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“Uno spreco incosciente e senza senso”. Le sigarette elettroniche usa e getta in questo ultimo anno sono riuscite a unire le forze della classe medica con quelle delle organizzazioni ambientaliste. Sotto accusa è la produzione con conseguente diffusione sconsiderata delle sigarette elettroniche monouso. Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Joule ha dimostrato che le batterie contenute nelle e-cig monouso potrebbero essere ricaricate sino a 700 volte. E invece vengono gettate nei rifiuti – spesso indifferenziati – dopo un solo utilizzo. “Up in smoke: Considerations for lithium-ion batteries in disposable e-cigarettes” è stata condotta dai ricercatori della University College London (UCL) e della Università di Oxford.
“Con l’espansione del mercato – commentano i ricercatori coordinati dal professor Paul Shearing – lo smaltimento di ogni sigaretta elettronica comporta un costo ambientale significativo. Di particolare preoccupazione è la presenza di batterie agli ioni di litio (Lib) all’interno delle sigarette elettroniche, che rappresentano un reale pericolo se non vengono maneggiate correttamente durante lo smaltimento. Si è calcolato ad esempio che 1,3 milioni di sigarette elettroniche monouso vengono gettate nel solo Regno Unito ogni settimana. Equivale a circa 10.000 chilogrammi di litio portati in discarica ogni anno, equivalenti a 1.200 veicoli elettrici. Dal 2021, c’è stato un rapido aumento della popolarità delle sigarette elettroniche monouso. Il consumo giovanile è stato un importante fattore dietro il boom delle vendite di articoli usa e getta“. I ricercatori auspicano che possa presto intervenire un regolamento europeo che regolamenti la produzione di qualunque prodotto usa e getta, rendendolo quanto più riciclabile possibile se non, addirittura, vietato. L’auspicio, infatti, è che tutti i dispositivi monouso possano essere trasformati in unità elettriche ricaricabili.