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Atomizzatori a confronto su produzione di aldeidi

I ricercatori dell'Università della Pennsylvania hanno misurato i livelli di formaldeide, acetaldeide e acroleina sprigionati da cinque atomizzatori di diversa fattura e caratteristiche. Le evidenze dimostrano che la quantità di vapore ottenuta è strettamente collegata al dispositivo ed alla potenza ma è inversamente proporzionale alla produzione di sostanze pericolose.

Un recente studio statunitense (Effect of variable power levels on the yield of total aerosol mass and formation of aldehydes in e-cigarette aerosols – Gillman, K.A. Kistler, E.W. Stewart, A.R. Paolantonio) ha riscontrato che gli atomizzatori di nuova generazione producono quantità di aldeidi in misura drasticamente inferiore a quelli di prima generazione. Merito soprattutto dei materiali di cui sono costituiti.

I ricercatori dell’Università della Pennsylvania si sono concentrati sui dati relativi la produzione di formaldeide, acetaldeide e acroleina da parte degli atom di ecig. Nell’ambito dei vaporizzatori personali, queste sostanze possono essere prodotte sia dall’interazione del glicole con la glicerina, sia dalla tenzione elettrica a contatto con alcuni materiali delle resistenze.

Cinque gli atomizzatori utilizzati per l’esperimento: Ce4 Vision, single coil da 2,8 ohm; Protank 1, single bottom coil da 2,7 ohm; Gladius Innokin, dual bottom coil da 2,8 ohm; Nautilus Aspire, single bottom coil da 2,2 ohm; SubTank Kangertech, single bottom coil da 0,7 ohm.

Con l’ausilio di un macchinario che riproduce l’aspirazione del fumo, i ricercatori hanno misurato in mg. la massa del vapore prodotto da una serie di 25 sbuffi a quattro differenti livelli di potenza. Per calcolare l’equivalenza, hanno rapportato la massa di vapore prodotto ad ogni sbuffo per watt. Le misurazioni dimostrano che la quantità di vapore ottenuta è strettamente collegata al dispositivo ed alla potenza. Più la potenza è alta, maggiore sarà la quantità di vapore, ad eccezione del Ce4 che a 9,4 watt produce meno vapore che a 7,8 watt (vedi tabella).

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Lo studio ha rilevato che i dispositivi che producono meno aldeidi sono quelli in cui la produzione di vapore aumenta con la potenza erogata. (vedi tabelle; clicca per ingrandire)

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Inversamente, i dispositivi che producono mano vapore (in grammi per watt) sono anche quelli che producono più aldeidi. I ricercatori spiegano questi risultati atraverso le scarse prestazioni dei dispositivi. La potenza in eccesso viene convertita in calore invece di vapore e quindi va a influire sulla formazione di sostanze non preventivate. In funzione delle differenti composizioni e potenze, tra il vapore prodotto da un atomizzatore ed un altro ci possono essere differenze anche di 750 volte.

I ricercatori hanno anche paragonato le quantità di aldeidi sprigionate dalle ecig con quelle prodotte dalle sigarette tradizionali. Con le bionde tradizionali , consumando un pacchetto al giorno, saranno prodotti tra i 1,5 e 2,5 mg di formaldeide, da 10 a 30 mg di acetaldeide, da 1,5 a 3 mg di acroleina. Secondo i medesimi calcoli, con un consumo medio di 3 ml. di liquido, un vaper si esporrebbe ad una quantità di formaldeide tra gli 0,04 e i 22 mg, tra gli 0,02 e 17 mg di acetaldeide e tra lo 0,003 e 2,4 mg di acroleina. Più potenza e resistenze basse, minori sostanze saranno sprigionate.

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