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E alla fine l’errata corrige è arrivato. Nel resoconto degli atti della Commissione V della Camera dei deputati, si legge: “Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 933 del 18 dicembre 2017, apportare le seguenti modificazioni: a pagina 13, prima colonna, sopprimere le seguenti parole: «Walter Rizzetto (FdI), Gianluca Pini (LNA), Barbara Saltamartini (LNA) e Guido Guidesi (LNA) sottoscrivono l’emendamento Rotta 10.47, come riformulato». Dunque i funzionari che redigono gli atti ufficiali della Camera hanno preso una grossa cantonata, perché né i deputati leghisti, né Rizzetto di Fratelli d’Italia (pure cercato senza successo questa mattina) hanno sottoscritto l’emendamento Rotta. Che avevano votato contro l’emendamento ce lo avevano già dichiarato ieri sera, come riportato nell’articolo di questa mattina. Nel pomeriggio era intervenuto Matteo Salvini in persona, da noi contattato dopo che aveva pubblicato sulla sua pagina ufficiale un messaggio a sostegno del vaping. Messo al corrente dell’accaduto, il leader leghista si era subito mosso per capire l’accaduto e ci aveva preannunciato la rettifica. “Faremo tutto quello che è nelle nostre facoltà per affossare questa roba – ha detto Salvini – Quando andremo al governo sarà tra i primi provvedimenti che prenderemo. Cancellare questa legge ignobile che rischia di mandare sul lastrico decine di migliaia di persone, centinaia di piccole e medie aziende”.
Tutto è bene quel che finisce bene, allora? Insomma. Perché certo non ci aspettavamo di essere ringraziati, anche se forse un favore ai deputati leghisti l’abbiamo fatto. Un errore non rilevato per tempo nei resoconti della Camera, avrebbe potuto ritorcersi loro contro più avanti, magari nel corso della campagna elettorale. Però non ci aspettavamo nemmeno dei giudizi un po’ grossolani che ci sono stati rivolti, fra l’altro davanti a uno screenshot che era di facilissima lettura. Comunque ci sentiamo di rassicurare tutti: noi la differenza fra “assorbire” e “sottoscrivere” la conosciamo benissimo. Speriamo di poter dire lo stesso di chi decide del nostro futuro.