l’accesso ai quali era richiesto il possesso del Green Pass base, potranno effettuare controlli a campione sulla clientela. Cosa significa? Che di fatto si rende inutile il possesso della certificazione verde e l’ingresso è libero. Una battaglia stravinta da Risso e soci ma che ricopre d’ombra l’efficacia di una misura di contenimento della pandemia la cui osservanza non è obbligatoria. La Fit soltanto tre giorni fa aveva paventato lo sciopero nazionale se non fossero state modificate le regole d’accesso in tabaccheria.
Ringraziamo il governo ed in particolar modo il sottosegretario Costa non solo per aver compreso le nostre ragioni – dice il presidente della Fit Giovanni Risso – ma anche per aver provveduto con tempestività attraverso la risposta ad un quesito presentato dalla Federazione. Sapere di poter effettuare i controlli a campione sui Green Pass della clientela rende possibile svolgere al meglio il nostro lavoro, nel rigoroso rispetto delle regole e agevola la vita ai cittadini. Si tratta – conclude Risso – di un giusto compromesso tra le ragioni, mai messe in discussione, del Governo e quelle della categoria”.
Le stesse regole, dunque, valgono anche per i negozi autorizzati alla vendita di prodotti liquidi da inalazione: sì al green pass base obbligatorio ma nessun obbligo di controllo da parte del titolare dell’esercizio.

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