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Sigaretta elettronica, vapore passivo scompare in pochi secondi

Uno studio confronta le particelle contenute nel fumo e nel vapore passivo. E riscontra ancora una volta che il secondo non rappresenta un pericolo per terzi nemmeno in ambienti chiusi.

Un nuovo studio peer-reviewed, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista specializzata Nicotine and Tobacco Research, si occupa del cosiddetto “vapore passivo”. Cioè della pericolosità che l’aerosol della sigaretta elettronica può avere per soggetti terzi. E ancora una volta prova che il vaping sprigiona goccioline liquide che evaporano entro pochi secondi, con un impatto trascurabile sulla qualità dell’aria anche negli ambienti chiusi. Lo studio, intitolato “Characterization of the Spatial and Temporal Dispersion Differences Between Exhaled E-Cigarette Mist and Cigarette Smoke”, è stato condotto da un team di ricercatori europei e da Fontem Ventures, il ramo di Imperial Brand che si occupa di sigarette elettroniche e ha messo a confronto le emissioni delle ecig e delle sigarette convenzionali. In pratica alcuni volontari hanno fumato e svapato in un ambiente chiuso a diverse distanze da un manichino riscaldato e in diverse condizioni di ventilazione. Poi sono state misurate la concentrazione e la distribuzione di grandezza delle particelle in prossimità del manichino.
I risultati sono in linea con quelli riscontrati da studi precedenti. Per entrambi i prodotti, sigaretta elettronica e di tabacco, la concentrazione di particelle dopo ogni espirazione era nello stesso ordine di magnitudine. La differenza, però, è che nel caso dell’ecig la concentrazione di particelle tornava nel giro di secondi ai valori inziali. Con la sigaretta di tabacco, invece, la concentrazione aumentava con le espirazioni di fumo successive e tornava ai livelli iniziali solo dopo 30-45 minuti. Questa variazione temporale dipendeva dalla ventilazione della stanza, che era invece indifferente per le sigarette elettroniche. La misurazione delle dimensioni delle particelle, inoltre, ha dimostrato che quelle nell’aerosol delle ecig erano più piccole rispetto a quelle del fumo e quindi evaporavano quasi immediatamente, senza dover essere rimosse grazie alla ventilazione.
Dunque, conclude lo studio, “esistono differenze significative fra le emissioni delle sigarette e elettroniche e di quelle convenzionali. Le particelle contenute nell’aerosol dell’ecig sono goccioline liquide che evaporano rapidamente; quelle del fumo convenzionale sono molto più stabili e permangono nell’ambiente”.

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