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La sigaretta elettronica può essere utile nel periodo pre e post operatorio

Una sperimentazione dell'Università della California ha paragonato risultati di ecig e cerotti alla nicotina in pazienti fumatori che dovevano sottoporsi ad una operazione chirurgica.

Le sigarette elettroniche sono strumenti utilizzabili dai pazienti che devono smettere di fumare nel periodo perioperatorio, cioè in quei giorni che precedono e seguono un’operazione chirurgica. Per stabilirlo un team di ricercatori dell’Università della California, coordinato da Susan M. Lee, ha condotto una sperimentazione pilota randomizzata, paragonando sigarette elettroniche e cerotti alla nicotina. È noto che l’abitudine al fumo comporta delle complicazioni in fase operatoria e, visto l’emergere dell’ecig come strumento per smettere di fumare, i ricercatori hanno cercato di capire la loro efficacia e il loro grado di accettazione da parte dei pazienti.
Come descritto nello studio E-cigarettes versus nicotine patches for perioperative smoking cessation: a pilot randomized trial, alcuni fumatori che dovevano subire un’operazione sono stati divisi a caso in due gruppi: a dieci di loro sono stati forniti cerotti alla nicotina, mentre altri venti hanno avuto una sigaretta elettronica. A tutti sono state date scorte per sei settimane con dosi che si riducevano progressivamente. Ai pazienti è stato anche fornito counseling psicologico.
Giunti al giorno dell’operazione il tasso di cessazione del fumo – biologicamente verificato – era simile per entrambi i gruppi. Ma il volume espiratorio ed inspiratorio forzato in un secondo, misurato nella spirometria, era superiore nei pazienti che avevano utilizzato l’ecig. La soddisfazione nei confronti del prodotto utilizzato, invece, era simile in entramibi i gruppi.
Dunque la sigaretta elettronica, secondo questo studio, è uno strumento che si potrebbe utilizzare per i pazienti nel periodo perioperatorio. Gli autori raccomandano ulteriori studi, anche per capire per qual motivo la spirometria dava risultati migliori per il gruppo che aveva usato l’ecig. “Forse perché quei pazienti partivano da una situazione peggiore – si ipotizza nello studio – o perché hanno ridotto maggiormente il fumo”.

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