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È scontro nella compagine di governo M5S. Lo riporta una agenzia dell’AdnKronos. Protagonisti della lite sono il capo politico 5 Stelle Vito Crimi e il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa. Non è piaciuta al reggente pentastellato l’intervista di Villarosa nella quale il sottosegretario al Mef denuncia la presenza di una “manina nel governo” che sarebbe intervenuta per modificare l’aumento delle accise sul tabacco riscaldato e inserire quello sulle sigarette elettroniche: “Alle riunioni io non c’ero, Castelli e Misiani sì“, attacca Villarosa. Parole che, raccontano all’Adnkronos autorevoli fonti pentastellate, avrebbero mandato Crimi su tutte le furie. Duro l’affondo del capo politico nei confronti del sottosegretario all’Economia: se pensi che nel governo ci siano ‘manine amiche’ devi dirlo apertamente facendo nomi e cognomi, il ragionamento espresso dal capo politico nella chat di governo, secondo quanto viene riferito dalle stesse fonti. La replica di Villarosa non si fa attendere: stai portando il M5S al macero, dimettiti. Già in passato il sottosegretario siciliano aveva manifestato anche pubblicamente il suo malcontento verso la gestione del Movimento 5 Stelle targata Crimi, chiedendo a gran voce un voto su Rousseau per eleggere un nuovo capo politico. Concetti che Villarosa è tornato a ribadire oggi nel suo pesante j’accuse: sei scaduto da mesi – insiste il sottosegretario – e non c’è ancora la data delle elezioni per l’organo collegiale, stai distruggendo tutto. In questo governo ci sei anche tu – la controreplica di Crimi – se pensi ci siano ‘manine amiche’ dimettiti e ricordati di chiudere la porta, non te l’ha prescritto il medico. Fonti parlamentari fanno inoltre notare come Villarosa sia stato l’unico esponente di governo M5S a firmare a inizio dicembre la lettera dei dissidenti contrari alla risoluzione di maggioranza sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità: “Altro segnale del forte malcontento del sottosegretario al Mef“, spiegano.