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“La riduzione del danno da fumo è un diritto alla tutela della salute umana”

In vista della Giornata mondiale senza tabacco ventuno associazioni europee di consumatori di sigarette elettroniche sottoscrivono manifesto. L'italiana Anpvu ha scritto al ministero della salute e all'istituto superiore di sanità.

Chiediamo che l’accesso alle politiche, ai servizi e ai prodotti per la riduzione del danno da fumo sia riconosciuto come diritto alla tutela della salute umana” è l’appello lanciato da 14,5 milioni di utilizzatori di vaporizzatori personali (e-cig) in Europa, rappresentati da 21 associazioni di Consumatori riuniti in Ethra con il Manifesto che invita i responsabili politici a riconscere i benefici della riduzione del danno da tabacco in occasione della Giornata Mondiale. “Non abbiamo alcun interesse economico o conflitto di interesse e non rappresentiamo nessuna industria –  tiene a precisare Carmine Canino, presidente dell’associazione italiana dei consumatori Anpvu – Le associazioni riunite in Ethra sono composte unicamente da consumatori che chiedono di essere riconosciuti come portatori di interesse e come tali non subire le decisioni prese da governi, esperti e scienziati. Chiediamo di essere presenti ai Tavoli di lavoro che ci riguardano e avere facoltà di esprimere la nostra opinione. Il Manifesto firmato sottolinea come gli interessi degli svapatori sono ancora subordinati a decisioni che cadono dall’alto e che in alcuni casi non provengono da una reale conoscenza del fenomeno. Il nostro interesse è quello di avere a disposizione le migliori evidenze scientifiche e prodotti sicuri e di qualità che permettano la transizione dal fumo di sigaretta ad una alternativa ispirata alla riduzione del rischio e da una maggiore protezione della salute. In particolare abbiamo più volte sottolineato come la politica fiscale punitiva sui prodotti a danno ridotto è un fattore che scoraggia l’adozione di strumenti alternativi al fumo”.
Nonostante l’OMS non abbia ancora parlato dei vaporizzatori personali come strumento di riduzione del danno, alcuni paesi occidentali affermano che la sigaretta elettronica è il principale strumento alternativo al fumo tradizionale, come la Gran Bretagna che in un documento miliare del Public Health England dichiara, senza mai aver ricevuto alcuna smentita sino ad oggi, che la sigaretta elettronica riduce il danno da fumo del 95 per cento. Il capitolo 10 del documento contiene il dato fondamentale in cui vengono evidenziate le potenzialità della sigaretta elettronica in ottica di riduzione dei danni da tabacco e di prevenzione dei rischi sanitari. Il Manifesto è un documento scritto dalle associazioni che rappresentano i consumatori che chiedono una adeguata regolamentazione delle soluzioni innovative per le persone che desiderano consumare tabacco in forme più sicure. La riduzione del danno da fumo è sostenuta da ricerche basate sull’evidenza che devono essere tenute in degna considerazione dalla Conferenza delle Parti dell’Oms che si terrà nei Paesi Bassi nel 2021.
L’uso dei prodotti del tabacco è tuttora nel nostro Paese la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile. La prevenzione e la cura del tabagismo, pertanto, sono un obiettivo prioritario da perseguire attraverso misure efficaci (interventi normativi, attività di educazione e promozione della salute, sviluppo di metodologie e farmaci per favorire la cessazione) per ottenere una progressiva diminuzione dei consumi dei prodotti del tabacco, il calo della prevalenza dei fumatori e la conseguente riduzione delle gravissime patologie fumo correlate. Si tratta di un obiettivo che non può essere perseguito dal solo Ministero della Salute, ma dal Governo nel suo complesso, affinché la pluralità di interessi correlati ai prodotti del tabacco non prevalga sul supremo interesse della tutela della salute. Il Ministero della Salute è impegnato nell’arduo compito di “advocacy” verso le altre Amministrazioni coinvolte, per la promozione di azioni intersettoriali e misure efficaci che seguano le indicazioni della Convenzione Oms. In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70 mila alle 83 mila morti l’anno, con oltre il 25 per cento di questi decessi compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.
Nel dettaglio, questi i punti del Manifesto:
-L’accesso alla riduzione del danno, compreso la riduzione del danno da tabacco, deve essere riconosciuto come diritto umano.
-I Consumatori di prodotti a danno ridotto devono essere riconosciuti come gli Stakeholder essenziali nelle discussioni della politica.
-Il Regolamento per i prodotti da nicotina a danno ridotto deve paragonare i rischi relativamente a quelli prodotti dal fumo combusto.
-I legislatori devono riconoscere che avere una grande scelta di prodotti e aromi è la chiave del successo dei prodotti a danno ridotto nella cessazione della dipendenza da fumo.
-I Legislatori devono tener conto degli adulti quando si considerano misure destinate a proteggere i giovani (in quanto la vendita ai minori è vietata per legge).
-La politica fiscale deve tenere conto che l’alta fiscalità sui prodotti a danno ridotto è un deterrente per la scelta della cessazione da parte dei fumatori.

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