© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Mentre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la rimodulazione del debito per le aziende e i depositi fiscali, stanno già uscendo le prime indiscrezioni e le bozze sui contenuti della legge di bilancio che dalla prossima settimana terrà impegnata l’attività parlamentare. Tra i provvedimenti previsti – così come annunciato dall’agenzia di stampa Askanews – c’è l’aumento dell’imposta sui tabacchi che passarebbe dagli attuali 144 ai probabili 180 euro per chilogrammo convenzionale. Significa che, di riflesso, secondo l’equivalenza, aumenterebbe anche l’imposta sui liquidi da inalazione. Se il governo applicasse uno sconto del 5 per cento – così come annunciato e promesso – i liquidi pronti all’uso pagherebbero una imposta sui 10 millilitri da 0,50 euro. Ma se le dinamiche parlamentari portassero lo sconto al 25 per cento, che di fatto abbasserebbero lo sconto attuale del 50 per cento sull’attuale imposta e dunque in linea con i contenuti del Contratto di governo, significherebbe che ogni flacone da 10 ml dovrebbe avere una imposta di circa 2,5 euro. In questo momento le lobby del tabacco, la Federazione dei tabaccai, il ministero delle Finanze e i gruppi supporto delle sigarette elettroniche stanno confrontandosi aspramente sul da farsi. La bozza della legge di bilancio, così come appare ad oggi, certamente non sarà quella che poi sarà votata in sede ultima parlamentare. La storia insegna, basti vedere l’esperienza dello scorso anno con l’amendamento Vicari a cui successe l’emendamento Rotta Boccadutri. L’unica certezza che in questo momento si può dare per scontata è che nessuno sconto o azzeramento dell’imposta può essere definito tale se poi, in parallelo, aumenta l’imposta sul tabacco.