Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Categoria compie 10 anni: non solo tv e MotoGp ma anche la scienza di Polosa

Il direttore del Coehar ricorda i primi passi compiuti nella ricerca sulla riduzione dei rischi da fumo e la stretta collaborazione con l'azienda di Fabio Regazzi

Categoria compie dieci anni. Un traguardo importante per una delle primissime aziende che ha creduto nelle potenzialità della sigaretta elettronica e ha contribuito a diffonderla in maniera capillare in tutta Italia. Ha scelto la rete vendita forse più difficile – la farmacia – ma anche attraverso il background del patron Fabio Regazzi il brand ha saputo affermarsi in breve tempo. Il grande pubblico venne a conoscenza della sigaretta elettronica bianca e gialla anche grazie a numerosi spot televisivi, quando ancora potevano essere trasmessi. Tra i testimonial più popolari: Jerry Scotti, Giorgio Mastrota, Belen, Andrea Beccan (alias Pucci); ma anche i piloti di MotoGp Jorge Lorenzo, Marco Melandri, Carlos Checa. Celebre la sequenza in cui Mastrota “risorge” alzandosi da una bara pronunciando una frase che ha scritto un capitolo di storia del vaping, diventando un tormentone stagionale: “Se fumi Categoria, non ti portano via“. All’epoca erano consentite anche le trasmissioni televisive dedicate al “fenomeno” sigaretta elettronica. Anzi, si poteva addirittura svapare in studio. Nella foto d’apertura tratta da un fermoimmagine di un approfondimento sulla salute mandato in onda da Telelombardia, la conduttrice svapa ripetutamente, in virtù della possibilità normativa in vigore all’epoca. In studio, oltre Mastrota, anche Fabio Regazzi e Riccardo Polosa, alle prime apparizioni pubbliche come esperto in materia di riduzione del rischio da fumo.
Attualmente direttore del Coehar dell’Università di Catania, Polosa durante quella fase embrionale di lancio del settore, già prevedeva che l’ecig avrebbe cambiato lo stile di vita e le abitudini di milioni di persone e nacque una prima collaborazione con Categoria.  “Sembra ieri – commenta Polosa – ma sono passati dieci anni dal giorno in cui incontrai a Catania Fabio Regazzi. Mi colpì per la sua determinazione e per quella sua contagiosa capacità di fare innamorare le persone alle sue idee. Quel giorno parlammo per ore e sognammo un’unione fra medicina, scienza e imprenditoria, accomunati da un ideale: la riduzione del danno per combattere il mostro della combustione. Così nacque un sodalizio che tanto bene ha portato al mondo della riduzione del rischio. Nel 2011 pubblicai il primo studio pilota su fumatori ai quali veniva chiesto di provare a usare le sigarette elettroniche Categoria. Già lì si palesò chiaramente una grande straordinaria opportunità per il fumatore che vuole smettere, ma senza smettere. Un concetto nuovo, rivoluzionario, attuabile solo attraverso la diffusione delle nuove tecnologie sostitutive delle sigarette convenzionali. Da lì a due anni si completava il primo trial clinico al mondo condotto su ben 300 fumatori. Questo studio epocale venne presentato in conferenza stampa a Boston insieme ad esperti della Boston University ed ai corrispondenti scientifici della stampa americana. I risultati – per quei tempi – furono veramente importanti: si dimostrava per la prima volta in uno studio rigorosamente condotto e in un numero congruo di soggetti che la sigaretta elettronica era un valido ausilio per allontanare il fumatore dalle bionde. E tutto questo senza sofferenza alcuna e in totale sicurezza. Da allora abbiamo inanellato tutta una serie di successi scientifici che hanno posto la sigaretta elettronica come grande alternativa salutistica alla sigaretta convenzionale. La riduzione del danno cominciava a diventare un argomento concreto grazie alle ricerche ispirate dai nostri studi pionieristici, con me e Regazzi inconsapevoli mattatori. Quella di essere diventato il precursore di un progetto così unico ed eticamente valido mi riempie di orgoglio. Una bellissima esperienza. Forse la più intensa della mia vita professionale. La mia gratitudine – conclude Polosa – va a Fabio Regazzi che ha permesso che tutto questo accadesse“.
Sono già passati dieci anni – aggiunge Fabio Regazzi, nella foto a sinistra con Jorge Lorenzo – ma è come non sentirli. Rifarei tutto, con la stessa determinazione e con la stessa passione. Certo ho qualche capello bianco in più, un po’ dovuto all’età e un po’ ai tanti spaventi che questa dura ma fantastica crociata mi ha fatto vivere in questi dieci anni. Voglio ringraziare non soltanto il professor Polosa ma anche tutti coloro che hanno creduto in Categoria e che, oggi, possono dire assieme a noi: lo sapevamo“.

Articoli correlati