L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

“Lavoriamo per no-tax ma occorre realismo, apriamo tavolo preliminare”

L’uscita di due aziende da Eim, l’associazione legata a Confartigianato a tutela di un gruppo di produttori di eliquidi italiani, è stata seguita da polemiche che si sono protratte per alcuni giorni soprattutto sui social. Per far chiarezza e spiegare puntualmente gli obiettivi e gli impegni dell’associazione, Eim ha diffuso un comunicato stampa con i punti chiave da chiarire, soprattutto sul fronte dell’imposta di consumo.
Alla data attuale si profila una potenziale modifica sostanziale dell’assetto normativo, ed in particolare impositivo, del settore dello Svapo. EIM è da sempre attenta alla politica dello Svapo e si è sempre posta come un’associazione con l’obiettivo di rendere il mercato il più possibile con regole adeguate alle esigenze delle aziende, dei commercianti e degli svapatori oltre a promuovere per mission statutaria lo sviluppo del “made in italy” e delle aziende italiane sia nel mercato interno che estero. Ancor prima del 4 marzo (data delle elezioni politiche, ndr) siamo stati promotori della campagna #iosvapoiovoto ed abbiamo per questo supportato attività che hanno portato alla firma della prima lettera di intenti dell’attuale ministro Matteo Salvini. Al nostro interno, prima delle elezioni avevamo definito un protocollo articolato in cinque punti già presentato pubblicamente e condiviso dalla totalità degli Associati. In seguito abbiamo condiviso con le altre associazioni il secondo documento sempre sottoscritto dall’onorevole Matteo Salvini. Successivamente all’insediamento del nuovo governo si è preso atto che nel Contratto Lega – 5 Stelle è prevista la “correzione dell’extra tassazione delle sigarette elettroniche” e non invero l’eliminazione totale dell’imposta come prevista dal 62 quater. La posizione del governo attuale è pertanto coincidente con la posizione già resa pubblica dalla nostra associazione. In questa fase, non essendo intervenuti atti interni che portassero alla ridefinizione dei 5 punti e constatando che la linea del Governo è nella stessa direzione, anche se qualcuno potrà dispiacersene, abbiamo preferito lavorare su un progetto di regole che possa dare dignità e sviluppo al nostro settore. Con questo è evidente che la famosa “no-tax” era ed è auspicabile da tutti noi, ma prendiamo atto concretamente, senza ipocrisie ed utopie, di una situazione che certamente nessuna associazione è in grado di modificare, purtroppo non abbiamo questa facoltà, e soprattutto non siamo gli unici players del mercato della sigaretta elettronica. Interessi anche molto diversi sono attivi e presenti e necessitano di un’attività di mediazione e accordo. Per questo come già dimostrato siamo disponibili e, anzi, invitiamo tutte le associazioni ad un tavolo preliminare che possa definire un piano di regole condivise da porre all’attenzione del nuovo governo, i cui esponenti si erano già impegnati prima delle elezioni. Riteniamo che le regole debbano essere portate in una situazione di efficenza, rimuovendo le lacune dovute alla scrittura di un impianto normativo che non conosceva il settore e che, pertanto, non ha potuto comprendere quali fossero le reali esigenze, potenzialità e sfaccettature di un mercato assolutamente eterogeneo che ha assunto oltre ad un importante valore economico un rilevante aspetto culturale e di tutela della salute. Siamo e saremo sempre al fianco di chi vorrà operare al fine di garantire la tutela dello svapo, in ogni forma che sancisca legalità, qualità della produzione e fruibilità sicura dei prodotti da parte dei consumatori. Ribadiamo che il nostro impegno alla no-tax rimane, ma dobbiamo pensare anche a regole certe adeguate e congrue con il nostro settore. Sappiamo che sarà il nuovo Governo a dettare le linee guida e che quindi è opportuno e necessario valutare tutti gli scenari possibili, senza nulla trascurare al fine di essere pronti ad essere propositivi e concreti per fare fronte all’urgenza che non è ormai più rinviabile“.

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