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“E’ giusto che lo Stato rimborsi le sigarette elettroniche?”

Il Garantista in edicola oggi prende posizione circa la decisione al vaglio del sistema sanitario pubblico inglese di poter prescrivere la sigaretta elettronica nell’ambito dei salvavita. A pagina 2 un lungo commento in cui, oltre spiegare i contenuti del dibattito inglese, fa un parallelismo con l’Italia. E il nostro Paese, ovviamente, ne esce con le ossa rotte. Questo è il testo integrale dell’articolo apparso oggi su Il Garantista diretto da Piero Sansonetti:

Schermata 2015-08-21 alle 12.50.26Inserire la sigaretta elettronica nella lista degli strumenti di ausilio medicale prescrivibili dal sistema sanitario nazionale. Una ipotesi che potrebbe far discutere ma voluta proprio dall’istituto di sanità nazionale. Ovviamente non stiamo parlando dell’Italia ma dell’Inghilterra che ancora una volta si dimostra essere terra d’avanguardia. Secondo la comunità scientifica britannica la sigaretta elettronica è uno strumento in grado di ridurre i danni causati dal tabacco e per questo dovrebbe essere prescritta prioritariamente a tutti i fumatori malati e poi, in via preventiva, a tutti i fumatori che ne facciano richiesta. Secondo le stime dell’agenzia sanitaria britannica Public Health England, ogni anno si potrebbero salvare non meno di 76 mila persone, oggi invece destinate a morire in seguito a tumore ai polmoni. La terapia con la sigaretta elettronica funzionerebbe in maniera molto più persuasiva rispetto ad esempio a gomme da masticare o cerotti: il paziente può assaporare ugualmente sapore del vapore aromatizzato e ripetere la gestualità del fumo ma non assimilerebbe le oltre 4 mila sostanza tossiche contenute nella sigaretta in seguito a combustione. La sigaretta elettronica, infatti, è un semplice vaporizzatore di liquido composto da tre sole sostanze: glicole propilene e glicerina (già sin d’ora acquistabili in farmacia senza prescrizione) con l’aggiunta di un aroma alimentare. Quando la resistenza viene scaldata attraverso un apposito pulsante, il liquido si vaporizza e può essere inalato dall’ex fumatore. Vi è anche la possibilità di aggiungere la nicotina liquida così da soddisfare l’eventuale dipendenza. Ma, proprio perché si tratta di una sostanza liquida aggiunta in una fase successiva, essa può essere gradualmente ridotta sino ad arrivare alla totale esclusione. Peter Hajek, professore all’università Queen Mary di Londra, non ha dubbi nel sostenere le potenzialità della sigaretta elettronica come strumento di prevenzione antitumorale e d’ausilio a smettere di fumare: “La mia convinzione, dovuta dall’evidenza, è che i fumatori che passano alla sigaretta elettronica oltre a gettare le sigarette si lasciano anche alle spalle tutti i rischi che il tabacco causa alla loro salute”. 185539978-8b7d9deb-6a69-42a6-a0e4-9ac25a17b16dUna tesi condivisa anche da Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale, tra i più convinti sostenitori della sigaretta elettronica, tanto che da anni ormai ne sostiene l’utilizzo. “Per quarant’anni – spiega Veronesi – la comunità medica e oncologica in particolare, si è impegnata per far smettere di fumare, ma ha fallito sostanzialmente perché è rimasta isolata e i governi non hanno mai considerato la lotta al tabagismo una priorità assoluta delle politiche sanitarie e sociali. Il tabacco, quando raggiunge la temperatura di combustione, libera ben tredici idrocarburi policiclici cancerogeni, che il fumatore assorbe attraverso i polmoni, insieme ad altre decine di sostanze cancerogene che derivano anche dalla combustione della carta. La sigaretta elettronica è uno strumento efficace per contrastare la gravissima tragedia del cancro del polmone. Se per ipotesi tutti i fumatori di sigarette tradizionali passassero alla sigaretta senza tabacco – conclude Veronesi – si otterrebbe a breve una riduzione drastica del cancro polmonare, che nel tempo diventerebbe una malattia rara”. Negli ultimi anni in Italia il consumo di sigarette elettroniche ha visto un andamento altalenante. Dopo il boom del 2013, l’incertezza normativa e la pressione erariale hanno determinato un calo nei consumi e nel fatturato. Le recenti sentenze della corte costituzionale e del Tar, che hanno di fatto cancellato ogni tassazione sui devices e sui liquidi senza nicotina, hanno ridato nuovo impulso al settore, tanto che a novembre si terrà proprio in Italia la fiera internazionale del settore, Vapitaly, in cui saranno presenti tutti i colossi industriali del comparto fumo elettronico.

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