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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di UniEcig, associaizone di categoria dei rivenditori di sigarette elettroniche. “Delusione, sdegno e rabbia – commenta la presidente Antonella Panuzzo – sono i sentimenti che prevalgono nei nostri animi da quando ieri sera abbiamo appreso di come la politica abbia deciso di spazzare via il nostro settore. In questi anni, abbiamo combattuto dapprima contro il pregiudizio della gente e successivamente contro tutte le macchinazioni proposte dalle istituzioni, tenendo duro e sperando che il nostro operato avesse un giorno il giusto riconoscimento.
Purtroppo quest’oggi siamo di fronte a quello che sicuramente è uno dei colpi piú forti e subdoli inferti al nostro settore; un settore che tanto amiamo e per il quale ci siamo tanto battuti, un settore che ha dato una seconda possibilità a molti di noi ma che a tutti ha dato una speranza: quella di lavorare rispettabilmente senza chiedere niente a nessuno in un paese che ha sempre carenza di posti di lavoro”.
“L’ormai ex emendamento Vicari – continua Panuzzo – corretto dal cosiddetto “emendamento salvanegozi” a firma degli onorevoli Rotta-Boccadutri-Abrignani in realtá è una porcheria che non accontenta nessuno degli interessati, anzi affossa in modo catastrofico non solo i negozi che dovrebbe salvare e tutelare ma l’intera filiera che non si è vista riconosciuta nessuna delle istanze proposte. In questo ultimo periodo a differenza di quanto si sperava, invece di fare fronte compatto abbiamo assistito a un progressivo isolamento del singolo interesse verso un “si salvi chi puó”; mentre si invocava da tutte le parti l’unione di intenti, ogni singolo anello della filiera ha cercato di porre davanti a tutti il proprio interesse personale senza preoccuparsi di sacrificare le necessitá degli altri per raggiungere il proprio scopo. Seguendo questa corrente, coloro che sono andati a contrattare singolarmente per i propri interessi, non solo hanno svenduto gran parte del settore ma da quanto abbiamo potuto apprendere ieri non sono neanche riusciti ad ottenere nulla di quello che desideravano”.
In questo momento sono pervasa da un enorme senso di impotenza per non essere riuscita a difendere nemmeno gli interessi della mia categoria. Non ci resta che imparare da questa vicenda e farne tesoro per le volte successive, perchè saremmo degli illusi nel pensare che tutto si fermi qui, che non vi saranno altri giorni bui come quelli che sono appena passati e quelli che devono venire. Rinnovo – conclude Antonella Panuzzo – l’invito ad associarsi a una delle associazioni di categoria per dare forza alla nostra voce e contemporaneamente invito i rappresentati delle altre associazioni ad operare di concerto e fare tesoro degli errori giá commessi, ma questa volta davvero“.