L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

“Commercio illegale di sigarette è parte del business dell’industria del tabacco”

Ospitiamo un contributo di Gilles Pargneaux, deputato europeo dell’Alleanza socialista e Democratica.  Una dura presa di posizione contro le lobby del tabacco e la loro influenza nel Parlamento europeo e nei governi nazionali. Chi dice a Matteo Renzi che Pargneaux è del suo stesso partito? Magari Pina Picierno, visto che in Parlamento siede accanto il deputato francese.

“Oggi come ieri, le lobby dell’industria del tabacco nelle istituzioni europee dovrebbero essere viste come lo scandalo del secolo. Perché? In qualità di deputato al Parlamento europeo, sono stato testimone del lavoro sotterraneo svolto dai lobbisti del settore del tabacco nel corso dei negoziati sulla direttiva adottata, malgrado tutto, nel 2014. Le lobby di questa industria non è un’attività da porre allo stesso livello delle altre pressioni d’influenza anche se utilizza gli stessi codici: in questo caso abbiamo abbiamo a che fare con mercanti di morte! E’ per questo che con altri parlamentari europei di tutte le sensibilità poliiche, abbiamo deciso di combattere questa battaglia contro l’ingerenza dell’industria del tabacco nelle nostre politiche e azioni.

Schermata 01-2457399 alle 13.56.02Visitando recentemente molte capitali europee come Lisbona, Vienna, Atene, Parigi, Roma, Londra, Madrid e Berlino, ho avuto modo di incontrare le ONG, i rappresentanti dei Ministeri della Salute, delle Finanze e delle Dogane non solo per parlare del recepimento della direttiva tabacco, ma anche per discutere della lotta contro il contrabbando di sigarette e del mercato nero che danneggia le nostre politiche sanitarie.

Ad alcuni Stati membri viene impedito di attuare misure ambiziose. Altri, come il Regno Unito e la Francia, però, riescono a resistere a queste lobby mortali scegliendo il pacchetto neutro o il divieto di pubblicità delle sigarette tradizionali sui display dei negozi. Nel caso della Francia, è anche il dodicesimo paese a ratificare il protocollo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) contro il commercio illegale di tabacco. Questo protocollo offre una tracciabilità indipendente per contrastare il contrabbando di sigarette o del mercato nero.

Schermata 01-2457399 alle 13.57.23Tuttavia, vi è una crescente evidenza del coinvolgimento dell’industria del tabacco nel traffico illecito. I fabbricanti producono un quantitativo di sigarette troppo elevato (in alcuni paesi che rappresentano il 240 per cento della domanda di mercato) per essere venduto solo in modo legale. Questi prodotti quindi trovano la loro strada verso il mercato nero. I produttori sarebbero quindi responsabili del 25 per cento delle sigarette di contrabbando. Il gruppo di controllo e ricerca sui tabacchi presso l’Università di Bath, nel Regno Unito, ha fornito le prove in un recente rapporto, frutto di 13 anni di ricerca.

Non dobbiamo esitare nel dire: il commercio illegale è parte del business della strategia dell’industria del tabacco. Una tracciabilità indipendente è quindi più che mai necessaria. Perché? Si tratta di perdite fiscali stimate in 12 miliardi di euro all’anno per l’Unione europea. Il contrabbando di sigarette alimenta i flussi internazionali che contribuiscono al finanziamento del terrorismo. Alcune organizzazioni terroristiche sono finanziate da questi traffici. Me lo hanno confermato anche i servizi doganali londinesi. Una inchiesta dell’OLAF è stata aperta nel 2012 contro l’industria del tabacco per una violazione di embargo siriano: siamo ancora in attesa dei risultati.

E’ urgente che l’UE ratifichi il protocollo OMS e che noi mettiamo in pratica un sistema di tracciabilità indipendente che escluda Codentifity, il sistema di controllo interno all’industria del tabacco.

Schermata 01-2457399 alle 13.59.24Esortiamo anche il mancato rinnovo degli accordi di cooperazione tra l’Unione europea e l’industria del tabacco. Questi accordi dal 2004 hanno dimostrato la loro inefficacia. Da un lato, gli Stati membri hanno un deficit di 12 miliardi di euro l’anno, dall’altro, a seconda degli anni, i pagamenti dovuti all’industria del tabacco può passare dal 50 ai 150 milioni di euro. Ma di che ci rallegriamo? Questi pagamenti non hanno nemmeno rappresentano l’1 per cento delle perdite annuali stimate. La lobby del tabacco e gli accordi di cooperazione con l’Unione europea dovrebbero essere rivisti.

Infine cosa constatiamo? Criminalità organizzata attraverso il contrabbando illegale o il mercato nero; inefficacia contro il commercio illecito di prodotti del tabacco; strategie di evasione fiscale aggiornate dalla speciale commissione del Parlamento europeo sulla evasione fiscale, che dal nostro punto di vista è l’unico aspetto necessario per fermare queste pratiche. Questa lotta è la lotta per la salute, per la vita, ma anche contro il finanziamento del terrorismo. Queste sono le sfide che intendiamo rispettare l’anno 2016″.

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