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Sigarette elettroniche e tabacco riscaldato: tavolo di confronto esteso anche ai consumatori

Durante primo incontro tra i rappresentanti della filiera del tabacco e della sigaretta elettronica approvata la mozione per ospitare anche Anpvu, l'associazione a tutela dei consumatori di vaporizzatori personali.

Si è tenuto nel pomeriggio di ieri il primo incontro di confronto tra le parti coinvolte nella produzione e vendita di sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco. Il tavolo è stato organizzato e coordinato dall’istituto di ricerca Eurispes e ha coinvolto i rappresentanti delle associazioni della filiera del vaping Anafe e Uniecig, dei tabaccai Fit, dei consumatori Adiconsum-Cisl, oltre l’ex presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato Antonio Catricalà e il medico Fabio Beatrice. Nel corso della riunione, prodromica alla stesura di un piano di autoregolamentazione sulla comunicazione di settore, i partecipanti hanno votato per allargare il panel estendendo l’invito a partecipare anche all’associazione dei consumatori di sigarette elettroniche Anpvu.
Siamo onorati – commenta Carmine Canino, presidente Anpvu – di poter entrare a far parte di una struttura che nei prossimi mesi potrà disegnare un quadro puntuale con le linee guida di autoregolamentazione della filiera. Ovviamente porteremo la voce e le istanze dei consumatori di sigarette elettroniche. Le priorità che caratterizzeranno la nostra partecipazione sono quelle che da sempre contraddistinguono l’Anpvu: il vaporizzatore personale, l’e-cig, non è assolutamente assimilabile ai prodotti del tabacco, compresi quelli a rischio ridotto; la sigaretta elettronica non è uno strumento medicale bensì un bene di consumo; a differenza degli altri prodotti a rischio ridotto, i vaporizzatori personali, oltre a ridurre il danno, consentono anche la disassuefazione dal fumo e per questo riteniamo inammissibile che vengano venduti negli stessi esercizi commerciali che trattano sigarette, sigari e prodotti a tabacco riscaldato; la qualità del prodotto non dipende dal sistema chiuso o aperto ma dalla qualità delle sostanze e dal materiale adottato in fase di produzione; la libertà di scelta è una condizione esclusiva del consumatore, la produzione e l’immissione in commercio è responsabilità esclusiva dei produttori e distributori e questo vale sia per il commercio su strada che sul web, strumento già ampiamente regolamentato.
E in ultima istanza, ma certamente la più importante, la libertà del cittadino di scegliere un prodotto a rischio ridotto è un diritto fondamentale riconosciuto anche dalla Carta fondativa della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms. È quindi necessario battersi affinchè questo diritto sia riconosciuto anche nei fatti. È fondamentale –
conclude Canino – offrire al consumatore una scelta ampia e varia sia di hardware che di e-liquid, in quanto il percorso di disassuefazione non è uguale per tutti i soggetti. Tale varietà rappresenta il motivo per cui i vaporizzatori personali sono riusciti ad allontanare milioni di persone dal fumo combusto”.

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