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Jean Verleur (V2): “Ecig provocano incendi? Non più dei telefoni cellulari…”

Vietare l’uso della sigaretta elettronica nei parchi nazionali. E’ la norma introdotta dal National park service statunitense al fine di prevenire gli incendi boschivi. Qualsiasi utilizzatore di prodotti da fumo elettronico può capire l’insensatezza di tale affermazione: dove non c’è fuoco è impossibile che ci sia un incendio. Certo, la possibilità che una batteria di ecig possa prender fuoco esiste, almeno tanto quanto quella che possa accadere al cellulare. E allora perchè non vietare anche l’ingresso ai telefoni mobili e ai tablet? Jean Verleur è cofondatore di una delle più importanti aziende americane produttrici di ecig, la Vapour2. E’ impegnato in prima persona a far cambiare idea all’ente nazionale Usa, pubblicando articoli sulle maggiori testate a stelle e strisce e partecipando attivamente a convegni e dibattiti televisivi.

Ogni anno – spiega Verleur – gli incendi boschivi causano danni per quasi 700 milioni di dollari. Spegnerli, considerando mezzi e persone impiegate, fanno lievitare la cifra ad un miliardo di dollari. Secondo le previsioni del US Forest Service, il costo nel 2018 lieviterà di un ulteriore 80 per cento. Non c’è dubbio che qualcosa deve essere fatto. Gli esseri umani causano il 90 per cento degli incendi, e le sigarette tradizionali sono spesso la causa principale. Il fumo è giustamente vietato in parchi nazionali e statali, ma che logica c’è a vietare anche l’utilizzo delle sigarette elettroniche? Le ecig – continua Verleurnon comportano la combustione e non emettono fumo o cenere. Quindi, nessun rischio d’incendio“.

Schermata 10-2457324 alle 12.52.23Secondo Verleur le sigarette elettroniche aiuterebbero invece a risolvere il problema legato agli incendi boschivi. “Se il Park Service sposasse la causa delle ecig, non soltanto farebbe un servizio utile in materia di tutela della salute ma consentirebbe ai fumatori di trovare una alternativa meno dannosa per il fisico e certamente più sicura per gli alberi“. E’ strano pensare che tanti burocrati, tecnici e operatori pubblici non abbiano capito che la sigaretta elettronica non produce fuoco. E che senza fuoco non ci possono essere incendi. O forse, dietro la decisione, c’è ben altro?

Fonte: The Washington Examiner

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