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Vapers, abbiamo un reale problema identitario

Una moda che sta prendendo ormai piede anche in Italia. Dimenticando che lo svapo è prima di tutto la (forse) sola valida alternativa al tabacco. Ma perché sia preso sul serio bisogna evitare che i nostri stessi atteggiamenti possano poi essere usati a nostro discapito. L’allarme è già risuonato in Francia e negli Usa. Ora tocca all’Italia, prima che sia troppo tardi.“So che quello che sto per dire creerà malumori ma finché ci sarà accanimento contro lo svapo noi dobbiamo lottare e presentare prove sempre più convincenti dell’efficacia della sigaretta elettronica nella lotta contro il fumo. Attualmente, il nostro più grande ostacolo è che gli stessi argomenti che utilizziamo per difendere la ecig possono facilmente essere rigettati e usati contro di noi. E allora, bisogna insistere ogni giorno per dire che lo svapo è un’alternativa sana e sicura rispetto al tabacco. Questo deve diventare il nostro grido di battaglia, tutti uniti per aiutare le persone a smettere di fumare. Sono migliaia quelle hanno già smesso e che possono testimoniare la veridicità delle nostre affermazioni.

Ma c’è un problema. Schermata 05-2457147 alle 17.30.14Diventa davvero difficile difendere questa rivendicazione finché si continuano ad organizzare concorsi, gare, esibizioni di nuvoloni di vapore. In pratica si sta trasformando lo svapo da momento di svago e relax in uno sport. O forse meglio dire in una competizione tra chi la fa più grande, la nuvola ovviamente. Ma vi immaginate, ad esempio, dei fumatori di sigari che si ritrovano in un salone tematico e organizzano gare per chi riesce a fare il nuvolone di fumo più grosso? O a chi riesce ad aspirare fumo più a lungo in una sola boccata?

Molti svapatori partecipano a questi tipi di concorsi, molte volte per il solo scopo di aggiudicasi il premio finale. In Italia forse non ha ancora preso molto piede, ma in Oriente e negli Stati Uniti ormai ogni giorno ci sono competizioni di questo tipo. Numerosi svapatori vi partecipano regolarmente, ma è proprio organizzando queste gare e mettendo premi in palio che i negozianti si rendono complici e colpevoli di affossare il settore. Allora, come potremo protestate e difendere lo svapo quando, allo stesso tempo, pubblicizziamo ed esportiamo l’attività di svapo come se fosse uno sport, una gara? Come potremo mai sederci al tavolo dei legislatori, farci prendere sul serio e tirarli per la giacchetta, quando di fronte si trovano persone che fino al giorno prima organizzavano o partecipano gare di vapore? L’obiettivo non è dimostrare quanto vapore può produrre una sigaretta elettronica, questi sono svapoestremismi da superare se non da combattere. L’obiettivo è invece aiutare tutti coloro che non conoscono lo svapo ad avvicinarsi ed abbandonare la sigaretta tradizionale. Puntando sulla diversità del prodotto, non sull’alternativa o sulla potenza elettronica. Lo svapo è una strada già tracciata che possono percorrere tutti coloro che vogliono smettere di fumare, ma se si continua a rappresentarlo come uno stile di vita, un’espressione delle proprie capacità di superdotati del vapore, si fa soltanto il gioco dei detrattori. Anche da parte dei media ci sono responsabilità evidenti. Ormai i social network sono invasi da immagini di belle donne che svapano immerse in un nuvolone di vapore. Come a dire: svapare è cool, svapare è sexy. Vengono guardate più quelle immagini che letti articoli di fondo dai contenuti scientifici sulla validità della sigaretta elettronica.

Schermata 05-2457147 alle 17.16.50Diventa allora difficile difendere la bontà delle nostre rivendicazioni quando siamo noi i primi a dire che lo svapo è un modo di vivere e non una soluzione sostitutiva e salutare del tabacco. Per ogni persona che presenta lo svapo come una soluzione per smettere di fumare ce ne sono almeno dieci che incoraggiano lo svapo come passatempo, hobby o, peggio ancora, gara tra produttori di vapore. Per salvare l’intera industria e per la sopravvivenza della comunità bisogna concentrarsi. Magari divertirsi in privato ma pubblicamente bisogna essere seri. Bisogna raddrizzare la barra e ripartire con una informazione sana ed equilibrata, puntando sugli aspetti che più vanno a sostegno dello svapo. E noi sappiamo che sono tanti. Bisogna concentrarsi sull’argomentazione, sull’efficacia della sigaretta elettronica, sui vantaggi che l’ecig può offrire in termini di salute e, perché no, di portafoglio. Non bisogna presentare lo svapo come un passatempo o uno sport ma come una maniera per garantire una migliore qualità della vita”.

Anche se lo spunto a questo articolo proviene come detto in apertura dagli Stati Uniti, dove le gare di nuvoloni sono ormai consolidate, possiamo dire con certezza che questa moda purtroppo si sta diffondendo anche in Italia. Con gli svapatori della prima ora si parlava di come smettere di fumare, di quantificare una equa tassazione, di come dosare l’abbassamento di nicotina, di galateo dello svapatore; oggi, purtroppo, i discorsi sono spesso appiattiti sulla capacità di un liquido di vaporizzare, sulla rigenerazione delle resistenze sub-ohm, di potenza della batteria nello svapo. Facendo così non ci rendiamo conto che lo svapo rischia seriamente di non esser più preso sul serio, andando ad occupare quella casella che nei questionari è destinata ai passatempo e agli hobby. Sappiamo bene che né i politici tantomeno la medicina potranno mai sostenere lo svapo e incoraggiarne l’espansione. L’unico modo è rimboccarsi le maniche e farlo da soli. Bisogna parlare di svapo a chi ruota intorno a noi, dimostrare loro che si può smettere di fumare e che lo svapo non è minimamente paragonabile ad una sigaretta tradizionale. Ma, possibilmente, parlare a quattr’occhi senza sommergerli in un nuvolone di vapore.Ugaeed4f3IbHBm35twhiMKZ7EPM_eTD4ycvxEWto2ZzpAY7TAbG7n07UiueuLJhM8ektLcGrX1nyID2H0M1QlLt7utxGOJViWhHA6dXp99lwnOdFWGCeKKJxRCMUr_vuUg Allo stesso tempo, bisogna supportare tutte le piattaforme che sostengono lo svapo come valida alternativa al tabacco, quelle che danno informazioni e istruzioni su come smettere di fumare e perché. Nei negozi, ad esempio, l’accento dovrebbe essere messo sui vantaggi dello svapo ai danni della sigaretta, all’attenzione da porre nel manipolare la nicotina, alla pericolosità delle basi con alta concentrazione, agli ingredienti dei liquidi e alla sicurezza delle batterie. Più che sulle prestazioni, più che sulla “nuvolosità”, concentriamoci sulla prevenzione e, soprattutto, sulla fidelizzazione. Nessuno studio, articolo o rivista potrà mai avere impatto più forte di una prova sulla propria pelle che svapare significa poter in breve tempo respirare nient’altro che aria.

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