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“L’azienda ci tiene a chiarire che la pagina Facebook iQos Italia, così come tutte le pagine social riconducibili in qualche modo al nostro prodotto, non rappresentano una pagina ufficiale di Philip Morris Italia, nè sono da ricondursi all’azienda eventuali dichiarazioni sul prodotto o su altri prodotti a potenziale rischio ridotto. Tutte le opinioni pubblicate sono da considerarsi opinioni personali in nessun modo riconducibili all’azienda“.
Un comunicato secco quello firmato da Gianluca Bellavista, direttore Relazioni esterne di Philip Morris Italia, volto a mettere a tacere qualunque forma di diffamazione o diceria riconducibile al marchio del riscaldatore di tabacco prodotto dalla prima multinazionale del tabacco al mondo.
La questione nasce nelle prime ore di questo pomeriggio quando in una pagina denominata Iqos Italia appare un post d’accusa contro le sigarette elettroniche. La reazione degli operatori del settore dei vaporizzatori non tarda ad arrivare attraverso post e commenti – anche di insulti – nei confronti di Philip Morris. A ben guardare, la pagina social in questione, anche se rimanda allo store del prodotto a rischio ridotto, ha come indirizzo mail un dominio gmail.com. Un indizio che farebbe presupporre che la pagina in questione non sia gestita direttamente dalla multinazionale. Anche i profili degli amministratori della pagina appaiono assai sospetti. Una, in particolare, utilizza come foto del profilo l’immagine di una celebre blogger di Vogue Spagna. Scherzo di cattivo gusto orchestrato ad hoc oppure reale intenzione di Philip Morris di denigrare la sigaretta elettronica? Non lo sappiamo. Ma l’ingresso in campo di Bellavista in prima persona farebbe propendere nettamente verso una delle due ipotesi.