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SIAMO PERSONE, NON SIAMO NUMERI

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Giuseppe Palma (negoziante, Ottaviano)
Buongiorno sono un rivenditore di liquidi e sigarette elettroniche da cinque anni, restando aperto anche rimettendoci molte volte e combattendo contro tutti quelli che dicevano che la sigaretta elettronica era peggiore delle bionde prima di tutti…i tabaccai, la f.i.t. e infine i nostri politici e quanti lucravano sulla salute di noi fumatori; ancora vorrei dire ai produttori italiani di liquidi, per primi a fare accordi con chi vuole tassare tutto e vendere liquidi ai tabaccai senza tener conto che la sigaretta elettronica senza noi negozianti non avrebbe avuto tutto questo successo. Adesso tutti quelli che hanno visto che il settore, portato avanti da noi negozianti a gonfie vele, vogliono cercare di fare guadagni senza aver speso neanche un euro e buttato sangue e soldi come abbiamo fatto noi credendo nell’efficacia della sigaretta elettronica. Purtroppo questa è l’Italia! Chi lavora e fa sacrifici viene non considerato, chi invece ha combattuto denigrando questo settore raccoglierà i frutti da noi coltivati per anni.

Antonio Moro (consumatore, Piacenza)
Sono uno studente di 24 anni, ex fumatore. Cominciai a fumare all’età di 15 anni e le sigarette mi furono vendute proprio da quei tabaccai che con il recente emendamento avete voluto difendere) e le ragioni alla base di questa mia “scelta” sono le stesse che spingono ogni adolescente a fumare. A 22 anni (quindi dopo 7 anni da tabagista), dopo essere arrivato a quasi un pacchetto al giorno, decido di voler smettere di fumare: sono ancora in tempo per non rovinarmi la vita. Riduco drasticamente il numero di sigarette, ma non basta: per quanto io mi sforzi, la necessità di concedersi qualche “pausa-sigaretta” permane. Il vero problema è che il mercato non offre una soluzione adeguata: non c’è un prodotto in grado di soddisfare l’esigenza del gesto e del bisogno dinicotina. Nel frattempo il settore del vaping ha fatto enormi passi da gigante e decido, in un giorno di aprile del 2016 di acquistare la mia primasigaretta elettronica. Folgorazione: abbandono nel baule dell’auto il pacchetto acquistato la mattina e inizio a svapare. È passato un anno e mezzo circa da quel giorno, e non ho più toccato una sigaretta da quel giorno (se non qualche rarissimo tiro, per sperimentare). Nel frattempo ho cambiato hardware, atom, dripper ecc… Insomma mi sono appassionato ad un mondo totalmente nuovo, fatto di negozi gestiti da persone esperte e disponibili, che ti aiutano per ogni cosa e cercando si soddisfare ogni richiesta. Per non parlare del guadagno in termini salutistici: niente più catarro al mattino e quando vado a correre, fiato “più lungo” e respiro “più pulito”.Il recente emendamento è, da quello che si evince, destinato a mettere in ginocchio un settore che ho avuto modo di conoscere solo recentemente ma acui sono incredibilmente affezionato. Non escludo che sia un settore che necessiti di una certa regolamentazione legislativa, ma la tassazione a cui dovrà essere sottoposto è ridicola e basata su motivazioni risibili (la sigaretta elettronica è un deterrente al fumo tradizionale, non un incentivo: avete mai provato a fumare una sigaretta dopo aver svapato per molto tempo?)SALVAGUARDIAMO IL DIRITTO ALLA SALUTE DI OGNI ITALIANO! NON IMPONIAMO RIDICOLE TASSAZIONI SU QUELLA CHE, FINO A QUESTO MOMENTO, PUÒ ESSERE CONSIDERATA LA MIGLIOR CURA AL TABAGISMO!

Luciano Torresani (consumatore, Luino)
Circa otto anni fa iniziavo la mia esperienza con la sigaretta elettronica. Masticavo chilometri a causa del lavoro e la mia unica compagnia erano la radio e le sigarette. Fumavo quasi 60 bionde al giorno con tutte le conseguenze che ne derivavano. Dopo centinaia di tentativi per smettere, tra cerotti, spray e via dicendo sono approdato alla sigaretta elettronica. Ricordo che mi recai in farmacia e provai una di quelle tfumo che in principio mi aiutavano ad emulare la gestualità ma che alla lunga mi disgustavano per sapore di chimico e difficoltà di utilizzo.Sono passati anni tra tira e molla ho affiancato le e-sig alle bionde con non poche difficoltà. Da gennaio 2016 finalmente ho abbandonato le bionde. Non puzzo più di portacenere, mi sveglio la mattina senza catarro e non mi manca più  il fiato quando faccio le scale.Dico grazie e ancora grazie a questo mondo che mi regala dei momenti di relax senza danneggiare la salute.

Lorenzo e Gabriele Betti (negozianti, Forlì)
Siamo Lorenzo e Gabriele, 30 anni, gemelli e titolari di Eco.LogicaMente Forlì dal 2012. Tra pochi giorni “festeggeremo” i nostri primi 5 anni di attività nel clima peggiore che potessimo immaginare. In questi anni abbiamo aiutato migliaia di persone a ridurre la dipendenza da tabacchi con uno strumento innovativo ed efficace e vedere minacciata la nostra azienda da leggi ingiuste proprio non lo possiamo accettare.Abbiamo superato periodi difficilissimi, negli anni peggiori del settore ne siamo usciti rafforzati, non molleremo nemmeno questa volta, non ci arrenderemo e lotteremo insieme a tutti voi.

Antonio Lacorcia (negoziante, Villa D’Agri di Marsicovetere)
Ho 32 anni. Ho iniziato a svapare nel 2013 spinto dalla voglia di star meglio ed eliminare quella terribile tosse al mattino! Ho deciso di provarci ed ho subito (una settimana) notato tantissimi miglioramenti. Mi sono appassionato allo svapo e lavorando nel mondo dei call-center ho coinvolto tantissime persone!Spinto dal fatto che lavorando in un call-center come responsabile il mio stipendio medio era di circa 450€ a gennaio 2016 ho aperto un negozio fisico in provincia di Potenza e sono riuscito a trasformare la mia passione in un lavoro facendo smettere di fumare tantissime persone!Finalmente pensavo di potermi sposare e finalmente vedevo la mia vita cambiarema……. È arrivata una tassa ingiusta che taglia le gambe al settore. SPERIAMO BENE

Matteo Di Tecco (consumatore, Pescara)
Ho 23 anni e ho iniziato a svapare 3 anni fa. Ci avevo già provato prima con un phantom ed una pennetta che non ricordo neanche il nome qualche anno prima ma erano piú le delusioni che le soddisfazioni (pari a zero). Un mio amico mi vendela sua Kangertech Subox Mini e mi fa vedere come la si rigenera. Io, fumatoreall’epoca da 3 anni e da 2 pacchi da 20, appena vedo come funziona una rigenerazione…. Non so, rimango folgorato, mi è partito qualcosa da dentroche mi rimane dentro ogni qualvolta che apro un atom per rigenerarlo, gli doil nome di “passione”. Lavoravo e lavoro come cameriere in un negozio di famiglia. La paga è quella che è e le soddisfazioni lavorative sono vicine allo zero. Circa due anni fa mi scatta l’idea. “E se apro un negozio?” Ci penso, ci ripenso, faccio passare un’estate intera, alcune volte ridevo da solo pensando me dentro ad un negozio. Sarebbe stato bellissimo. Vedo sempre più gente che svapa. É deciso, aprirò il mio negozio. Da quel momento ad oggi sono passati, ripeto, 2 ANNI, fatti di studio sia economico che del settore, di amicizie nate in questo mondo,è tuttobellissimo per me. Ogni euro del mio misero “stipendio” è speso percomprare box, atom e alcuni liquidi, passo da box con circuiti Joytech, Yi-hi, Dna e chi più ne ha più ne metta. Atom con torrette Velocity, Postless, ecc… Sono fidanzato da 4 anni con la mia ragazza attuale. Gli dico quello che voglio fare. Ne rimane entusiasta, anche perché sia lei che io vogliamo andare a vivere per conto nostro e con una famiglia tutta nostra, nonostante lei fumi e non è per niente propensa a questo tipo di mondo (gli ho comprato tante di quelle starter kit da aprirci già con quelle un negozio, ma niente da fare. É disposta a rinunciare anche a diverse cene fuori, al cinema, a tutto, per far si che il mio progetto si realizzi. Precisamente un anno fa prendo al volo un’opportunità da non farsi scappare. Con Garanzia Giovani e Invitalia, posso chiedere un finanziamento a tasso zero e in più, gratis, svolgo un corso con vari commercialisti sull’economia aziendale. Casca a fagiolo. Mi iscrivo e tutto slitta a causa del terremoto che ha colpitoAmatrice, inizio il corso a febbraio. Finisco il tutto, business plan alla mano mi presento il 25 agosto (già tardissimo per me, vatti a fidare di vari rappresentanti del settore che ti promettono varie cose e alla fine non fanno niente, aperto P.IVA e Visura Camerale a giugno, accedo ai siti dei vari grossisti, confronto tra 10-15 grossisti sui vari costi di tutto quello che voglio nel mio negozio, compilo il mio bp e vado) al Comune a consegnare il tutto. Tempo di risposta 60 giorni. Lavorativi. Quindi scadenza 17 novembre. Neanche a farlo apposta. Ilcompleanno di mia nonna. La sua mancanza mi ha fatto iniziare quel percorso fatto da 2 pacchetti da 20 al giorno e nei giorni festivi anche 3. Io e lamia ragazza aspettiamo speranzosi per il nostro futuro, iniziamo a fantasticare su quello che volevamo, casa, figli, lavoro. Tra l’altro questo èun lavoro che ti permetteva di girare l’Italia alle varie fiere e incontrare quelle persone che conoscevi tramite uno schermo e un social, ero al settimo cielo. Fino a lunedì. Martedì l’emendamento Vicari va al senato. La leggo e dico “c***o questa è na bella botta”. Mercoledi sentenza della Corte Costituzionale. Questa a momenti mi manda K.O. Tutta questa fatica, due anni di lavoro, due anni dove ho stretto amicizia con persone che vivono dall’altra parte dell’Italia, mesi e mesi di notti insonne davanti al pc a preparare il bp (con conseguenze che ci sono ancora ora, visto che prima delle 6 del mattino difficilmente riesco a dormire), distrutte in 24 h in cui al Governo gli girano i cosiddetti e ciao a tutti. Chi si è visto, si è visto.Mollare? Mai. La voglia di mettermi in proprio c’è. Fino a quando non sarà detta l’ultima parola io starò affianco di quei negozianti che rischiano molto di più di una chiusura di P.IVA come me. Per il futuro di questo settore, per i migliori artigiani italiani e della salute di milioni di persone. E per me. Ho dedicato la mia vita sociale ed economica alla realizzazione di questo progetto. Altrimenti il futuro per me sarà chiamare amici e parenti, via Skype, da un altro paese. Se tutto questo va in porto, lo stato italiano da me non avrà un solo centesimo in più di quello che già gli sto dando.

Andrea Campora (consumatore, Genova)
Da un anno non tocco più una sigaretta proprio per merito dello svapo. Ho fumato per circa 30 anni arrivando, negli ultimi 10, a due pacchetti al giorno. Una sera, tornando da lavorare, dopo 2 piani di scale a piedi, mi sono seduto sul divano per riprendere fiato non riuscendo quasi a respirare. Mio figlio, di 11 anni, mi guardava pensando di non essere visto con le lacrime agli occhi e spaventato credendo che stessi male… Ed era vero…La mattina dopo ho comprato la mia prima sigaretta elettronica, era il mese di ottobre 2016. Ho cominciato a diminuire gradualmente le sigarette fino a quando, alle ore 10.30 del 14 novembre, non ho definitivamente smesso di fumare.Ora ho paura di non potermi più permettere di svapare e di rivedere mio figlio come lo vidi quel giorno!

Alessandra Bozzola (negoziante, Galliate)
Il giorno 3 marzo 2012 abbiamo aperto un negozio di sigarette a vapore. Motivo principale di tale scelta è stato il bisogno di creare una attività per mio figlio, ventenne, con gravi problemi di salute. Ha contribuito inoltre veder morire un membro della famiglia di tumore ai polmoni, causato proprio dal fumo.
Dopo 1 anno e 4 mesi, il 9 luglio 2013, ci siamo ritrovati con altri operatori di settore a Roma, davanti a Montecitorio, per esprimere il nostro dissenso verso la tassazione che ci avrebbe messo in ginocchio. Nei mesi successivi, infatti, abbiamo subito gravi perdite. I negozi aperti con il nostro marchio hanno iniziato a chiudere, i clienti a diradarsi e le vendite sono diminuite drasticamente.
Nel 2014, preoccupati anche per i pochi negozi rimasti, abbiamo investito denaro per aprire deposito fiscale, necessario per poter acquistare la merce. Questo ci ha permesso di non affondare: era l’unico modo per poter importare e sostenere i nostri rivenditori. Nel 2015, la tassa light, che a livello nazionale si stava espandendo, ci ha fatto riflettere sull’interpretazione del disegno legge. In effetti questa nuova visione si prospettava come l’equa soluzione a una tassa che, superiore al costo d’acquisto, non permetteva di sopravvivere. Si iniziava a respirare.
Siamo nel 2017, ci hanno tappato le ali con l’intimidazione ingiusta da parte di AAMS al pagamento della differenza tra la tassa light versata e la tassa di consumo intera. Come potremo economicamente affrontare la richiesta dato che la tassa di consumo non è stata girata al cliente finale? Il nostro futuro è incerto. La tassazione porterà ad una limitazione sostanziale nella vendita di liquidi da inalazione come già sperimentato nel 2014. Un costo troppo elevato porterà al congelamento del mercato. E i nostri investimenti? I nostri progetti di vita?  “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” (Ungaretti)

Michele Serra (consumatore, Seregno)
Volevo esprimere il danno personale e familiare che mi creerà questa nuovo emendamento della Vicari. Personalmente grazie allo svapo sia io che mia moglie dopo anni siamo riusciti a smettere di fumare, mia moglie completamente, io invece essendo un ex fumatore più incallito a suo tempo sto ancora svapando. Che dire, mia figlia è contenta del fatto che papà non puzza più e che non ha più il fiatone quando gioca con lei. Anche i miei parenti sono contenti nel non vedermi più farmi del male con le sigarette. Quello che potrebbe avvenire potrebbe riportarmi quasi certamente alle vecchie sigarette, mentre lo svapo allontana dal tabagismo, costringere la gente a farsi del male è un’azione contro l’umanità, e in questo caso contro il popolo italiano che nel suo piccolo cerca di recuperare un po’ di benessere fisico e perché no, anche mentale.

Francesca Marrocco (negoziante, Casale di Scodosia)
Mi sono avvicinata alla sigaretta elettronica circa tre anni fa! Fumavo troppo e volevo cercare di limitare o di smettere con le sigarette perché circa da un anno ho iniziato ad avere tonsilliti e febbre alta il fumo lo peggiorava di molto. Ho iniziato con la sigaretta elettronica. Erano le prime con una batteria da 20 watt non a pennetta e mi sono trovata subito bene non ho più fumato le puzzone. Da lì mi sono appassionata e sono passata a sigarette più grosse. Mi davano e danno molta soddisfazione! Circa nove mesi fa ho aperto un negozio. Finalmente il mio sogno si avverato. Lavoro passione e voglia di aiutare altre persone a smettere di fumare. Adesso dopo aver investito parecchi soldi ho paura di perdere tutto. Sono molto preoccupata e non so come muovermi cosa fare… È stata una doccia fredda!!! Cmq spero che la mia testimonianza come tante altre possa far cambiare qualcosa.

Dario Belloli (consumatore, Bergamo)
Vi sosterrò in modo assoluto in questa veramente assurda situazione, che non rasenta il ridicolo ma lo supera di gran lunga. Questa ignobile scelta deve essere assolutamente contrariata. Assolutamente nessun senso.

Simone Allegrucci (negoziante, Gubbio)
Sono il titolare di 2 negozi di sigarette elettroniche. La mia storia ebbe inizio nell’aprile del 2013 con l’apertura del primo negozio, periodo in cui sono iniziate le prime battaglie contro il nostro settore. Difatti dopo soli 2 mesi dall’apertura e un investimento importante alle spalle, siamo finiti nel tunnel e abbiamo iniziato a battagliare contro i media e le testate giornalistiche che infangavano i nostri prodotti ritenendoli dannosi per la salute… da lì arrivò la prima tassazione del 58,8% nuova legnata e grande paura di non farcela. La scelta che feci qualche mese prima però, fu una scelta fondata sulla passione e caratterizzata da un’estrema determinazione che la sigaretta elettronica per le ragioni che tutti conosciamo bene sarebbe stata il futuro, portando in primo luogo un enorme aiuto alla salute dei fumatori e non solo, per cui a testa bassa, denti stretti e con tanta fatica sono andato avanti credendo sempre in quello che facevo e dedicando il 100% delle mie forze a far si che l’attività decollasse. Dopo tanti mesi di buio, nell’agosto del 2015 si iniziò a raccogliere parte di quello che si era seminato grazie ad un sostanziale aumento del lavoro, dovuto anche ad articoli e studi medici di famosi professionisti che evidenziarono i benefici alla salute consigliando la sigaretta elettronica come strumento indicato per tirarsi fuori dalla morsa del tabacco. Questa crescita, ridiede la voglia di guardare più a lungo ed iniziarono nuovi progetti e ovviamente nuovi investimenti (sito Ecommerce e nuovo PV) che si sono concretizzati poco meno di un mese fa. Oggi la mia squadra conta oltre me, 4 persone che si guadagnano da vivere grazie a questo settore e sinceramente non mi vorrei mai separare da loro causa leggi insensate che vanno contro qualsiasi logica e soprattutto, contro la speranza di salvare vite umane. La situazione che si è venuta a creare, se non verrà rivista con l’applicazione di una tassazione idonea, mi porterà in poco tempo alla deriva con la conseguente chiusura degli esercizi creati, il licenziamento delle 4 persone che collaborano con me, lasciando una scia di debiti che ancora devono essere saldati. Siamo COSTRETTI a vivere “UN FALLIMENTO PILOTATO DA TERZI” che non hanno avuto alcuna cura di pensare agli imprenditori che hanno investito in questo settore e alle conseguenze che dovranno subire. La mia vita cambierà negativamente in modo sostanziale, sia sul lato economico che morale!

Paola Lecce (consumatrice, Savona)
La mia avventura con lo svapo è nata ben sei anni fa. Era Natale e io e i miei fratelli minori non sapevamo cosa regalare ai nostri genitori. Poi abbiamo detto “Papà fuma due pacchetti di sigarette al giorno perché non regalargli la sigaretta elettronica?” sinceramente non ci credevamo nemmeno noi che potesse funzionare. Erano le prime ego in plastica e cercare di farle funzionare era più un lavoro che un piacere, ma con nostra grande sorpresa mio padre accettò di buon grado il regalo e da allora non ha più toccato sigaretta. Premetto che lui è diabetico e ha altri problemi di salute. Ad oggi sta molto meglio riesce a fare le scale senza affanno si muove meglio ed è un accanito sostenitore di questo mondo. Poi io che fumavo due pacchetti al giorno, così per gioco ho pensato di prendere una ego… Vedevo il mio fidanzato che la usava con buoni risultati e mi sono incuriosita. Dal primo tiro me ne sono innamorata, e dal 27 febbraio del 2015 non ho più toccato una sigaretta. Anzi per mia esperienza personale posso dire che respiro meglio, non ho più quella sensazione di pesantezza al petto appena sveglia, sento di nuovo odori e sapori, come i bambini. Confermo che ormai chi fuma lo sento lontano un km e quell’odore di portacenere spento mi infastidisce molto. L’anno scorso ne ho preso una anche per mia madre e anche lei ora non tocca più sigaretta! Che bello poterla abbracciare e baciare senza quella zaffata di cenere! Ne abbiamo guadagnato tutti in salute. Non capisco perché l’Inghilterra l’ha inserita nella sanità nazionale e l’Italia ci deve fare guerra! Persone che hanno problemi di muoversi e acquistano on line devono rinunciare alla salute? il negoziante che ha cercato di costruirsi un avvenire deve chiudere bottega e andare a mangiare alla Caritas? Noi che cerchiamo di risparmiare ogni singolo centesimo per portare il piatto in tavola dobbiamo andare a pagare 10,00 euro un liquido da 10 ml? Non trovo giusto dover rinunciare a tutto questo.

Salvatore Venturino (negoziante, Amantea)
Ho una bimba di quasi nove mesi ed ho aperto questo negozio per e grazie a lei. Un anno fa quando la mia compagna mi disse di aspettare la nostra prima figlia smisi di fumare ed entrai a far parte di questo mondo, e esattamentea 6 giorni dalla sua nascita ho aperto il mio negozio. Sto lavorando da allora non solo per il nostro sostentamento economico ma soprattutto per invogliare tutti i fumatori a smettere di farsi del male e di godersi una bella svapata.Tanti dei miei clienti fumavano dalle 20 alle 40 sigarette e quasi disperati sono entrati nel mio negozio con la speranza di smettere di farsi del male ed è così che mi ringraziano ogni giorno. Però deduco che allo stato non interessa che le persone non si ammalino più e soprattutto che io come tanti altri lavoriamo per mantenere le propriefamiglie.Con questa legge non solo (secondo me) non si sta rispettando il diritto alla salute ma anche il diritto al lavoro. Io prima di questo lavoravo alla giornata mai assunto, sottopagato e tante volte pure senza retribuzione, speravo che avendo questa mia attività avrei dato una svolta nella mia vita ed un futuro sicuro per la mia famiglia. Realtà? Con questa legge vedo nero. Purtroppo in Italia la maggior parte degli italiani pagano più tasse che altro e gli stipendi sono medio/bassi pertanto con questa legge in tanti non potranno permettersi più neache di svapare e questo comporterà per noi una grande perdita di lavoro e per molti di noi la chiusura dell’attività.

Walter Piras (negoziante, Alpignano)
Buongiorno ho un negozio di sigarette elettroniche ad Alpingano (TO) e umo mia moglie a Susa (TO). Ieri mi ha chiamato un mio amico francese che ha un negozio di sigarette elettroniche in FRANCIA propio come i nostri, e mi dice Ciao Walter ma che sta succedendo in Italia? io dico nulla ci stanno solo massacrando, quindi gli spiego nei dettagli e lui mi dice da non crederci, poi mi chiede e voi che fate, e io dico ma ho firmato petizioni si parla di una manifestazione, ma non so quando , si parla di tavoli di confronti, lui sento che si mette a ridere e mi dice, fosse successo qui avremmo già fermato tutto, voi Italiani vi lamentate sempre ma non fate mai nulla, io dico hai ragione e nel salutarci lui mi dice ma perché che la tua bravura e con la tua esperienza di sette nel mondo dello svapo non vieni in Francia, gli dico ciao carissimo ci penserò e valuterò questa cosa perché io dopo tutti i sacrifici che ho fatto per lo svapo, per loro non ci lavorerò. faccio un’ultima considerazione, io penso che in questo sistema i dialoghi siano ormai finiti, i dialoghi si hanno in una democrazia, ma in questo paese che maschera una dittatura in toto, e tutto mi da ragione di pensarlo, forse e ora di tirare fuori le unghie se vogliamo ottenere qualcosa, altrimenti non ci lamentiamo abbassiamo la testa e prendiamo tutto cio che viene, attenzione qui ci stanno togliendo la libertà, perché lo svapo è libertà, viva lo svapo.

Andrea Trozzo (negoziante, Mendicino)
Mi chiamo Andrea Trozzo ho 31 anni, ho inaugurato il mio Vape Store a Mendicino (piccolo paese in provincia di Cosenza) dopo anni di sfruttamento lavorativo in Italia ed all’estero. Proprio in Svizzera, dove lavoravo, ho conosciuta l’e-cig. Così tornato in Italia con quei pochi spiccioli in tasca ed un finanziamento ho iniziato questa avventura alla cieca. Le cose andavano benino, le persone apprezzano l’e-cig e tutto sommato risparmiavano. Ora con questo emendamento CRIMINALE approvato da CRIMINALI presto ci sarà il rischio di non arrivare a fine mese. Una cosa è certa, almeno per quanto mi riguarda, non resterò a guardare mentre mandano a puttane il mio futuro, ancora una volta.

Calin Constantin Mihai (consumatore, Torino)
Come tanta gente ho provato a svapare nel 2012 con le ego, che ovviamente, non soddisfavano e le ho abbandonate dopo due settimane tornando alle sigarette. Un anno e mezzo fa invece mi sono deciso di prendere un vero vaporizzatore personale. Da lì ho smetto in tronco con le sigarette. Vista l’efficacia con me, tre miei amici mi hanno seguito, iniziando a svapare pure loro. Ho fatto smettere di fumare tre persone, quasi sicuramente salvandoli dal cancro… Il fratello non fumatore di un mio amico usò all’epoca questa frase: “Non so come, ma hai fatto smettere di fumare in casa mia. Ringraziarti è veramente poco!” Attualmente questi tre amici non svapano più e non hanno mai più toccato una sigaretta!!!! Ma veniamo a me. Sono un patito dello svapo. Ho hardware di ogni tipo… Mi piace svapare e mi piace, finalmente, non essere schiavo di una roba che ti distruggere (le sigarette). Ho notato le differenze sin da subito. Posso correre, sono meno affaticato, migliore concentrazione, miglior riflessi, più nessuna difficoltà respiratoria e finalmente naso libero!!! Sento i gusti e gli odori come quando ero un bambino…. Sicuramente se passa questa legge smetto di svapare. Innanzitutto perché non potrò permettermelo, poi perché non ho intenzione di regalare denaro allo stato. Sono anche sicuro che non comprerò mai più una sigaretta, dato che le ripudio profondamente. Penso di iscrivermi a qualche agenzia antifumo per far in modo da non farci obbligare a respirare le loro schifezze… Certo è che non abbandono il mondo dello svapo. Combatterò anche dopo. È questione di principio… Lo stato non prende in considerazione che migliora la salute del proprio popolo, quindi non gli interessa il benessere del popolo. Allora l’unica soluzione è allearsi e dimostrare quanto sbagliano, dimostrarlo fuori, all’Unione Europea, ridicolizzarli e farli bastonare da chi di dovere. #freevape!!! 

Max Riolo (vaper, admin gruppo svapo su Facebook, Catania)
Ero un fumatore di tabacco e lo sono stato per oltre 25 anni, nell’ultimo periodo “rollavo” oltre 20g al giorno e spesso aggiungevo anche qualche sigaretta già pronta, che tradotto in numeri erano circa 30 e più al giorno.Ho smesso col tabacco proprio grazie alle prime sigarette elettroniche in commercio ed ormai da qualche anno ma, purtroppo, non sono riuscito a far smettere il maggiore dei miei fratelli, che era gravemente compromesso dal fumo da combustione; sono quasi due anni che purtroppo non è più con noi ed io da allora mi dedico quotidianamente al mio gruppo Facebook dedicato allo svapo, giornalmente mi adopero come posso per non far tornare indietro chi già svapa e cerco di portare sulla “retta via” chi a tutt’oggi fuma ancora e tenta di passare alle e-cig.Tutto il trambusto degli ultimi giorni che ha investito duramente lo svapo italiano (e purtroppo tutto questo accanimento politico nei confronti del vaping), oltre a creare disoccupazione, sogni infranti ed investimenti bruciati da parte di chi di questo mondo ne ha fatto una filosofia di vita ed un lavoro, porterà altre morti da fumo combusto, ma spero che chi governa il nostro bel paese riesca a comprendere l’utilità delle e-cig, in modo che io non possa perdere un altro fratello, un amico od un semplice contatto social. #FREEVAPE #SVAPOLIBERO

 Stefano Di Seri (consumatore, Cerete)
Sono nato nel 1985 ex fumatore di sigarette tradizionali da quando avevo 14 anni e fumavo almeno un pacchetto di sigarette al giorno dal 2015 ho conosciuto e scoperto i benefici di fumare elettronico, ho provato e sono passato definitivamente all’elettronico. Risultato niente fiatone basta affanni tosse e mal di gola vari. Se questo governo inserisce la tassa rovina la mia certezza di stare bene di respirare bene e senza dubbio dovrei tornare alla sigaretta tradizionale rovinandomi la salute. In casa ho un fratello asmatico che difficilmente sopporta il fumo della sigaretta tradizionale e un papà che non c’è più anche per colpa della sigaretta. Spero che non si colpisca questo settore…. perché si spenderebbe di piú in sanità.

Saro Garufi (consumatore, Acate)
Salve, svapo da quasi 5 anni ormai e grazie ad esso ho smesso di fumare. Posso dire a voce alta che lo svapo mi ha salvato dalla forte dipendenza delle bionde. Io fumavo quasi 20 sigarette al giorno e mi mancava il respiro anche nel momento in cui dovevo salire una rampa di scale. Per puro caso ho visto la sigaretta elettronica e decisi di provare. Mi è subito sembrata valida di conseguenza la comprai. Vi giuro che dal quel momento non ho più toccato una sigaretta, o almeno se lo fatto è stato per vedere le differenze. Non faccio più fatica e non ho problemi di tosse assidua specialmente la mattina. Il mondo dello svapo si è evoluto parecchio e ha migliorato moltissimo con il passare degli anni. Purtroppo questo allo stato non va bene infatti ho visto tutto il casino che sta succedendo in questi giorni. Io non sono d’accordo sull’approvazione di questa legge. Non tanto per me, ma per tutti i padri di famiglia che grazie allo svapo riescono a tirare avanti. Io non mi lascio demoralizzare perché de lo svapo pensa che con questa legge cambieranno i nostri ideali sbaglia di brutto. Non ritornerò alle bionde nemmeno se mi pagano. Io prima fumavo Marlboro rosse, ho iniziato a svapare da guancia a 9 di nicotina. Adesso a distanza di 5 anni svapo a 0 nicotina! E per questo devo dire solo e solamente grazie al mondo della sigaretta elettronica. Questo è un mio piccolo pensiero che può essere insignificanti per molti, però per è davvero importante.

Cristian Zannella (consumatore, Napoli)
Mi chiamo Cristian e vivo in provincia di Napoli, come tanti della mia generazione verso i 14 anni ho acceso la mia prima sigaretta, prima di una lunga serie, ho fumato per circa 7 anni e fatta esclusione dei primi 2 anni dove il pacchetto da 20 mi bastava, gli ultimi 5 purtroppo ero arrivato a 2 e mezzo, inutile che sto a raccontare cosa significasse fumare 2 pacchetti e mezzo in 24 ore, si 24 perché mi alzavo anche di notte per fumare, iniziai a capire che dovevo smettere al mio diciottesimo compleanno quando mi diagnosticarono l’ADPKD, Sindrome degenerativa del rene policistico, come mia madre e mia nonna e sua madre prima di lei anch’io purtroppo ho contratto questa sindrome, sin da subito ho iniziato a soffrire di ipertensione grave che è uno dei sintomi di questa patologia, verso i 20 anni dopo essere finito innumerevoli notti al pronto soccorso con la pressione 210 su 180 il medico del Policlinico si Napoli leggendo le mie analisi mi disse che avevo l’emoglobina ad un valore pari a 19.5, mi disse che praticamente avevo il sangue denso come la colla e con aria di preoccuparsene mi intimò di smettere immediatamente di fumare prima che morissi a solo 20 anni per un ictus. Il giorno stesso non fumai nemmeno la mia ultima sigaretta e grazie a uno dei numerosissimi siti Web del settore dello svapo comprai la prima prima Innokin IStik, immediatamente mi resi conto di quando fumare fosse non solo diventato obsoleto e oltremodo dannoso, ma di quanto fosse soddisfacente e appagante una sigaretta elettronica pagata meno di 40 euro, ed era solo l’inizio ancora non sapevo cosa mi stesse aspettando in questo meraviglioso mondo, dopo pochi mesi ormai la cosa mi aveva preso fortissimo e comprai il mio secondo PV qualche altro mese dopo il terzo poi il quarto così via divenni sempre più praticonel settore.Una cosa che non mi piaceva però era essere costretto ad acquistare liquidi senza avere la possibilità di poterli personalizzare alle mie esigenze, ormai da 6 di nicotina ero arrivato ad un valore di 3 ma sentivo l’esigenza di scendere ancora, iniziai così a creare le mie miscele da solo, mi si aprì un universo davanti, non solo sono riuscito a scendere ad un valore inferiore allo 0.35mg di nicotina ma potevo scegliere i miei mix di aroma personalmente, questo fu possibile sempre e solo all’enorme mercato libero online che meravigliosamente ti insegna e dà la possibilità di poterscendere fino alla totale assenza di nicotina liberamente step by step, è si, perché con i liquidi preconfezionati il valore minimo si nicotina risoluto e 3mg o al massimo 1.5mg in tal modo il salto a 0 diventa più complicato e drastico senza poter passare a valori intermedi.Poco più avanti mi era così chiaro che fumare non avesse più il minimo senso logico che come un testimone di Geova ho iniziato a convertire chiunque, amici parenti la mia ragazza colleghi insomma chiunque, e la cosa mi riempiva di gioia. Saper di star facendo del bene mi spingeva e restare a disposizione per tutto, anche spendere e rimetterci dei soldi per gli altri ordinando io liquidi e hardware online.Qualche tempo dopo mio padre si ammala di cancro, ha sempre fumato tantissimo, e i medici attribuirono questa displasia al tabagismo. In primis i medici gli ordinarono immediatamente di smettere di fumare, al che mi interessai personalmente nel chiedere se magari per lui fosse possibile usare l’ausilio di una sigaretta elettronica Ogni medico a cui chiesi fu d’accordo, anzi molti erano molto soddisfatti e consigliarono vivamente la cosa. Mio padre fu operato poco più avanti e fortunatamente si è liberato di questo male atroce, da allora non molla il suo PV per niente al mondo. Ormai lo svapo era diventato qualcosa di cui mi occupavo quotidianamente emi stavo organizzando per insenrirmi professionalmente nel mercato del settore, sognavo che lo svapo diventasse la cosa di cui occuparmi a tempo pieno, e che mi permettesse anche di vivere e perché no assumere e creare posti di lavoro per qualche mio amico che purtroppo non trova lavoro. Ogni volta che ripenso a quella sensazione, ad immaginare a come sarebbe avere uno spazio mio, con il mio giro di amicizie e di clientela, persone con cui confrontarsi condividere ridere e divertirsi sapendo che stiamo facendo qualcosa che potenzialmente tra una risata e altra silenziosamente sta salvando le vite, e può salvarne ancora tantissime..Quando ho letto per la prima volta del emendamento Vicari e stato come svegliarsi in un incubo, la netta sensazione che tutti i miei progetti e una delle mie più forti passioni mi venisse negata da uno stato ingiusto, ignorante nel settore, e che lucra da decenni sul tabagismo e il tumore al polmone è stato straziante. Coloro che lo regolamentano tassando e vendono sorridenti un pacchetto di sigarette vogliono fermare noi, dichiarandoci “trafficanti di nicotina” come un qualunque volgare spacciatore di piazza, noi che potenzialmente salviamo vite liberando le persone dal mostro del tabagismo che voi confezionate etichettare tassate e vendete alla gente. È stato indescrivibile, una rabbia una delusione e uno sconforto fuori da ogni scala.Sto passando gli ultimi giorni nello sconforto e concitato nel seguire gli sviluppi di questa vicenda che senza eufemismi io definisco incubo. Ho totalmente perso fiducia nello stato, uno stato che vuole distruggere e proibire tramite monopolio una delle pochissime cose buone esistenti, cheaiuta chi è schiavo di uno dei peggiori vizi del mondo, per favorire le multinazionali del tabacco, abbassando addirittura i prezzi delle sigarette nelle ultime ore. State letteralmente spingendo e costringendo un bel numero di noi alle sigarette di nuovo e negando totalmente il diritto a chipoteva liberarsene in futuro. E già perché dobbiamo anche pensare a chi ancora fuma, tutto ciò è vergognoso e non voglio nemmeno entrare in merito al fatto che questa senatrice sia anche indagata per altro.. voglio solo che sappiate che non ci arrenderemo mai, svapare è un nostrodiritto e la iper tassazione che volte muovere e praticamente la gogna per lo svapo, non conoscete il nostro mondo e vi concedete il lusso dall’alto della vostra ignoranza di legiferarci, non è possibile, non ve lo permetteremo.

Mario Rossetti (negoziante, Ascoli Piceno)
Sono un ragazzo di 26 anni ho perso il lavoro e tramite i miei risparmi e l’aiuto dei miei genitori è un mutuo in banca il 14 di ottobre 2017 ho deciso di fare l’inaugurazione di un nuovo negozio nella zona di Ascoli Piceno,a distanza di un mese dalla mia apertura leggo questo articolo di questa legge e della tassa e sinceramente ho una paura tremenda che come ho aperto posso chiudere. da quando ho letto questa legge non dormo più la notte e piango come un bambino per paura di non poter pagare tulle le spese che può avere un negozio. Questa è la mia stori vi ho parlato con il cuore in mano speriamo si riesca a raggiungere un accordo che va bene si per lo stato sia per il produttore per il negoziante e per il consumatore #freevape

Daniele Di Egidio (consumatore, Giulianova)
La mia vita cambierà in peggio, in casa svapiamo in 3, i miei genitori sono disoccupati e togliere le sigarette dalle spese mensili è stata una manna dal cielo. Se dovesse entrare questa legge i miei ricomincerebbero a fumare, visto che non avrebbero la possibilità di spendere 10€ a boccettino.

Fabio Peduzzi (consumatore)
Ho smesso di fumare da 2 anni e 3 mesi. Fumavo dalle 20 alle 30 sigarette al giorno E nemmeno a dirlo ora non solo ho recuperato molto fiato in ogni attività fisica che faccio ma ho anche ripreso a sentire odori e sapori che quasi avevo dimenticato in più nell’ultima spirometria avevo fiato da vendere e poi anche la mia ragazza ne ha guadagnato essendo asmatica e non fumatrice perché ora non solo non gli creo problemi per la respirazione ma neanche più per la puzza che provocava la sigaretta tradizionale sia sugli indumenti che in casa in ultimo ho chiesto informazioni ad un tecnico di laboratorio dell’inail il quale facendo controlli mi ha rassicurato come ormai tanti medici in italia e non solo che questi prodotti non sono dannosi per la salute anche perché io ormai svapo a 1 mg di nicotina quindi quasi nullo con l’intento di arrivare a 0 cosa che con la sigaretta tradizionale sarebbe impossibile W LO SVAPO LIBERO E LA SALUTE SANA

Giulia Russo (consumatrice, Trento)
Ho smesso di fumare quasi 5 anni fa grazie alla sigaretta elettronica… da lì mi si è aperto un mondo che mai avrei immaginato…ho trovato un bellissimo hobby e tante persone con cui condividerlo… Soldi salute fisica e mentale … questo è quello che mi ha donato questo mondo che spero non finisca mai… Uniamoci tutti contro l’ennesimo emendamento che serve solo a riempire ancora di più le tasche di certa gente e non pensa sicuramente al proprio popolo!!

Giuseppe Figus (consumatore, Cagliari)
Sono un vaper ormai da un anno che solo con questa alternativa è riuscito a smettere di fumare, dopo 13 anni, ora utilizzo nicotina al 3e contavo di scendere a zero entro la fine dell’anno. Con il nuovo emendamento non potrò piu permettermi questo ” lusso” come è stato definito. Vengo dalla Sardegna e non mi sono mai sentito italiano, quindi si evince quanto a me e al mio popolo faccia imbestialire dover stare a sopportare angherie tasse e balzelli da parte di uno stato che non tutela e che anzi affossa ogni possibiliàa di vita serena. Tornando a noi questo decreto ucciderà tantissimi negozi aziende, e sicuramente come già abbiano visto, qualcuno dalla disperazione si ucciderà. Ci è stato tolto tutto quanto, dignità autosufficienza legalità e ora la salute. Io non ci sto, e come me altri. Noi le mafie non le vogliamo fomentare e non lo faremo versando i nostri sudatissimi e pochi risparmi nelle casse del monopolio. Se ci sarà da lottare, non faremo un passo indietro. Questo in nome di chi per questa passione ci vive, ci dà mangiare ai figli e perché no si ci diverte anche. Era l’unica cosa pulita che ci era rimasta. E così deve restare.

Stefano Fava (consumatore, Tortona)
Io ho iniziato 6 anni fa con i cartomizzatori però in modo incostante e continuando a fumare le sigarette, non ostante tutto avevo gia iniziato a farmi i liquidi in casa. Poi ho abbandonato tutto riprendendo a fumare, 2 anni e mezzo fa stanco di 30 marlboro al giorno ho ripreso lo svapo e con i sistemi che c’erano 3 anni fa finalmente mi hanno aiutato a smettere totalmente con le sigarette. Ho ripreso l’iter ovviamente di partire alto di nicotina e poi scendendo gradatamente. Sono passato subito dopo qualche mese ad atom rigenerabili da guancia, in quel momento da organo per poter smettere di fumare è diventata una passione. Ovviamente non sto a dire i benefici a livello fisico che tutti hanno e sanno. Il primo vapeitaly di novembre 2015 mi ha dato ancora di più la possibilità di appassionarmi, scoprendo anche che quando fumavo le sigarette le fumavo di polmone, dal quel momento sono passato allo svapo di polmone e avendo anche l’opportunità di abbassare drasticamente anche la nicotina dei liquidi. Ne avrò cambiati a centinaia. Ora dopo 2 anni e mezzo sono a nicotina 1 e solo a sentire l’odore del tabacco e delle sigarette normali mi viene da vomitare. Dopo tutti i 3 vapitaly e avendo conosciuto anche molte persone degli addetti ai lavori, a maggio 2017 con la mia compagnia di svapatori abbiamo aperto un canale youtube e un gruppo Facebook solo a scopo di divertimento e ci piace tantissimo. Ora con questi provvedimenti ammazza vaping sarà difficile, io sono un soggetto a rischio al fumo ecco perchè anche quando arriverò a 0 continuero a svapare perchè se mollerò tutto, sicuramente ricado nel vizio. Spero che con le associazioni che stanno lavorando e tutto quello che si sta cercando di fare si posso avere una SVAPO LIBERO

Pietro Bozzola (negoziante, Novara)
Ho un negozio svapo dal 15/05/2012 e vivo di questo da allora,ala luce dei fatti accaduti negli ultimi giorni posso solo dire che se lo stato vuole o cerca di affossare un intero settore beh, è certo che è solla strada giusta. Invece di incentivare ciò che non fa male come in inglilterra affosa il mercato mettendo tasse inutili….non è certo questa la strada da percorrere….andrò a vivere sotto i ponti, grazie mille governo ladro!!!!

Nicholas Salustri (negoziante, Frascati)
In merito alle leggi che stanno uscendo sulle sigarette elettroniche vi dico la mia storia. Sono Nicholas Salustri e insieme a mio fratello abbiamo due negozi di sigarette elettroniche e dopo tanti ma tanti sacrifici stavamo cominciando a vedere i risultati ma lo stato decide di mettere questa tassa e queste leggi che ci fanno al 90% chiudere entrambi i negozi e noi ci ritroviamo con delle spese affrontate che non recupereremo mai in più con dei finanziamenti aperti dei negozi, senza lavoro e anche dei soldi persi dei nostri genitori che ci hanno aiutato ma che in questo modo non potremo mai restituire. Quindi noi stavamo cercando di crearci un futuro e in questo modo lo stanno distruggendo ma come a noi a tanti altri ragazzi e persone.

Salvatore Licata (consumatore, Agrigento)
Buongiorno io racconto la mia storia come ho cominciato ha conoscere il mondo dello svapo. Io frequentavo molto spesso un negozio molto conosciuto la Puff che ci lavorava un mio amico conoscendomi da tempo sapeva che fumavo tanto minimo 2, 3 pacchetti di sigarette al giorno e lui mi diceva sempre prendi una box e cominci a svapare buttale ste porcherie ma io non gli davo retta ero troppo testardo. Quando un giorno dopo una delicata operazione che gli hanno esportato mezzo polmone a mia madre da quel giorno ho deciso di non toccare più una sigaretta. Da quel giorno presi la mia prima sigaretta elettronica non conoscevo niente mi sentivo dite sempre che faceva male ma studiando e informandomi bene sul prodotto ho scoperto che erano solo parole che giravano in giro. A me il mondo dello svapo ha cambiato molto la vita anche nel senso economico perché non mi potevo permettere di spendere ogni giorno 15€ per le sigarette che più di far male non fanno. Quindi dopo tutto questo caos che sta succedendo non credo che mi posso permettere a spendere tutti questi soldi non saprei dove prenderli proprio ora che non lavoro non ho nemmeno possibilità di fare una piccola scorta quindi come andrà andrà loro vogliono che ci rimettiamo a ritoccare le bionde e secondo me ci sarà qualcuno che comincerà a fumare a causa dei costi sui liquidi, perché diventerà solo per le persone che se lo possono permettere. Anche se io lavorassi non potrei andare a spendere 300€ così perché penso che quei soldi che dovrò spendere li spendo per altro che mi serve a me e la mia famiglia poi non ho un lavoro stabile i miei non lavorano e quindi se quando lavoro io e non gli do un aiuto economico non mi posso permettere tutte ste cose e forse dopo questo hanno che ho passato senza fumare lo sprecherò così a causa dei prezzi assurdi che stanno mettendo sui liquidi.

Michele Radicci (consumatore, Bari)
Ragazzi io non ho parole dopo questa ultima follia del nostro governo.. anzi si ce l’ho.. sono schifato più di sempre! Hanno preso di mira una innovazione (parere personale) e la stanno buttando nel cesso! Posso solo dire una cosa, a me lo svapo piace a differenza della sigaretta tradizionale che fumavo per solo vizio.. lo svapo è un’ altra cosa, lo svapo rende noi ex fumatori persone migliori, persone più buone e socievoli, si parla, si prende un caffè, si mangia una pizza e si parla di svapo.. lo svapo unisce e ci fa essere tutti amici.. non penso che il tabagismo faccia tutto ciò.. ragion per cui dico che se la manovra avrà effetto..noi non dovremo arrenderci e far sentire la nostra..in modo educato e maturo ovviamente.. dovesse andare tutto male proprio.. io non tornerò mai e poi mai alle sigarette tradizionali.. preferisco un ricovero in ospedale per pazzia piuttosto che tornare a fumare.. detto questo, incrociamo le dita e un saluto a tutti

Marco Giudice (consumatore, Aprilia)
Buongiorno, rispondo con entusiasmo all’appello fatto da gli amministratori di movimento svapo. Premetto che sono nuovo allo svapo anche se sono stato vittima 3 anni fa del primo tentativo di distruggere questo mondo e mio malgrado sono tornato a fumare sigarette. Ho iniziato a fumare a 13 anni quando sulle sigarette non cera nessun avvertimento sulla tossicitá delle stesse. Dopo 30 anni di schifo finalmente grazie ad alcuni amici al lavoro ho scoperto lo svapo mtl grazie anche ad aziende come la Tabaccheria Azhad Vaporificio etc, ho deciso definitivamente mollato il tabacco. Adesso onestamente sono preoccupato perchè veramente nn voglio piu tornare alle sigarette. Qualsiasi cosa organizzerete io ci saró. Siamo diventati un paese allucinante, per le mie figlie cambiero sicuramente paese. Saluti free vape!

Maurilio Salatino (negoziante, Bari)
Buongiorno ragazzi, volevo raccontarvi la mia storia: ho iniziato a svapare tanti anni fa, quando in Italia la ecig non era ancora conosciuta…. quando è arrivata anche da noi anche io e mio fratello abbiamo aperto un negozio, per mettere la nostra esperienza al servizio degli altri. Abbiamo puntato da subito sulla qualità e la serietà: più che commercianti, eravamo dei fortunati, che volevano aiutare altri amici! Abbiamo superato le diffidenze prima, ed i tanti ostacoli legati all’incertezza poi. Non senza difficoltà: abbiamo contratto prestiti per superare i momenti difficili, ma ce l’abbiamo fatta! Col tempo le cose sono migliorate, abbiamo assunto 2 dipendenti, e riportato i conti in pari…. poi, 2 mesi fa, per crescere ancora, abbiamo contratto altri prestiti per aprire un secondo negozio, inaugurato a metà settembre. Poi arriva questa bomba a ciel sereno! Non sappiamo se riusciremo a resistere ancora una volta… Ma nel frattempo abbiamo stipendi e mutui da pagare…. Cosa succederà? Me lo chiedono i miei dipendenti: una ragazza madre con 2 figli a carico, ed un padre di altri 2 figli. E nel frattempo anche io ho 2 figli. Piccoli. Cosa accadrà? Andrà bene oppure no? Dove sono l e certezze che ci dovrebbe dare il nostro governo??? Sembra siamo diventati tutti dei malviventi!!! Eppure pago gli F24 tutti i mesi, sono in regola con il Durc….. Ma questo non basta! Non più!

Riccardo Giusti (consumatore, San Benedetto del Tronto)
Sono Riccardo Giusti, 29 anni, alla soglia dei 30. Ho iniziato a fumare, purtroppo, alla giovane età di 15 anni e, dopo poco, è diventato più di un vizio. Era quasi un simbolo della mia persona. Non credo esista una foto di me, sia da solo sia in compagnia di altri amici (e dai 18 anni in su anche dei familiari) dove non compaia con una sigaretta in bocca. Ero quello a cui tutti si potevano rivolgere se avessero finito le loro sigarette perché erano sicuri che io, pur dando loro l’ultima sigaretta nel pacchetto, ne avrei tirato fuori uno nuovo, pronto da scartare. Insomma, ci siamo capiti, ero un fumatore incallito, quasi da due pacchetti al giorno.A marzo 2017, per curiosità, ho provato la sigaretta elettronica e mi si èaperto un mondo. Inizialmente non mi ero nemmeno prefissato di smettere difumare ma la sigaretta elettronica mi ha convinto sempre di più a lasciare quella analogica. Vuoi per i benefici economici, vuoi per il fatto che chimi stava intorno non notava più quell’odore acre di nicotina che riveste i fumatori di sigaretta tradizionale mi sono ritrovato a lasciare mezzo vuoto il pacchetto di sigarette tradizionali che mi rimaneva e sono stato “rapito” dal mondo del Vaping nel giro di una settimana. Da allora non ho più toccato una sigaretta tradizionale né ne ho avuto voglia.Ora, non ho mai nascosto fin qui che non sono passato alle sigarette elettroniche perché volevo smettere col “fumo”, perlomeno con quanto concerne la gestualità, il contesto, la sorta di “schermo sociale” che ne costituisce la base del vizio psicologico; la sigaretta elettronica tuttavia mi permette di sottostare al vizio del “fumo” senza la maggior parte delle caratteristiche negative che derivano dalla sigaretta tradizionale, infatti ai benefici elencati prima ho riscontrato un miglioramento delle condizioni generali di salute.Detto questo, va da sé che nel caso in cui lo scenario che si sta delineando in questi giorni dovesse portare ad un reale aumento dei costi talmente sproporzionato sia al contesto mondiale sia all’utilizzo giornaliero degli “e-liquid”, la sigaretta elettronica non sarà più, per me, un mezzo utile per sostituire il vizio che la sigaretta tradizionale mi ha inculcato in giovane età. Di conseguenza credo fermamente che, nel caso in cui non ci sia una revisione delle posizioni Statali riguardo la materia, dovrò tornare a far uso delle sigarette tradizionali. Purtroppo. Infine vorrei notare le posizioni Statali in materia che, se analizzate bene in certi aspetti, risultano completamente contrastanti: Una delle motivazioni addotte per la decisione della Corte Costituzionale è che anche i liquidi, con o senza nicotina, possono condurre ad un utilizzo del tabacco; poi però apprendiamo dall’emendamento della Sen.Vicari che lo stato vuole monopolizzare la vendita degli eliquid, di fatto rendendoli disponibili negli unici posti dove possiamo trovare le sigarette, peraltro con una bella differenza di prezzo in favore di queste ultime. Insomma, lo Stato vuole che ci allontaniamo dalle sigarette o no? Non me ne vogliate ma un proverbio dice… ” A pensare male ci si indovina ” 

Antonio Popone (grafico designer, Reggio Calabria)
Buongiorno, Sigmagazine ho 28 anni sono un laureato in architettura ma svolgo ormai da anni la professione di freelance come grafico pubblicitario. Sono stato un fumatore accanito per anni, ho iniziato all’età di 16 anni con i pacchetti da 10 sigarette, dopo circa 11 anni, nel 2016 all’età di 27 anni ero arrivato anche a 2 pacchetti al giorno da 20 sigarette cadauno. Ho provato più e più volte a smettere di fumare, ma la dipendenza psicologica ancor prima di quella verso la nicotina era per me insormontabile. Il 4 Agosto 2016 decisi senza molte speranze, ma su consiglio anche del mio medico di base di affidarmi alla SIGARETTA ELETTRONICA (e-cigs), i primi 10 giorni sono stati duri, la gestualità era difficile da riprodurre, tuttavia la voglia di fumare tradizionalmente era molto minore che nei tentativi precedenti senza l’ausilio della e-cigs. 20 giorni dopo forse per stupidità presi una delle ultime sigarette rimaste chiusenel pacchetto da quel 4 di Agosto, era curiosità, capire se mi sarebbe piaciuta,inutile dire che dopo 20 giorni di e-cigs e di abbandono della sigaretta la miabocca e la mia gola non erano più in grado di percepire come piacevole la sigaretta classica, dopo due tiri la nausea, il bruciore sulla lingua e la gola erano insopportabili, il cattivo sapore e la temperatura del fumo combusto era troppo diverso dall’aroma e dalla temperatura gradevole del vapore della mia E-CIG, fu l’ultima volta che io accesi una sigaretta tradizionale.Circa 30 – 35 giorni dopo aver iniziato la E-CIG ho smesso completamente di sentire il bisogno delle sigarette tradizionali. Quel fatidico 4 Agosto 2016 iniziai con una concentrazione di nicotina 9mg per ml di liquido. Oggi 18 Novembre 2017 svapo ancora ma sono riuscito a ridurre l’assunzione di nicotina con una concentrazione quasi pari allo 0, svapo a 1,5mg ogni ml di liquido, per cui tra qualche mese avrò raggiunto l’obiettivo di nicotina 0.Ho imparato molte cose sul mondo della E-CIG, hanno smesso di fumare mio padre, la mia fidanzata, i miei suoceri e mio cognato. Mio suocero in particolare essendo cardiopatico e soggetto che soffre di pressione alta come mio padre, ha tratto già dopo circa un mese e mezzo significativi miglioramenti sia sotto il profilo cardiaco che sulla pressione. Ma di tutti loro la mia ragazza è colei che ne ha beneficiato di più con una media di 20 sigarette al giorno ha smesso a Febbraio 2017 e partendo anche lei da 9mg di nicotina per ml, è stata anche più brava di me, ad Agosto del medesimo anno ha ridotto la nicotina a 0 e oggi sono circa 2 mesi che non usa quasi più nemmeno la sigaretta elettronica.I benefici che l’introduzione della sigaretta hanno apportato alla salute dellepersone a me care sono stati percepiti non solo dai diretti interessati ma peralcuni come mio suocero anche dai check-up effettuati qualche mese dopodall’utilizzo della sigaretta elettronica.Ciò che oggi mi rende deluso nei confronti dello Stato in generale è la percezione che non sia assolutamente interessato alla salute dei cittadini, quanto più al business del mercato delle e-cigs ed allo stesso tempo l’eventuale perdita delle entrate sul monopolio del tabacco. Se la tassazione legittimata dalla Corte Costituzionale e l’emendamento Vicari diventassero tali, credo che l’unica soluzione che io potrei decidere è quella di non utilizzare più la sigaretta elettronica. Ma il problema è per tutte quelle persone che hanno iniziato da poco, che non possono ancora smettere, ai miei parenti poiché alcuni ancora non sono evidentemente pronti ad abbandonare completamente la pratica. Per tutti loro non rimarrà (escludendo i benestanti) che rivolgersi al mercato del tabagismo. La pratica della sigaretta elettronica viene considerata dalla Corte Costituzionale un rischio di creare dipendenza dal tabagismo, quando il mondo intero sa per certo che il meccanismo è esattamente l’opposto. Mi sento privilegiato perché io come altri prima di me, avendo praticato in tempi di libero mercato la sigaretta elettronica assumendo ormai quantità bassissime di nicotina o 0 nicotina potremmo anche prendere una drastica decisione se non ci potremo permettere l’acquisto dei liquidi. Ma chi è da poco ex-fumatore, chi ancora lo è e potrebbe abbandonare il tabacco, il fumo combusto della sigaretta classica, loro che colpa ne hanno? Perché gli si toglie questo diritto?… Perché si toglie il diritto a commercianti che pagano regolarmente le tasse di poter anche guadagnare svolgendo allo stesso tempo un’azione che di per sé può solo migliorare la vita di un fumatore, specialmente se accanito? …. Lo Stato storicamente lascia lucrare le Multinazionali di tabacco per arrecare potenzialmente un danno alla popolazione, e si trattano alla stessa maniera i 35.000-40.000 (credo di aver letto) di persone che lavorano nel settore e che di fatto possono solo migliorare e strappare la vita dei fumatori al tabacco ed al rischio di cancro? Sono preoccupato per tutte le persone che ho conosciuto, per i miei commercianti di fiducia, per i distributori per tutte le famiglie che rimarranno senza un tetto a causa del crollo del mercato causato dalle due stangate, perché non c’è bisogno di avere dei dati per convenire che cosi come si prospetta il futuro, il mondo dello svapo è destinato a ridursi a favore di un ritorno al tabagismo, prima causa al mondo di morte per cancro.La percezione che hanno tutti coloro che sono abbastanza informati in merito sanno che queste azioni anche se descritte come legali, legittime e costituzionali, in verità costringeranno tante persone a ritornare al tabacco, tante altre non inizieranno mai con il vapore delle e-cig, uno scenario simile secondo qualcuno è legale? è legittimo? è costituzionale? Io non credo.Confido nelle associazioni di categoria e soprattutto anche in tutte le figuremediche che sin ora hanno studiato cosi a fondo e così a lungo gli effetti dellesigarette elettroniche, di spiegare a chi evidentemente ignora quasi totalmente (e spererei di non dover dire che faccia finta di ignorarle) che questa pratica è attualmente l’unica possibilità di redenzione concreta ed efficace contro ladipendenza spasmodica dal tabacco, che gli effetti sull’organismo sono talmentebassi da ritenere che forse, se di regolamentazione si deve parlare nel mondo delle e-cigs è un dato di fatto che queste ultime sono utili a migliorare la salute dei cittadini italiani e che per tale ragione non dovrebbero subire se non in precisi prodotti e modalità (come la nicotina) una doverosa MA CORRETTA tassazione. Concludo sottolineando che non si dovrebbe monopolizzare qualcosa che arreca fondamentalmente benefici alla salute, e che il mercato libero può solo ed esclusivamente apportare benefici in costi sanitari in questo caso. La sigaretta elettronica non è un oggetto su cui LUCRARE ma un oggetto su cui INVESTIRE per la salute futura della popolazione italiana.

Michele Matera (Ceo, Outlet Sigaretta elettronica)
Buongiorno a tutti. Sono l’amministratore di una società che opera on line nel mondo dello svapo, sicuramente non la più grossa, ma sicuramente tra le più serie, per capirci tra quelle che il giorno dopo la tassa sui liquidi li ha applicati alla lettera, questo a quanto i nostri clienti ci dicono o ci mandano a dire dai nostri competitor, anche stranieri! Ieri mattina presto ricevo 2 chiamate una dietro l’altra di 2 nostri competitor francesi, con i quali collaboriamo spesso, che mi chiedono cosa succederà adesso per il mercato italiano dato che per loro è una piazza molto importante, e la prima cosa che ambedue mi hanno chiesto è se stiamo già organizzando una discesa in piazza armati di forconi alla volta di palazzo madama, ribadendomi che se fosse successa una cosa simile da loro in Francia lo avrebbero già fatto!!! Direi che forse questa è la volta buona di creare una mobilitazione generale coinvolgendo non solo le aziende del settore, ma l’intera popolazione di svapatori italiani e parliamo di 1 milione di persone!!!!
Sicuramente non tutti saranno disponibili a tale azione ma se cipresentiamo a Roma in tantissimi ed agguerriti e pronti a farci sentire non potranno non ascoltarci. Non facciamoci sopraffarre sempre da leggi inique e da politici ciechi, abbietti, corrotti ed al servizio delle lobby del tabacco oltretutto che legiferano senza averne diritti, ricordiamoci che i nostri governanti degli ultimi 5 anni non li ha votati nessuno!!!!!
Personalmente non saprei da che parte iniziare ad organizzare quanto sopra  descritto ma se la c’è qualcuno che sa come fare noi ci siamo a dare manforte in tutti i modi per dare massimo risonanza e partecipazione. Non so se la redazione di Sigmagazine sia il posto giusto per poter organizzare una cosa simile ma se lo fosse, lo ripeto noi ci siamo.

Fabio Zennaro (Bellinzago Novarese)
Mi chiamo Fabio e ho un negozio di sigarette elettroniche a Bellinzago Novarese (provincia di Novara). L’ho aperto a Novembre 2015 spinto dalla mia grande passione per lo svapo. Dopo aver perso il lavoro di ascensorista (la società per la quale lavoravo è fallita), mi sono “buttato” in questa esperienza e sentivo finalmente di aver realizzato qualcosa di appagante. Le notizie di queste ultime ore devo dire mi hanno fatto arrabbiare e soprattutto preoccupare per il futuro del mio negozio e della mia famiglia (anche mia moglie lavorava nella stessa società di ascensori, e nel frattempo abbiamo allargato la nostra famiglia con l’arrivo di Sofia di 20 mesi). Il negozio seppur con alti e bassi (non parliamo di una grande città ma di un paesello di 9mila abitanti nel bel mezzo del nulla!!!) mi da la possibilità comunque di mantenerci ma con le ultime novità non so se potrà più essere così. Quello che mi fa più arrabbiare è l’accanimento contro un settore nuovo e fatto di gente giovane che ha deciso, nonostante il bruttissimo periodo di crisi che sta attraversando l’Italia, di investire soldi e risorse qui piuttosto che scappare all’estero, pagando le tasse che rispetto ad altri paesi sono altissime. Queste persone che ci governano non hanno capito o non hanno pensato che facendo questo emendamento mettono in seria difficoltà persone e intere famiglie. Perché dovrei essere costretto a chiudere il mio negozio per “colpa” di queste decisioni? Un conto è decidere di chiudere perché il negozio non funziona, un conto invece è vedersi costretti a causa di decisioni prese da altri senza pensare alle conseguenze. In questo momento mi sento impotente e deluso ancora una volta dalle Istituzioni che ci governano. La nostra Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro…ma se il lavoro fanno in modo di togliercelo come possiamo pensare di andare avanti?

Barbara Mennitti (giornalista, Roma)
Fra me e la sigaretta elettronica è stato amore a prima vista, anzi al primo assaggio. Fumavo da 26 anni, avevo smesso tante volte e altrettante avevo ricominciato. Probabilmente nemmeno mi piaceva, perché appena ho provato le possibilità aromatiche dell’ecig ho mollato di botto le sigarette tradizionali. Ricordo che, dopo aver provato tutti i liquidi disponibili, dissi alla negoziante esausta: “Se fossero esistite quando ero ragazzina, non avrei mai iniziato a fumare!” Era fine dicembre del 2012.
Da allora sono passati quasi cinque anni e il mio mondo è diventato quello del vaping. I miei amici sono persone che fanno parte di quel mondo, gli eventi a cui partecipo fanno parte di quel mondo, le mie passioni vengono da quel mondo e oggi anche il lavoro con cui pago l’affitto e le bollette. Alla fine del 2015, infatti, ho deciso di lasciare una situazione professionale traballante per affiancare Stefano Caliciuri che alcuni mesi prima aveva fondato Sigmagazine. Creare dal nulla un quotidiano online e poi addirittura una rivista di carta non è stato facile, c’è voluto tanto lavoro, tanta testardaggine e un po’ di follia. È stato però esaltante, appassionante e fonte di tante soddisfazioni.
Come tutti, in questi giorni ho pianto di rabbia e di sgomento mentre vedevo il nostro settore immolato sull’altare dell’interesse erariale. O mentre ascoltavo chi ci descriveva come un settore di truffatori, mezzi criminali che prosperano ai margini della legalità. Noi non siamo questo. Mi ha riempito di sconforto, infine, che anche la salute dei cittadini sia stata immolata. Da anni leggo e scrivo di ricerche mediche e sono ferreamente convinta che la sigaretta elettronica sia un prezioso mezzo per ridurre il danno del fumo. Ma non frega niente a nessuno. Io sarò qui a fare il mio lavoro fino alla fine per difendere il vaping dalle grinfie di questi farisei.

Cinzia Palazzo (negoziante, Brindisi)
Sono Cinzia ho 44 anni. La mia avventura  comincia nel 2012 quando il mondo dello svapo era alle “origini”. Sono stata affascinata sin da subito da questo mondo fatto di sapori, emozioni, piaceri. Lo svapo non è semplicemente utilizzare una sigaretta elettronica per smettere di fumare.  E’ passione, creare nuovi rapporti di amicizia, condividere esperienze di piacere e tanto altro. Aiutare a smettere di fumare! Orgogliosa di aver aiutato tanta gente a intraprendere questo difficile percorso. 
In questi anni ho visto e vissuto i numerosi attacchi a questo settore ed è stata davvero dura resistere,  andare avanti e vedere i miei colleghi chiudere le loro attività. La passione e la convinzione che questo settore merita di vivere con dignità mi ha spinto a continuare. Non mi sono arresa allora e non mi arrenderò adesso, ma il quadro che si sta prospettando porterà inevitabilmente a lacrime e sangue.

Mosè Giacomello (presidente Vapitaly, Verona)
Ho iniziato quasi per caso, per vedere se funzionava e per mantenere una promessa. Un solo anno di nuova vita ed iniziano i problemi. Il decreto sui succedanei, la prima TPD, le lotte, le raccolte firme, EFVI, gli Svapodays. Tutto per difendere questo piccolo successo: aver smesso di fumare senza l’aiuto di nessuno.
Ma continuano gli attacchi, nuova legge e nuove lotte. Questa volta assieme alle altre associazioni. Il settore vuole crescere e diventare la vera alternativa.
E’ all’interno di questa situazione che nasce Vapitaly. Un’idea quasi folle all’inizio ma che prende sempre più corpo. Esattamente due anni fa ne vede la luce. E da allora non ha mai smesso di crescere. La sera prima dell’apertura del VapitalyPRO di Roma, a cena con i collaboratori, alzo lo sguardo: conto 18 persone che stanno lavorando a questo progetto, a cui aggiungere i relatori dei workshop, le hostess, le persone che si occupano dell’allestimento. Numeri che mai avrei immaginato in così poco tempo.
A Maggio ci siamo trovati in quasi 25.000. Vapers, negozianti, produttori, distributori, youtuber, giornalisti, semplici curiosi. 25.000 persone che condividono una passione, che vogliono viverla assieme, che vogliono dimostrare a tutti che ce l’hanno fatta. Hanno smesso di fumare, molti di loro si sono creati un nuovo lavoro. Senza l’aiuto di nessuno, senza chiedere allo Stato che, per tutta risposta ha tentato più volte di bloccare questo settore.
E ora tutto questo dovrebbe finire? No!

Sebastiano Pianarosa (negoziante, Porlezza)
Buonasera a tutta la redazione di Sigmagazine. Innanzitutto grazie per lo spazio e soprattutto per l’apporto che state dando in questo momento cupo. Mi chiamo Sebastiano Pianarosa e dal 5 agosto 2017 sono il felice titolare del VaporCoffee, a Porlezza (Co). Dopo quasi 20 anni di cantiere, quest’estate ho dato una svolta alla mia vita, aprendo il mio piccolo shop che in questi primi mesi mi sta dando grandi soddisfazioni. Lo svapo a me ha salvato la vita più volte, ovviamente in primis permettendomi di essere un felice ex fumatore da quasi due anni, in secondo luogo (non meno importante) dandomi una forza ed una motivazione incredibile in uno dei momenti più difficili della mia vita.. A gennaio dell’anno scorso mi è stato diagnosticato un tumore maligno e durante il periodo di cure l’obbiettivo di guarire ed aprire il mio negozio ha fatto una grossa parte, seconda soltanto al sorriso di mio figlio Sasha, di 6 anni. Nel tempo ho conosciuto un sacco di persone in questo settore, anzi, in questa famiglia e posso assicurare che non siamo simili a nessun altro settore. Questo è un mondo fatto principalmente di persone appassionate, che ogni mattina, mentre girano la chiave del proprio shop, non sentono minimamente il peso dell’andare a lavorare. Spero che chi di dovere capisca tutto ciò e che, pur giustamente regolamentando equamente il settore, possa permetterci di continuare a fare quello che io ritengo il lavoro più bello del mondo.

Francesco Bagni (negoziante, Giulianova)
Buonasera, questa è la nostra storia. Francesco, ingegnere chimico, e Giorgio, geometra, si incontrano in un ufficio tecnico di una azienda internazionale di impianti fotovoltaici e realizzano campi da megawatt e impianti su edifici. La fine degli incentivi statali alla fine del 2012 impone delle scelte e i due colleghi di mettono in proprio ed aprono Fumo Svaposhop a Giulianova.
Dopo un periodo di assestamento ed in piena crisi del settore nel 2014 rischiano grosso aprendo il secondo negozio a Teramo mentre tutti stanno chiudendo ed è crescita incredibile. La crescita porta ad assumere dopo un periodo di formazione un dipendente e nel 2016 aprono il terzo punto vendita ad Alba Adriatica ed all’assunzione di un magazziniere. Si dotano di una attrezzatura informatica per il magazzino, server, pc sui banconi e digitalizzano l’azienda.
Nel 2017 i dipendenti diventano 4 e viene aperto il quarto punto vendita di San Benedetto. 3mila clienti, affezionati al loro modo di dare servizio, assistenza, alla disponibilità dei prodotti ed alla varietà di scelta, ne fanno una azienda solida che accompagna il cliente nel suo percorso di abbandonon del tabagismo facendo capire che il vaping non è un gioco, ma un nuovo modo di concepire il vizio, lasciandone solo il piacere.
Nel 2017 l’azienda crea un servizio di riparazione dell’hardware al servizio della propria rete di negozi, da pochi mesi reso disponibile in tutta italia, investendo in attrezzature e su una risorsa umana più unica che rara nel nostro settore: un perito elettrotecnico dalla manualità impressionante con un curriculum spaventoso, nome in codice “ti aggiusto io!”. Il servizio ha avuto il plauso dell”intera comunità del vaping ed è stato accreditato da Svapo Italia come unico centro di riparazione affidabile ed efficiente in Italia.
Una storia di lavoro, di impegno e completa dedizione che ha creato una famiglia di 7 ragazzi che hanno ricostruito e pianificato la loro vita.

Giuseppe Scorza (negoziante, provincia di Milano)
Buonasera, mi chiamo Giuseppe Scorza e sono titolare di un negozio in provincia di Milano. Ho smesso il 27 marzo del 2013 di fumare le catramose grazie alla classica ego w. Non credevo di poter smettere di fumare con tale facilità, rimasi stupito e felice di tale risultato, tanto che da subito iniziai a cercare una location per aprire il mio negozio di sigarette elettroniche, rimasi folgorato dalla possibilità di poter aiutare altri a smettere di fumare, di togliersi quel brutto vizio che faceva male alla salute, feci di quella scelta la missione della mia vita, e questa mi aiutò nei tempi bui, quando il mercato crollò per via di tutte le maldicenze per ignoranza dell’oggetto in se ma sopratutto da parte dello stato con campagne screditorie…fu difficile, ma sinceramente, poter aiutare altre persone a smettere mi dava la forza per andare avanti,al di là dei miseri incassi che non coprivano minimamente le spese di gestione, oggi conto centinaia di clientiamici come li chiamo io, persone riconoscenti e grate del mio supporto e aiuto…tutto questo, lo spirito di comunità e condivisione che si è instaurato nel mondo dello svapo e dei centinaia di negozi, non può sparire, non ce lo possono portar via per una legge assurda, volta a far affossare il settore dello svapo, siamo disposti a pagare le tasse, ma non siamo disposti ad accettare di vedere il nostro mondo crollare sotto i colpi di persone senza cuore e senza scrupoli, dediti al guadagno prima di tutto.

Luigi Antonucci (negoziante, Vacri)
Sono Antonucci Luigi di Vacri (ch), titolare dello shop “la scimmia”. Nonostante i miei 33 anni, mi considero uno dei “vecchi” del settore, considerato che smisi di fumare i miei 2 pacchetti e mezzo al giorno 9 anni fa, tutto merito dell’azienda per cui lavoravo che un giorno mi regalò un pacchetto di “cigalike”, dicendomi che stavano producendole e che quello era il futuro…dopo alcuni anni da utilizzatore e da assiduo frequentatore di forum e canali youtube, quasi 5 anni fa la svolta, iniziai a lavorare come dipendente per 2 diversi negozi di sigarette elettroniche. Poi un bel matrimonio che mi ha regalato una figlia bellissima e la decisione di aprire il mio negozio. Così 2 anni fa é nata “la scimmia sigarette elettroniche” e con impegno e dedizione ho fatto smettere di fumare centinaia di persone. Il mio orgoglio maggiore non è solo quello di riuscire a mantenere la mia famiglia, ma sopratutto quello di rappresentare per molte persone la via di salvezza dalle sigarette e il miglioramento tangibile delle loro condizioni di salute.
Poi dal nulla, senza avvisare…di notte…come i ladri…persone dal
passato “fumoso”, altre che fanno favori in cambio di “regalini” hanno deciso di distruggere tutti coloro che hanno fatto dei propri sogni un solido futuro! L’hanno fatto senza interpellarci, senza nemmeno prendere in considerazione il dialogo, proprio come fanno i mafiosi! Pago tantissimo di tasse e devo pure sentirmi dire che sono un ladro e un evasore! Ma scherziamo!
Io sono un papà, un marito, una persona onesta che contribuisce con le tasse a farvi fare i vostri porci comodi sulle poltrone! Sono io che vi do da mangiare e dovreste essere voi i miei servitori!
Dov’è la sovranità del popolo? Vergogna!

Vittorio D’Annibale (negoziante)
Buongiorno, mi chiamo Vittorio D’Annibale e sono titolare di una piccolarealtà dedicata al mondo dello svapo, premetto che a 52 anni mi sono ritrovato a dover combattere per l’ennesima volta contro la disoccupazione e, stanco di dover intraprendere un ulteriore percorso lavorativo come dipendente, ho deciso di investire tutti i miei risparmi aprendo questa attività. Mi sono dedicato giorno e notte alla formazione per avere una discreta competenza che mi permettesse di affrontare questo mondo innovativo ed oggi sono fiero ed orgoglioso di portare avanti questa iniziativa voluta e cercata con coraggio. Ho riposto tutte le mie future speranze aprendo questo piccolo negozio che con amore gestisco ed ogni giorno sono ripagato dalla fiducia e dall’appoggio dei miei clienti. La tegola, pesante, di questi giorni non so quanto tempo ancora mi darà lapossibilità, la forza, l’entusiasmo e la tenacia di andare avanti in questo periodo già di per se segnato da una profonda crisi economica oltre che tassato all’inverosimile….mancava questa legge che sicuramente ci taglierà le gambe ed alla fine lascerà una scia infinita di sangue…. si,sangue, il nostro sangue quello che ci abbiamo buttato dentro e che scorrerà a fiumi se non avranno il buon senso di rivedere profondamente questo becero emendamento e questa tassa iniqua ed assurda. Probabilmente non sopravviverò a tanto in quanto la forza economica per sostenere questo impatto sarà devastante…. no so chi ringraziare per tutto questo, nel caso lo faccio a nome mio di mia moglie e dei miei due figli.

Lugi Silvestrini (negoziante, provincia di Como)
Ciao a tutti e grazie per il lavoro che fate. Sono Luigi Silvestrini un negoziante della provincia di Como. Tratto questi articoli da 5 anni. Tutto cominciò nel 2012, quando un mio amico mi fece provare per la prima volta una sigaretta elettronica (la famosa ego w) la quale mi ha cambiato la vita venendo da una situazione di quasi 2 pacchetti al giorno. La cosa che mi stupì è stata la facilità con cui ho smesso di fumare senza fatica e da allora non ho mai più preso in mano una sigaretta notando su di me (ora 5 anni che ho smesso) un cambiamento radicale in fiato, pelle e voglia di fare al punto che ho preso questa mia felicità di avercela fatta come una missione per aiutare altri e negli anni le persone continuano a ringraziarmi per aver dato loro il mio supporto e la mia esperienza. A oggi nel mio piccolo ho fatto smettere di fumare centinaia di persone. Un tabagista quando entra nel mio negoziomi chiede aiuto e il più delle volte si affeziona al negozio perchè vede noi negozianti come i loro salvatori. Lo svapo è anche socializzazione quella che manca oggi e questo settore è riuscito a ricreare attraverso ritrovi, aperisvapo e gruppi aperti. Insomma non è possibile che qualcuno voglia eliminare tutto questo.

Antonio Stefanelli (negoziante, Potenza)
Sono Antonio Stefanelli ed ho 26 anni, lavoro in un negozio di E-Cig in Potenza e sarò brevissimo, per quanto riguarda delusioni lavorative e fallimenti in Italia potremmo parlarne per giorni, perché chi dovrebbe tutelarci in un attimo ci spazza via come fossimo formiche come in questo caso. Io vi parlo della mia esperienza e basta, senza tergiversare. Aiutare una persona che vuole uscire dall’incubo del tabagismo è un’emozione impagabile, quando il mio cliente torna la seconda volta e cerca di farmi capire che gli sono stato d’aiuto beh in quel momento mi brillano gli occhi. Pensare che un domani tutto ciò potrebbe non esistere più mi manda in un buio malinconico difficile da comprendere per chi non sa quanto sacrificio e quanta passione ci vogliano in questo mondo. Mi sembra di aver detto tutto quello che volevo dire. Vorrei dire tanto altro ma non c’è più tempo, rimbocchiamoci le maniche e riprendiamoci ciò che abbiamo costruito con sudore e passione, costi quel che costi, valga quel che valga.Grazie Sigmagazine.

Simone Casaliggi (agenzia comunicazione, Biella)
Amo il mio lavoro, da sempre. Dopo oltre 20 anni mi appassiona come il primo giorno, gli stimoli e le sfide sono al ordine del giorno, formazione continua e nuovi progetti. In questi anni come agenzia abbiamo lavorato con tanti clienti e nei settori più disparati, anche questo è sempre stato motivo di stimolo. Da ormai 5 anni lavoriamo per, o meglio con, un importante produttore di liquidi per sigaretta elettronica, un’azienda professionale, etica e solida. Capita, a volte, che la “bontà” (passatemi il termine) di azienda-prodotto-agenzia fanno sì che il ruolo di fornitore si trasformi in quello di partner o, in rari casi come questo, in una sinergia al punto tale che l’agenzia diventa parte dell’azienda stessa, si spinge oltre al normale ruolo professionale, fa suo il credo dell’azienda stessa.
È il nostro caso, in 5 anni ho avuto il piacere di lavorare in prima persona ed in prima linea in un settore, quello dello “svapo”, dinamico, piacevole, attivo ed in forte crescita. Grazie a questa azienda, che ha investito molto anche per far conoscere la bontà del settore a livello di salute, ed alle persone che la compongono, con cui c’è ormai un rapporto di amicizia e rispetto fortissimo, ho avuto il piacere di conoscere persone stimolanti, attive, impegnate in prima linea per far conoscere un prodotto che è l’unica vera alternativa allo schifo del fumo. Il settore dello svapo “era” un settore in forte crescita, un prodotto non nocivo, valida alternativa allo schifo delle sigarette, che aveva subito in tutti questi anni tanti attacchi da giornalari di dubbia professionalità che facevano uscire solo notizie tendenziose (spesso false). Dopo aver subito anni fa una sorta di tracollo a causa della mala informazione, quasi sempre smentita dal mondo medico, aveva subito un tracollo a causa delle tassazioni, ma lo aveva superato e da qualche anno era in forte crescita. A questo settore sono legate decina di migliaia di persone: produttori, rivenditori, distributori, negozianti, cartotecniche, imbottigliatori, aromatieri, tipografie, agenzie stampe, testate giornalistiche del settore, agenzie di comunicazione e tutto il mondo online (vapemodel, influencer, etc..).
Tutto molto bello insomma, un settore in crescita nonostante la crisi generale di cui tutti conosciamo i risvolti, lavoro per tante persone o meglio tante famiglie, tante previsioni positive, nuove fiere, eventi, .. Ma da mercoledì tutto è cambiato. Con una tempistica record lo Stato italiano (perché solo in Italia chiaramente succede quanto sotto indicato) ha emanato tre “cambiamenti”: tutto sotto monopolio, tassazione anche per liquidi senza nicotina e basata sulla quantità totale di liquido (leggi raddoppio dei prezzi), oscuramento immediato di tutti i siti non a norma nazionali ed esteri. Tutta la filiera è a rischio chiusura. Negozianti con finanziamenti, mutui, leasing che saranno costretti a chiudere, quindi famiglie rovinate. Gente che aveva smesso di fumare da mesi/anni che valuterà se tornare ad accendersi una “bionda” perché il peso della tassazione è tale da far sì che molte persone non se lo potranno più permettere. Un prodotto che era valida alternativa a livello medico, si perché all’estero in alcuni stati viene proprio proposto dal governo in ambito medico, in Italia viene ucciso, distrutto. E chiaramente la botta arriverà a tutta la filiera. L’oscuramente dei siti esteri poteva essere fatto per chi non era a norma tempo fa, sarebbe stato un aiuto a chi lavoro rispettando le regole. Ma no, viene fatto ora, così non si potrà comprare all’estero dove, chiaramente, non c’è questa situazione assurda.
Mi vergogno di essere italiano, non sono mai stato nazionalista anzi mi pento ogni giorno di più di non essere scappato quando potevo. Qualcuno dice che c’è poco senso in queste leggi perché si sa per certo che massacreranno il mercato, dove invece avrebbero potuto fare cassa. Non lo so, per certo in una mossa simile, incomprensibile anche a molti politi e luminari del settore medico, qualcuno ci guadagnerà anche se il settore dello svapo dovesse morire. Uno Stato quindi che se ne fotte di un settore in crescita, che paga le tasse, e se ne fotte delle persone che “avevano” trovato nello svapo una via di uscita al fumo, a volte consigliata proprio dagli stessi dottori. Mi fa schifo in egual modo la ns stampa, mi spiace dirlo, e le varie reti televisive. Nessuno ne ha parlato, nessuno lo dice… anche qui tanti dubbi viste le notizie che a volte aprono il TG forse questa aveva più peso.
Personalmente, perché è personale per quanto potrà valere, io sono “vicino” a livello umano e professionale a tutte le persone che ora stanno affrontando un momento complicato e farò, nel mio piccolo e nelle forze della mia agenzia, quanto possibile per far sapere, anche solo a 20 persone, quanto sporca sia questa situazione. Mi sento parte di questa battaglia personalmente!

Federico Andrea Chiapatti (futuro negoziante, Bologna)
Ciao a tutti, mi chiamo Federico, ho 42 anni, sono bolognese e ho due figli piccoli (2 e 7 anni) da mantenere. Sono un ex fumatore e un ex lavoratore. A fine 2014 ho perso il posto di lavoro e ho passato gli ultimi 3 anni in estenuanti ricerche per ottenere solamente lavori precari sottopagati, disoccupazione e frustrazioni, sono anche invalido civile al 50% per una patologia cronica che ho da ormai più di 20 anni, lo stato dovrebbe aiutare lavorativamente chi è nella mia situazione e sono quindi regolarmente iscritto al collocamento mirato che purtroppo però a oggi non mi ha mai proposto nulla. (0 totale)
Poco meno di un anno fa ho re-incontrato lo svapo e in meno di una settimana ho completamente abbandonato le sigarette tradizionali senza alcuno sforzo, fumavo circa un pacchetto e mezzo al giorno, e in seguito a una brutta polmonite causata da un incidente stavo cronicizzando una patologia bronchiale che a oggi dopo quasi un anno di solo svapo è completamente scomparsa.
Ho archiviato la cosa nella mia mente come fantastica, perché ero riuscito nel contempo a stare meglio e a risparmiare soldi per il mio bilancio familiare già difficile. Ho un background tecnico tale che per me è stato piuttosto semplice approfondire a 360° la conoscenza dei prodotti che lo compongono ed ero in procinto di aprire un negozio fisico nella mia città che doveva servire a riscattarmi professionalmente, guadagnare qualcosa per me e la mia famiglia e contemporaneamente contribuire a qualcosa di buono per la società. Concettualmente per me è il massimo , guadagnare aiutando le persone a stare e meglio e magari anche a salvarsi la vita . Ho investito gli ultimi mesi e soldi in questa idea, ho creato il logo aziendale, ho acquistato il mio dominio internet, ho lavorato anche di notte alla realizzazione del mio sito e del mio e-commerce, ho cercato in lungo e in largo locali da affittare nella mia città, ho studiato il prodotto e i modi di commercializzarlo, ho partecipato al vapitaly PRO, partecipando a tutti i seminari e stringendo accordi con fornitori; ho cercato gli arredi e fatte tante altre attività necessarie a chi vuole fare impresa, il tutto stanno molto attento al budget in quanto già in una situazione economica non semplice.
Avevo intenzione di aprire la mia attività entro questo Natale ma, nel giro di tre giorni tutto questo lavoro e impegno mi sono stati portati via in un soffio con motivazioni a mio avviso futili ed inutili che andranno a discapito di tutta la comunità. Mi hanno letteralmente rubato il futuro, non so nemmeno se con le nuove regole potrò continuare a svapare, i costi di liquidi diventeranno proibitivi e la soluzione più economica, per chi proprio non riesce a stare senza, sarà quella di tornare alle sigarette normali con tutte le conseguenze che ne derivano per la mia salute e per quella pubblica se molti altri svapatori faranno altrettanto. Mi scuso per gli errori di ortografia, ma ho scritto di getto e sono ancora turbato da quanto successo.

Roberto Lo Re (negoziante, Palermo)
Sono un negoziante fisico di Palermo, ho 26 anni e insieme alla mia ragazza gestisco da quasi 5 anni questo bellissimo negozio di solo Svapo.
Stavamo organizzando di sposarci , nel 2019 per mettere su famiglia. Ditemi voi con che spirito devo farlo adesso.
Grazie e in bocca al Lupo a tutti.

Luigi Mele (negoziante)
Mi chiamo Luigi Mele, la mia storia nel vaping inizia più di 5 anni fa, quando ho aperto il mio negozio in società con altre due persone, 5 anni! Dopo il primo anno, quando abbiamo cominciato a sentire la crisi che tutti conoscono, i miei due ex soci hanno preferito uscire perché temevano il fallimento, fallimento che io con sudore e sacrifici ho scongiurato andando contro il parere di tutti quelli che avevo intorno.
Mi sono sobbarcato di tutta la situazione debitoria che lo store aveva creato riuscendo col tempo ad azzerarla completamente nello stupore di tutti, debiti che riguardavano anche le tasse. Faccio presente che i miei figli ora hanno 8 e 5 anni, quindi ho faticato non poco a mantenere la mia famiglia, andavo a lavorare anche di notte pur di mantenere la mia attività in vita, ho fatto sacrifici IMMENSI! Adesso?
Ora che ho 40 anni appena compiuti? Proprio adesso che il mio sogno, dopo tutto il sudore versato, sembra essere stato infranto, per un motivo che non voglio nemmeno commentare, mi sento di dire che io con questo paese, ho letteralmente CHIUSO! Sono
pronto a trasferirmi ovunque purché quel ovunque non si chiami ITALIA.

Stefano Caliciuri (giornalista, Roma)
La sigaretta elettronica mi ha fatto tornare a respirare nonostante le 40 sigarette al giorno che ho fumato per venti anni. Circa cinque anni fa però difficilmente si trovavano notizie e allora ho pensato: “Perché non farlo io? D’altronde faccio il giornalista…”. E così è nato prima Sigmagazine.it poi Sigmagazine bimestrale cartaceo. La casa editrice dà lavoro a tre persone e si avvale del supporto di circa venti collaboratori.

Vito D’Attoma (negoziante, L’Aquila)
Salute e sogni..Salute e sogni sono uno conseguente l’altro… 7/8 anni fa ho preso la prima sigaretta elettronica e da allora in 3 anni ho azzerato le sigarette stando a livello di salute molto meglio…Ma oltre la salute un decreto ingiusto rischia oltre di nuocere alla salute ai sogni… Abito a l’Aquila una città ancora in ginocchio per il sisma… Da poco ha aperto un bel negozio di sigarette elettroniche… sogno e passione di una giovane coppia di Avezzano che con passione gestiscono lei il punto vendita qui,lui ad Avezzano… Parlando oggi di questa nuova “regolamentazione” ingiusta,con la titolare viene fuori il marcio dell’Italia..un paese gestito politicamente da chi fa gli affari propri… non di chi paga tasse,crea mercato,crea e inventa lavoro,di chi ha investito ed e’ in regola… Così da costringere ad abbandonare l’Italia paese traditore è ingiusto grazie a chi dovrebbe tutelare e invece “ammazza”. Spazzare via il lavoro,e perché no,la salute e’ qualcosa di ingiusto più dello stesso decreto… Provassero,i politici,a mettere su un negozio e trovarsi ipertassati… n modo da non poter vendere…

Andrea Meroni
Sono Andrea ho 29 anni e ho iniziato a fumare abbastanza presto, già verso i 18 anni era ormai diventata una vera e propria dipendenza, ne fumavo più di 20 al giorno; ho provato a smettere più volte ma senza risultati, nonostante la tosse quasi cronica e l’affaticamento. Quest’anno grazie ad un mio amico mi sono avvicinato alle sigarette elettroniche e finalmente sono riuscito ad abbandonare immediatamente il tabacco, nel giro di 6 mesi avrò fumato a dire tanto 10 sigarette; i benefici li ho visti quasi subito, già dopo una settimana tossivo molto meno e mi sentivo il respiro molto meno pesante; ma soprattuto se prima mi ritrovavo a spendere quasi tutti i miei soldi per le sigarette, ora con una spesa più che dimezzata riesco a soddisfare la dipendenza da nicotina. Io capisco che sia giusto tassare fortemente i tabacchi lavorati perchè oggettivamente creano un danno enorme alla salute pubblica, ma non trovo assolutamente giusto applicare lo stesso tipo di tassazione a un prodotto che si è ormai dimostrato molto meno dannoso, tant’è che alcuni paesi promuovono il suo utilizzo come valida alternativa per chi vuole smettere con le sigarette tradizionali. Penso che questo provvedimento sia fortemente ingiusto, e dimostra che i suoi promotori non sono interessati alla salute dei cittadini, ma solo a non perdere le entrate delle accise sui tabacchi.

Nicola Pozzetti (negoziante, Medolla)
Mercoledì 15 novembre 2017.
Ecco una data che difficilmente scorderò.
“Il giorno più lungo”, preso in prestito da una Storia che è sicuramente più grande della mia, ma il coinvolgimento che ho io in questa è più o meno lo stesso che aveva un soldato americano per lo sbarco in Normandia. Mi chiamo Nicola Pozzetti, sono un ragazzo di 24 anni appena che vive in un posto relativamente triste e con ancora fortissime radici “di campagna”; la generazione dei miei genitori era ancora quella “povera”, i nipoti della guerra, per così dire. Sono nato e cresciuto nella Bassa modenese, tra piccoli paesi di campagna in cui però si produce e tanto. Ricordate il terremoto in Emilia del 2012?
Bene, l’epicentro della seconda scossa, quella del 29 maggio, era esattamente sotto i miei piedi, qua a Medolla. Da allora però non ci siamo pianti addosso e abbiamo ricostruito e ripreso quasi ogni attività commerciale ed industriale, a pieno regime. Noi emiliani siamo così, gente onesta che lavora tutta una vita senza troppe storie; lo dimostrano tutte le eccellenze che provengono dai nostri territori. Purtroppo però il progresso ha un prezzo da pagare e come ben saprete, qua l’aria che si respira è letteralmente cancerogena. Vi immaginate com’è svegliarsi, uscite e pensare che soltanto respirando ci stiamo avvelenando? Soprattutto nel periodo di transizione tra estate ed autunno, in cui la nebbia peggiora tutto. Bene, siccome di respirare non si può fare a meno, un bel giorno di due anni fa ho iniziato a pensare che fosse meglio anche smettere di fumare, almeno qualcosa potevo migliorare nel mio piccolo mondo; così ho fatto grazie alla mia prima sigaretta elettronica, una vecchia e pesante Evic VT. All’epoca mi sembrava una rivoluzione totale, sono riuscito a smettere di fumare da un giorno all’altro senza fatica e senza che mi mancassero le analogiche.
Il mondo dello svapo era completamente inesplorato per me, sentivo dentro che avevo un milione di cose nuove da imparare e nei due anni che sono passati da allora ci ho messo tutta la mia passione. Ho abbandonato tanti altri hobby a favore di questo, ho iniziato a comprare un sacco di box artigianali e non, atomizzatori, liquidi, ho investito tutto ciò che avevo nello svapo. Da allora ho avvertito innumerevoli effetti positivi e quello che più mi ha stupito (oltre agli effetti noti a tutti) e di cui in pochi parlano, è che da quando ho iniziato a provare una enorme varierà di liquidi ed aromi, anche i miei gusti alimentari sono cambiati: ho iniziato ad assaggiare cibi nuovi e ho riscoperto il piacere della tavola.
Ho iniziato ad apprezzare ogni tipo di cucina e ogni tipo di aroma.
Lo svapo mi ha aperto un mondo, anzi, due – e la mente! Un anno fa, complice il fatto che il nehozio più fornito e valido è attualmente a 55km da dove abito, ho iniziato a pensare che forse potessi coronare il mio sogno, il sogno che ho avuto sin dai primi anni di superiori, sapete, quando si inizia a pensare a cosa si vuole fare da grandi. Volevo fare il “capo di me stesso”, volevo avere una mia attività, volevo avere la responsabilità del mio futuro. Non volevo che fossero gli altri a decidere cosa fosse giusto o sbagliato per il mio lavoro. Ebbene, da gennaio a maggio circa di quest’anno ho iniziato a pensare e ripensare a come potessi fare ed infine, dopo aver assistito con i miei occhi a quando andasse forte il settore al Vapitaly di Verona, ho deciso assieme al mio socio, nonché migliore amico da una vita intera, di aprire. Ad agosto abbiamo creato la società, partita IVA e abbiamo affittato il locale (un piccolo negozio di 30mq); nei mesi da agosto ad oggi abbiamo contattato tutti i fornitori che abbiamo potuto trovare e due settimane fa siamo stati a Roma per incontrarli di persona, perché questo siamo: persone. Abbiamo dovuto chiedere un finanziamento di 40mila euro perché essendo noi giovani non avevamo praticamente nessun fondo da parte; ho sempre e solo avuti lavori a contratto determinato di durata massima di sei mesi. La data fissata ed inderogabile per l’inaugurazione è il 2 dicembre. Mercoledì abbiamo appreso le nefaste notizie. “Il Vaporificio snc di Pozzetti Nicola e Bulgarelli Marco” aprirà comunque, cascasse il mondo. Certo è che se prima guardavo a questa nuova opportunità come il mio sogno più grande realizzato, ora vedo solo tanta incertezza, paura e rabbia.
Prometto che cercherò di trasformare queste emozioni in grinta, voglia di fare e professionalità per il bene del mio futuro e di quello della mia famiglia, che tanto mi ha aiutato per pagare le spese di notaio e commercialista, pur avendo già i loro mutui sulla casa. Giuro che non mi darò per vinto e lotterò fino alla fine per fare un lavoro per il quale sento di essere nato e per portare a casa dei soldi guadagnati ONESTAMENTE col sudore (freddo, ora) e col sangue. E giuro che non permetterò, per quanto mi è possibile, che qualcuno che nulla né sa di questo settore infanghi un’intera categoria di PERSONE oneste, gente come chiunque altro che paga quello che deve pagare e si fa un mazzo tanto per portare a casa la pagnotta.

 

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