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La fobia per i liquidi per sigarette elettroniche aromatizzati con gusti diversi dal tabacco si diffonde a macchia d’olio. Dopo America e Europa, ora colpisce anche il continente africano. Il Sudafrica si appresta a votare una legge che parifica le sigarette elettroniche alle sigarette elettroniche. Questo significa pari divieti e pari obblighi, tra cui dovrebbe rientrare anche il pacchetto neutro. Ovvero, confezioni anonime e senza illustrazioni ma evidenzianti soltanto l’indicazione testuale del nome e del contenuto. L’allarme lanciato dalla locale associazione di categoria, la Vapor Products Association of South Africa (Vpasa) denuncia l’intenzione governativa di penalizzare volutamente la sigaretta elettronica, il dispositivo che attualmente sta dimostrando più di ogni altro che può aiutare le persone a smettere di fumare. E, soprattutto, che la redazione del testo base della legge non ha tenuto in considerazione il punto di vista dei negozianti, dei produttori e dei consumatori, i primi che saranno penalizzati quando la bozza diventerà efficace. Vpasa ritiene inoltre che le proposte sul tavolo non siano basate su prove scientifiche o empiriche, trattando invece il vaping alla pari del fumo, come se fossero la stessa cosa. “Lo svapo – si legge in una nota – richiede una serie separata di linee guida che riconoscano che non è la stessa cosa del fumo e di conseguenza occorre che venga regolato in maniera differente. Insistere nel classificare tabacco e prodotti a rischio ridotto sotto un unico ombrello dà l’impressione che siano ugualmente dannosi per la salute. Tuttavia, la ricerca di rinomate organizzazioni internazionali come Public Health England, Royal College of Physicians, US Academy of Sciences e Cancer Research UK dimostra senza ombra di dubbio che il vaping è meno dannoso del fumo“.