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Nuove prove della responsabilità dell’acetato di vitamina E nell’esplosione di malattie polmonari negli Usa, arrivano da uno studio pubblicato sul Mmwr (Morbidity and mortality weekly report) settimanale dei Centers for disease control and prevention. Come è ormai noto, la sostanza viene spesso utilizzata come addensante nei liquidi illegali contenenti Thc. Lo studio in questione riporta i risultati di test di laboratorio condotti nel Minnesota, dove, fino alla fine di ottobre, sono stati registrati 96 casi di malattie polmonari.
Le analisi sono state condotte su 58 pazienti, 53 dei quali – il 91 per cento – ha riportato di aver utilizzato cartucce al Thc provenienti da “fonti informali”, cioè amici, familiari, spacciatori in carne e ossa o online. Quattordici sono i pazienti che hanno dichiarato il consumo di prodotti al Cbd e 11 di questi ammettono di averli usati con Thc procurato per vie illegali. Sono invece solo due i ricoverati che sostengono di aver usato esclusivamente prodotti contenenti nicotina. Le analisi, però, li smentiscono perché rilevano che i loro polmoni sono stati esposti al Thc.
Ma la cosa più interessante, è che il laboratorio ha voluto capire se l’olio di vitamina E fosse un ingrediente aggiunto recentemente nei prodotti alla cannabis. Hanno dunque esaminato 46 cartucce precaricate o liquidi al Thc avute da 12 pazienti e 20 prodotti sequestrati dalle forze di polizia nel 2019, durante la crisi di malattie polmonari. Ventiquattro dei prodotti avuti dai pazienti e tutti quelli sequestrati contenevano olio di vitamina E. Hanno poi sottoposto a test lo stesso tipo di prodotti proveniente da sequestri del 2018 (dieci campioni): nessuno conteneva la sostanza incriminata.
Inizia, dunque, a trovare riscontro l’ipotesi più ovvia, cioè che solo nel 2019 abbiano iniziato a circolare sul mercato parallelo prodotti al Thc contenti olio di vitamina E, che si sono rivelati pericolosi e addirittura letali per i consumatori. I nomi riportati nelle etichette di liquidi e cartucce analizzati sono quelli che riempiono le cronache da mesi: Dank Vapes soprattutto e poi Tko Extract, 31 Flavors e Dr. Zodiak.
Poiché alcuni dei ricoverati avevano usato contemporaneamente prodotti al Thc e con nicotina, sono stati analizzati anche questi ultimi. “Nessuno dei prodotti con nicotina – si legge nel rapporto – conteneva alfa tocoferolo, gamma tocoferolo, acidi grassi a catena media, Thc o acetato di vitamina E”. Naturalmente gli autori dello studio invitano alla prudenza e sperano di poter ampliare il numero di campioni da analizzare per rafforzare i risultati. Ma, in attesa di avere ulteriori conferme, si raccomanda di “non utilizzare sigarette elettroniche e prodotti per la vaporizzazione contenenti Thc, né e-cigarette o liquidi ottenuti per vie informali”.