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Sono solo bambini. Tra i quattro e nove anni. Piccole creature il cui destino ha riservato un’infanzia difficile, tra povertà, ignoranza e sfruttamento. Sono i protagonisti del crudo reportage fotografico curato da Michelle Siu per la rivista The Atlantic. É la realtà quotidiana dell’Indonesia, un Paese di 240 milioni di abitanti dove il problema del fumo è una vera e propria piaga. Ma solo per la salute e il destino dei questi poveracci: non c’è alcuna legislazione sul tabacco né limiti d’età all’acquisto di sigarette, ed una sola multinazionale che gestisce il mercato interno. Il reportage ha un titolo che parla da solo: Marlboro Boys.
“Il rapporto dell’Indonesia con il tabacco è complesso – ha spiegato Michelle Siu presentando il suo lavoro alla stampa – sigarette a basso prezzo, pubblicità sregolata, una lobby potente con connessioni politiche e la mancanza di leggi alimentano la dipendenza della nazione”. Secondo alcune statistiche, il 70 per cento dei maschi indonesiani sopra i vent’anni fuma e il 30 per cento dei bambini fuma la prima sigaretta a meno di dieci anni. Il fumo da tabacco uccide in Indonesia più di 300 mila persone all’anno.