© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Una vera e propria attività di produzione abusiva di liquidi per sigarette elettroniche è stata scoperta dalla Guardia di Finanza della tenenza di Cles (Trento). Tramite l’analisi della documentazione acquisita, è stato ricostruito il giro d’affari dell’illecita attività portata avanti da un soggetto di nazionalità italiana, quantificato nella commercializzazione e detenzione di una quantità di liquidi da inalazione equivalente a 1,7 quintali di tabacco. Inoltre, sono state sequestrate anche 539 sigarette elettroniche irregolari perché prive delle indicazioni e diciture di sicurezza.
Le informazioni preliminarmente raccolte, mediante la consultazione delle banche dati in uso nonché da fonti aperte, avevano, in prima battuta, insospettito i finanzieri circa l’esistenza di una vera e propria attività commerciale abusiva ed illecita, operata sia mediante vendita diretta che tramite canali social. È scattata quindi la perquisizione domiciliare che ha consentito di rinvenire e sequestrare le sigarette elettroniche sprovviste di etichettatura in lingua italiana, del marchio CE, in larga parte, contenenti un valore di nicotina superiore al massimo previsto e consentito dalle norme europee, quindi, potenzialmente nocive per la salute dei consumatori. Nel corso delle operazioni, i finanzieri hanno, altresì, rinvenuto una macchina etichettatrice, dosatori, biglietti da visita pubblicitari indicanti il brand M.N, basi aromatiche tutto ciò che è necessario all’autoproduzione, nonché l’occorrente per la spedizione degli ordini ricevuti online. Al termine degli accertamenti, oltre alle violazioni di carattere penale segnalate alla Procura della Repubblica di Trento, nei confronti del responsabile è stata irrogata una salatissima sanzione accessoria pari a circa 861 mila euro, al netto delle imposte indirette e di consumo evase.