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Falso “organic”: tre aziende sotto accusa

Tre aziende sono state messe sotto accusa per pubblicità e etichettatura ingannevole: hanno utilizzato il termine “organic” pur non avendo ottenuto le certificazioni necessarie.

Protagonista dell’atto di accusa è il tribunale di Washington. Negli Stati Uniti la parola “organic” equivale al “biologico”: per potersi avvalere di tale definizioni i produttori devono sottostare a norme di qualità certificate e selezione dei prodotti e della filiera di origine naturale.
Bob Ferguson, procuratore generale di Washington ha dunque intentato una causa contro le aziende Alchemy e-Lixirs, Jai Mundi e Orb Vapore. “I consumatori hanno il diritto di aspettarsi che le etichette dei prodotti dicano la verità, dicano esattamente cosa contiene un flacone”.
Il mercato delle ecig negli Stati Uniti vale circa 3,5 miliardi di dollari e conta migliaia di aziende. Alcune tra esse hanno iniziato la commercializzazione dei loro liquidi definendoli “organic”, ovvero di rigorosa origine naturale come prevede la normativa a stelle e strisce.
Le tre aziende messe sotto accusa avrebbero ingannato i consumatori definendo i loro liquidi come “organic” pur non avendo ottenuto la certificazione. Secondo la legge di Washington, che incorpora regolamenti federali, la frase in etichetta “prodotto con ingredienti biologici” non può essere utilizzato “perché è stato verificato che i liquidi contengono meno del 70 per cento di ingredienti di derivazione biologica”. Una di esse, la Alchemy Elixir, utilizza nella etichetta la frase “organic 100%”

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