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Quando le voci, le dicerie, non vengono controllate e verificate spesso dalla vox populi vengono tramutate in fatti. E a quel punto si trasformano in realtà consolidata. È difficile smentirle nonostante non abbiano fondamento. Come ad esempio la presunta epidemia di sigarette elettroniche che nell’ultimo anno avrebbe “infestato i giovani” di tutto il mondo. Tanto che l’argomento sarà il tema e oggetto di approfondimento in occasione della prossima Giornata Mondiale senza Tabacco (31 maggio). I numeri, però, non possono essere smentiti. e allora entrano in campo i ricercatori neozelandesi che hanno voluto verificare se davvero l’allarme è giustificato o meno. Il risultato è sorprendente: non esiste alcuna epidemia.
I ricercatori dell’Università di Auckland hanno valutato i dati di un sondaggio condotto su 27.083 studenti di età compresa tra i 14 e i 15 anni. Hanno scoperto che soltanto il 3,1 per cento era un utilizzatore quotidiano di sigarette elettroniche, addirittura lo 0,8 per cento ha dichiarato di aver iniziato a svapare nonostante non avesse mai fumato prima. Il 37,3 per cento del campione ha detto di aver provato a svapare almeno una volta ma poi ha smesso. dati che non lasciano spazio ad interpretazione: non esiste alcuna epidemia tra i giovani, se non la naturale curiosità adolescenziale di provare qualcosa di non consentito, di andare controcorrente.
“I nostri risultati – hanno spiegato i ricercatori – non supportano l’idea di una cosiddetta epidemia di svapo in Nuova Zelanda o di una vasta popolazione giovanile dipendente dallo svapo. Non ci sono prove, nè qui nè all’estero, che i liquidi aromatizzati introducano i giovani al vaping e che da questo poi si passa al fumo. quest’ultimo sondaggio lo dice chiaramente“.