Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Cannabis light, Lorenzin: “Accadde lo stesso con la sigaretta elettronica”

Non è più ministro ma un deputato d’opposizione nel gruppo Misto. Beatrice Lorenzin negli ultimi cinque anni ha guidato il ministero della salute. Sono state rare le volte che ha affrontato in prima persona e direttamente la questione della sigaretta elettronica. Più spesso ha lasciato parlare l’Istituto superiore di sanità o i suoi colleghi e colleghe in Parlamento attraverso emendamenti o revisioni legislative. Nei giorni scorsi è balzata agli onori delle cronache l’interpretazione del Consiglio superiore di sanità circa la possibilità di affidare alla Stato la rete vendita della cosiddetta cannabis light. Il parere era stato richiesto proprio dall’allora ministro Lorenzin.
Intervenuta ai microfoni di Legge o Giustizia condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, ha spiegato il suo punto di vista sulla cannabis light ma soprattutto ha paragonato i fatti attuali con quanto già successe con l’avvento della sigaretta elettronica. Queste le dichiarazioni dell’ex ministro Lorenzin a Radio Cusano Campus.
Avevamo avuto una serie di segnalazioni, anche dai NAS, sul fatto che stavano spuntando come funghi negozi in Italia che vendevano e pubblicizzavano la vendita al dettaglio di cannabis light, sia per mangiarla che per fumarla. Per questo ho chiesto un parere al Consiglio Superiore di Sanità che è il massimo organo consultivo scientifico che il Ministro ha a disposizione. La legge del 2016 non prevedeva la commercializzazione della canapa sativa con principio attivo tra lo 0,2% e lo 0,6%  era una norma fatta ad uso industriale e per la ricerca. Chiesi esplicitamente se c’era il rischio di una commercializzazione al dettaglio e mi dissero di no. Poi ci si è infilato dentro un business. Ci si è mossi dando un’interpretazione non esatta della norma. Lo stesso accadde con la sigaretta elettronica. A pochi giorni dal mio insediamento affrontai la questione, con tanti negozi che aprivano senza una regolamentazione e senza sapere i rischi per la salute che si potevano correre. L’interpretazione non è quella del legislatore altrimenti avremmo saputo che stavamo legalizzando la cannabis light nel nostro Paese. Ci troviamo nelle strade dei negozi che hanno come insegna la foglia di marijuana, anche se l’attività commerciale non era autorizzata dalla legge. Questa cannabis non è né droga né tabacco. Il Consiglio Superiore di Sanità ha detto che queste sostanze, se assunte in modo non appropriato o assumendone quantità smodate, fanno male, specialmente per alcune categorie. Oggi qualsiasi ragazzino può consumare questa cannabis”.
“Questo è un commercio che crea una cultura dell’uso della cannabis ad uso ricreativo. La cannabis light è l’anticamera per legalizzare un domani, la cannabis in generale. Paragone col Canada? Lì facessero quello che vogliono. Il nostro Paese deve tornare a dare messaggi positivi e non a favore dello sballo. Sono contraria a questi negozi. Se potessi scegliere direi che queste attività non ci dovrebbero stare. Ora bisogna almeno regolamentare questa attività. Io non sono per la demonizzazione della cannabis, del resto sono stata la persona che ha regolamentato l’uso della cannabis terapeutica”.


 

Articoli correlati