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Refill, dall’Ue trapela prima bozza normativa

E’ tra gli articoli più controversi della direttiva tabacchi, scritto per  regolamentare gli atomizzatori e i sistemi di vaporizzazione. La Direttiva pone restrizioni di capienza soltanto per le cartucce precaricate con liquido nicotinizzato (2 millilitri) mentre utilizza una generica definizione di “antisgocciolamento” per tutti gli altri. Le aziende, colte alla sprovvista da cotanta generalizzazione normativa, stanno correndo ai ripari facendo affindamento più che altro sulla singola inventiva. Ma dalla Commissione europea giungono le prime indiscrezioni fatte trapelare da una società direttamente coinvolta nell’ideazione e costruzione di sistemi antigocciolamento, la Nerudia.

Con sede a Liverpool, Nerudia è una società che si occupa di offrire consulenza normativa alle aziende legate al mondo del fumo elettronico. E’ stata la stessa società a far trapelare un documento redatto dal commissario europeo alla salute Vytenis Andriukaitis con cui si tracciano le linee guida da far adottare alle aziende produttrici e distributrici di atomizzatori per sigarette elettroniche.

Dalla bozza di legge si apprende che la Commissione potrebbe indicare agli Stati membri un paio di soluzioni affinché gli atomizzatori e i flaconi di ricarica possano essere considerati a norma. Per poter essere quindi commercializzati, l’idea è che almeno una delle due condizioni siano rispettate.

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IPOTESI DI PITTOGRAMMA CON MISURA DEL BECCUCCIO

La prima prevede che i flaconi debbano possedere un beccuccio non rimovibile lungo almeno 1 centimetro e deve essere più stretto della fessura di ricarica dell’atom al fine di poter essere inserito facilmente. Se posizionato in verticale, il flacone di eliquid non deve rilasciare più di venti gocce al minuto. La seconda che il meccanismo operi per mezzo di un sistema di ancoraggio che rilascia il liquido di ricarica solo quando la sigaretta elettronica e il contenitore di ricarica sono connessi.

Inoltre, sulle etichette o sul bugiardino dovranno essere inserite le istruzioni di ricarica rivolte ai consumatori, comprensive di illustrazioni grafiche con tutti i passaggi. Sarà obbligatorio segnalare la grandezza del beccuccio (vedi immagine) al fine di verificare la compatibilità tra sistema di ricarica e tank da riempire.

Queste norme, come al solito, sono scritte da burocrati che poco conoscono la materia e che spesso utilizzano termini non consoni. A cosa serviranno tutte queste indicazioni quando sarà molto semplice acquistare un qualsiasi flacone di eliquid e “travasarlo” in un semplice flacone vuoto con ago? Ma forse l’intenzione è semplicemente imporre obblighi e prescrizioni rivolti essenzialmente alle aziende, che comportano dunque maggiori spese e minor poter d’investimento produttivo. Un Paese non potrà mai essere snello e innovativo fino a quando dovrà sottostare al burocratese ingessato imposto dall’Unione europea, un organismo che più che governare i cittadini pare sempre più orientato al mantenimento e alla sostentamento del proprio apparato.

Questa è la Bozza di legge sugli standard dei meccanismi di ricarica

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