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Con l’approvazione dell’emendamento “tassa-aromi”, presentato compattamente dai tre principali partiti della maggioranza di governo, ormai è ufficiale: il 2024 segnerà l’ingresso nel monopolio di tutti i prodotti allo stato liquido destinati alla vaporizzazione. Significa, cioè, che oltre ai liquidi pronti all’uso saranno tassati anche gli aromi e i cosiddetti liquidi scomposti. Rimarrebbero invece fuori dalla tassazione il glicole e la glicerina se venduti singolarmente; già miscelati, invece, continuerebbero a essere sotto imposta.
Cosa cambia per le imprese che sino ad oggi introducono sul mercato soltanto aromi e liquidi da diluire? Moltissimo. Perché a monte dell’immissione in commercio occorrerà adeguare l’intero processo dovendosi dotare di deposito fiscale e predisponendo una contabilità separata, oltre a dover rendicontare ogni quindici giorni all’Agenzia delle dogane e monopoli la quantità di millilitri venduti. L’imposta che graverà sugli aromi – che di conseguenza dovranno avere in confezione il contrassegno fiscale – sarà parificata a quella dei liquidi senza nicotina. L’imposta di consumo, come già avviene per i liquidi pronti all’uso, potrà essere rimodulata ogni anno a seconda della volontà politica e di interesse erariale.
La nuova normativa entrerà in vigore il prossimo 1 maggio. L’agenzia delle dogane e monopoli dovrà determinare il termine entro il quale si potranno smaltire le scorte dei prodotti già in magazzino o sugli scaffali. La legge stabilisce che tale periodo per gli importatori, produttori e distributori “non può essere inferiore a tre mesi” mentre per i rivenditori “non può essere inferiore a sei mesi“. Il tempo decorre dal giorno di adozione della determinazione direttoriale di Adm, quindi il primo maggio 2024. Usando il metodo spannometrico (assai impreciso ma comunque indicativo), si può ipotizzare che se verrà pubblicato negli ultimi giorni di aprile, gli aromi giacenti nei magazzini e nei depositi fiscali potranno essere venduti ai negozianti almeno sino a tutto luglio; tutti i prodotti sugli scaffali dei negozi, invece, potranno essere venduti almeno sino a tutto ottobre. Oltre tale data, i prodotti dovranno essere distrutti come già accadde per i liquidi pronti all’uso.