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In Malesia è svapo-boom

E’ la Malesia la nuova frontiera dello svapo. I punti vendita crescono esponenzialmente ogni giorno, tanto che è impossibile dare cifre ufficiali. Secondo l’associazione di categoria dovrebbero essere circa 1500 i punti vendita che hanno aperto nell’ultimo anno. Ma il numero nel momento in cui state leggendo è certamente cresciuto.  Produttori e distributori non riescono a star dietro agli ordini per fornire essenzialmente Giappone e Taiwan. Il giro d’affari nello scorso anno si è attestato sui 200 milioni di euro che, per lo Stato asiatico, rappresenta un vero boom. D’altronde a livello mondiale il trend di crescita del comparto è secondo soltanto a quello degli Stati Uniti. A suggello di quanto detto basta evidenziare i dati dell’ultima convention sullo svapo che si è tenuta a Kuala Lumpur: 35mila visitatori, oltre cinquecento stand, oltre 3mila aromi differenti e un migliaio di box mods esposte. Schermata 06-2457204 alle 11.56.16Tutto questo nonostante gli svapatori, secondo le stime, sarebbero circa un milione. In Malesia un kit per iniziare a svapare costa dai 50 ai 100 euro. Un aroma particolarmente richiesto ed apprezzato è venduto anche a 71 euro, mentre una box a tiratura limitata è arrivata a costare 950 euro.
Attualmente, però, il settore non è ancora regolamentato. Aimran Abdul Rajak, rappresentante di Vape Empire, la più grande catena di distribuzione di e-cig del Paese, sostiene che per non rischiare di affossare il mercato e il settore il governo dovrebbe provvedere a dare regole chiare e puntuali. “Se si lascia tutti allo sbando sicuramente prima o poi accadrà qualcosa di negativo e tutti ne pagheremo le conseguenze. Secondo me bisognerebbe regolamentare almeno i liquidi con nicotina, sulla scorta di quanto avviene con i liquori e l’alcool. La regolamentazione – conclude Rajak – dovrebbe tener conto che la sigaretta elettronica può contribuire a migliorare la salute pubblica e l’economia, in ottica di prevenzione e di risparmio sui danni da fumo”.

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