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Sigarette elettroniche e minori, la Lega chiede più controlli

Interrogazione voluta dall'eurodeputato Da Re perché "una porzione consistente dei consumatori è costituita da minorenni, probabilmente attratti dalla varietà di gusti e dal marketing".

La sigaretta elettronica non gode di buona fama tra coloro che non la conoscono e non ne hanno sperimentato in prima persona gli effetti. Primi su tutti, ovviamente, i responsabili e i referenti della comunità sanitaria tecnico-istituzionale. Non i clinici, coloro cioè che hanno il contatto diretto con i pazienti (nel nostro caso i fumatori) ma chi invece ha scelto di percorrere la carriera nei palazzi, siano essi ministeri o enti regionali.
L’avvento delle monouso ha contribuito a gettare ulteriore fango nella nomea della sigaretta elettronica, con l’accusa di essere uno strumento che spinge i giovani ad avvicinarsi al consumo di nicotina per poi passare al fumo tradizionale. La questione ora è arrivata sino al parlamento europeo per iniziativa di un deputato italiano:  Gianantonio Da Re. Esponente della Lega, ha presentato una interrogazione rivolta alla Commissione europea, la stessa che fra qualche mese sarà impegnata nell’aggiornamento della Direttiva Tabacchi (Tpd) e nella quale si paventa già il timore che sarà inserito il divieto di utilizzare gli aromi all’interno dei liquidi pronti all’uso e nelle pod.

Gianantonio Da Re (Lega)

Il mercato delle sigarette elettroniche – domanda Lo Re – in particolare quello delle sigarette usa e getta, chiamate “Puff Bar”, è in notevole crescita in tutta l’Ue; solo il mercato italiano vale 469 milioni di euro e i consumatori sono in rapido aumento, registrando un incremento del 10 per cento tra 2021 e 2022. Uno dei maggiori problemi di questo tipo di sigarette è che una porzione consistente dei consumatori è costituita da minorenni, probabilmente attratti dalla varietà di gusti e dal marketing, spesso ingannevole, che fa sembrare queste sigarette meno dannose di quanto sono realmente. Un ulteriore problema consiste nella vendita che sfugge agli eventuali controlli, ovvero quella online, dove è facilissimo mentire sulla propria età e avere i prodotti recapitati al proprio indirizzo.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

1.Come può aiutare gli Stati membri a far rispettare il divieto di vendita di queste sigarette ai minori di 18 anni?

2.Quali misure intende adottare affinché la vendita di sigarette elettroniche sia oggetto di un controllo più rigoroso?“.
La risposta è attesa entro trenta giorni. Dalle parole della commissario alla salute Kyriakides si capirà certamente l’indirizzo politico e le intenzioni dell’Europa in merito al futuro della sigaretta elettronica.

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