L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

“Lo Stato repressore è uno Stato spacciatore””

di Stefano Calicuri

Un brillante ma purtroppo amaro e realistico articolo di Maria Giovanna Maglie sulle nuove disposizioni in materia di tabacco e fumo elettronico come da Decreto legislativo di recepimento della Tpd. Vale la pena riportare qualche passo e meditare sulle considerazioni della mai banale Maglie che come suo solito non le manda a dire. Non parla per partito preso o con pregiudizio: la sua invettiva è motivata e circostanziata.

Schermata 01-2457399 alle 19.53.17Già dall’attacco si intuisce lo stato d’animo della giornalista ed opinionista: “Che palle questo Paese, che noia lo Stato etico che dalle brume di Bruxelles a quelle del cervello dei ministri di PittiBullo ci asfissia. Il bello è che sono sempre gli stessi figuri, in piazza a svegliare l’Italia con unioni civili e rispetto per la diversità, ma poi lingua a terra a coprire culi e piselli delle statue più belle del mondo; sempre gli stessi a imporre divieto su divieto, proibizione ridicola su proibizione ridicola, occultando criminalmente un conflitto di interessi più grande di qualunque cancro si possa piazzare su un pacchetto di sigarette, ovvero che lo Stato repressore è uno Stato spacciatore, e che guadagna dalla vendita del tabacco circa 15 miliardi di euro all’anno, ovvero infinitamente di più di quanto spenda in danni alla salute attribuiti al fumo, e che non ha alcuna intenzione di rinunciare a un centesimo di quel guadagna“.

Schermata 02-2457421 alle 13.25.17E dopo aver scoccato una freccia contro il ministro Lorenzin (“Nostra Signora delle Mutande al Mondo“), continua: “Se qualcuno è così coglione da fumare nei bagni della  scuola  o nel cortile di un ospedale, verranno istituite squadre di sorveglianza speciale? Con quali forze dell’ordine, visto che non ce ne sono per il disbrigo dei guai seri e correnti?”.
Non poteva mancare l’accenno alle ecigs: “Il pacchetto da dieci o la sigarettina agli aromi, l’elettronica con pochissima nicotina servivano a fumare di meno, a controllarsi, a fumare leggero? Anche qui giù proibizioni, multe, alla fine il mitico pacchetto da dieci demonizzato e proibito, sarà che ci si guadagna di meno […] E’ che l’ossequio cieco allo Stato etico, argomento di facile potere o presunto tale che affascina i governanti meno che mediocri che ci affliggono, si accompagna alla furbizia malefica di certi talebani del Nord Europa che dietro l’ansia di controllo e omologazione celano l’apertura di strada  alle multinazionali di casa con  prodotti di qualità inferiore ai nostri, dal tabacco ( ci lavorano trecentomila persone in italia)  al cibo al vino , e ti saluto made in Italy“.

E questo è solo l’inizio. Per non togliervi il gusto della lettura e per non anticipare come finisce il pezzo  pubblicato su Dagospia.

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