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La denuncia del Coehar: “Molti studi sulla sigaretta elettronica sono falsati e imperfetti”

Il team coordinato da Hajat e Polosa ha esaminato le ventiquattro ricerche sul vaping più diffuse e citate: "I risultati della revisione sono scioccanti".

Un team di ricercatori internazionali ha esaminato i ventiquattro studi sul vaping più citati e pubblicati su riviste scientifiche. I risultati sono scioccanti: quasi tutti questi studi sono risultati metodologicamente imperfetti, mancavano di un’ipotesi chiara, utilizzavano una metodologia inadeguata, non riuscivano a raccogliere dati rilevanti per gli obiettivi dello studio e i risultati non tornavano per evidenti errori di confusione. “I risultati della ricerca scientifica – si legge nella nota curata dai ricercatori del centro Coehar, protagonista dell’analisi – devono essere metodologicamente validi e solidi affinché le politiche di salute pubblica possano essere attuate. L’attuale ricerca sulle sigarette elettroniche e sui prodotti del tabacco riscaldato è ampiamente riconosciuta per essere mal progettata, condotta e interpretata. Di conseguenza, è impossibile generare informazioni equilibrate e accurate per l’adozione di politiche di controllo del tabacco più efficaci e stili di vita più sani. La diffusione di informazioni imprecise sulle alternative senza combustione nei mezzi di informazione contribuisce allo scetticismo e all’incertezza del pubblico, in particolare tra i fumatori. Di conseguenza, molti fumatori potrebbero essere scoraggiati dal passare a prodotti per la somministrazione di nicotina meno dannosi”.

Riccardo Polosa

Un gruppo di esperti internazionali ha dunque collaborato con scienziati del Coehar per pubblicare una valutazione critica approfondita degli studi di ricerca sulle sigarette elettroniche più citati. Il lavoro intitolato “Analysis of common methodological flaws in the highest cited e-cigarette epidemiology research”, pubblicato oggi sulla rivista Internal and Emergency Medicine, espone gli errori più comuni che i ricercatori hanno commesso esaminando l’impatto sulla salute dei prodotti per la somministrazione di nicotina privi di combustione.
Sotto la guida della dottoressa Cother Hajat dell’Università degli Emirati Arabi Uniti e del professor Riccardo Polosa, fondatore del Coehar, i ricercatori hanno analizzato i ventiquattro studi di svapo più popolari pubblicati su riviste mediche di grande prestigio. I ricercatori hanno notato una pletora di errori, identificandoli, classificandoli e analizzandoli accuratamente.
Gli autori concludono che la ricerca più influente sulla sigaretta elettronica è di qualità inadeguata e insufficiente per guidare le decisioni di salute pubblica e offrono raccomandazioni pratiche per migliorare la ricerca in questo campo. La maggior parte degli studi inclusi – spiega Hajat – ha utilizzato un disegno di studio inappropriato e non ha affrontato la domanda di ricerca a cui si proponeva di rispondere. Nel nostro articolo offriamo raccomandazioni pratiche che possono migliorare enormemente la qualità e il rigore della ricerca futura nel campo della riduzione del danno da tabacco”. Secondo Riccardo Polosa “la nuova pandemia è oggi la reiterazione sistematica degli stessi errori che sfociano nella scienza non informativa. Sono sbalordito che studi di così bassa qualità siano passati attraverso la revisione editoriale in prestigiose riviste scientifiche. È in gioco la credibilità degli scienziati che si occupano di  tobacco control e delle loro ricerche“.

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