L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Quando la scienza replica l’inverosimile anche i risultati non sono credibili

Una ricerca dell'Università di Bologna sosterrebbe che la sigaretta elettronica causerebbe alterazioni del Dna del sangue. Ma in che condizioni? A settaggi che nessun consumatore utilizzerebbe...

L’Università di Bologna lancia l’allarme: la sigaretta elettronica può provocare alterazioni al Dna del sangue. La ricerca è stata pubblicata nei giorni scorsi dalla rivista Scientific reports-Nature. “A livello polmonare – commenta Moreno Paolini, docente del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie e coordinatore dello staff di ricerca – i vapori delle sigarette elettroniche producono un effetto inducente sugli enzimi bioattivanti, mentre inibiscono quelli detossificanti: un insieme di perturbazioni che, se confermate sull’uomo, potrebbe portare alla trasformazione di sostanze pre-cancerogene in cancerogeni finali“. L’allarme è rafforzato dal commento di Donatella Canistro, prima ricercatrice dello staff. “La scoperta più preoccupante riguarda la capacità che questi vapori hanno di danneggiare l’informazione genetica all’interno della cellula. Negli animali esposti alle e-cig, in particolare, sono stati osservati danni al Dna delle cellule del sangue“.
Se così tanta enfasi è stata data al risultato finale, poco si sa sulle modalità del test. Ed allora si rende necessario verificare direttamente alla fonte come è stato condotto l’esperimento. Scorrendo la ricerca si vede che è stato utilizzato un liquido prodotto da Bandz, acquistato a Pisa, con una gradazione nicotinica di 18 mg. per millilitro. E fin qui nulla di strano. La scelta curiosa è il settaggio dell’atomizzatore: resistenza da 2 ohm in dual coil. La prova è stata effettuata con una potenza di 5,5 volt. Condizioni che nessun produttore, negoziante o consumatore potrebbe mai utilizzare o consigliare. Estremismi che necessariamente portano a risultati fuorvianti o, per lo meno, inesatti. Quando anche la comunità scientifica si metterà al passo, probabilmente si potranno avere ricerche verosimili. Le condizioni di utilizzo, infatti, è la discriminante che sancisce l’esito di qualunque misurazione. Chissà se prima o poi qualcuno deciderà di investire tempo e denaro a misurare le conseguenze del vaping utilizzato, ad esempio, con single coil da 0,3 ohm con liquido senza nicotina. Ovvero un settaggio verosimile visti i devices attuali.

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