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Chi rema contro la diffusione della sigaretta elettronica? Lo Stato e le multinazionali del tabacco. Dove compreresti una sigaretta elettronica? In un negozio specializzato. Cosa cerchi in una ecig? Le prestazioni. I risultati di un sondaggio lanciato sul web dall’Unione Consumatori commissionato da Fontem Ventures (distributore italiano di Jai), rimasto on line dal 20 ottobre al 10 novembre, non lascia spazio a dubbi: chi si occupa su scala multinazionale di tabacco non potrà mai avere l’apprezzamento dei vapers. Nè, tantomeno, la fiducia.
Altro particolare che dovrebbe far riflettere: nonostante il sondaggio sia stato lanciato e condotto on line, otto rispondenti su dieci hanno detto che acquistano i prodotti da svapo attraverso la rete dei negozi specializzati. Una maggioranza schiacciante che quindi non dovrebbe preoccupare chi fa del commercio di questi prodotti la propria attività prevalente. Uno su due ha dichiarato inoltre che acquista anche on line: significa quindi che c’è un grande margine di consumatori che, nonostante frequentino il web, non si sentono sicuri ad effettuare acquisti on line.
Il dato che probabilmente ha fatto invece sobbalzare sulla sedia il committente del sondaggio è la percentuale risibile di quanti vedono nelle tabaccherie il canale preferito per la diffusione delle ecig: il sette per cento. Altro dato interessante è che tre utenti su quattro scelgono l’ecig in base alla durata ed alle prestazioni della batteria. Anche in questo caso, dunque, una bocciatura dei prodotti delle multinazionali, una ecig di base dalle caratteristiche non proprio superperformanti. Questo numero comunque deve essere intrecciato con la dichiarazione che l’86 per cento delle risposte deriva da consumatori che già utilizzano la sigaretta elettronica. Ma, forse, proprio per questo le loro risposte prendono ancora più valore, nel senso che conoscono ciò di cui stanno parlando.
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