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Gran Bretagna, le sigarette elettroniche si salvano dalla crisi commerciale

Nell'ultimo anno chiusi mediamente 16 negozi al giorno. Si salvano gli shop di ecig perché offrono ai millennials “esperienza e competenza”.

La crisi del commercio su strada colpisce anche in Gran Bretagna, ma non tocca i negozi specializzati in prodotti per il vaping. Lo dice una ricerca condotta da Local Data company per conto del network di servizi professionali PwC. È in particolare, secondo lo studio, la crescita delle vendite online a far segnare nel 2017 il record più basso delle aperture commerciali fisiche degli ultimi sette anni, scese dalle 4534 del 2016 alle 4083 dello scorso anno. In media hanno chiuso 16 negozi al giorno, per un totale di 5855, mentre a aprire sono state 11 attività, una in meno dell’anno precedente.
I negozi più colpiti sono stati di gran lunga quelli dell’abbigliamento con 713 chiusure nel 2017, seguite dalle agenzie di viaggio, quelle immobiliari, le banche. Ma non so sono salvati nemmeno i negozi di alimentari, le agenzie interinali, i pub e i negozi di calzature. Ad aprire i battenti, invece, sono state profumerie, nail bar, caffetterie e gelaterie. Resistono e rimangono popolari, secondo Pws, librerie e soprattutto i negozi di sigarette elettroniche. Perché, si spiega nello studio, offrono alla generazione dei millennials “esperienza e competenza”.

 

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