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“Milioni di ex fumatori hanno smesso con la sigaretta elettronica”

L'associazione dei consumatori italiani Anpvu ha inoltrato un appello all'Istituto superiore di sanità in vista della Cop9: "L'Oms costantemente minimizza o nega le opportunità per la salute attraverso la riduzione del danno da tabacco"

Gli esperti che parteciperanno alla nona conferenza delle parti della Fctc (Cop9) dovrebbero tenere in considerazione anche le esperienze e le opinioni dei milioni di ex fumatori che sono riusciti a smettere grazie alla sigaretta elettronica. È la principale richiesta che Anpvu, l’associazione italiana dei vapers, ha inoltrato all’Istituto superiore di sanità. Analoga iniziativa è stata promossa anche dalle altre associazioni dei consumatori aderenti al network europeo di Ethra.  “Chiediamo – sono le parole del presidente Carmine Canino – che le misure di riduzione del danno da tabacco siano incorporate nelle attuali misure di controllo, come previsto dall’Articolo 1(d) della Fctc, che include tale concetto nella definizione di controllo del tabacco. L’Oms ha costantemente minimizzato o negato le opportunità per la salute attraverso la riduzione del danno da tabacco, ha sopravvalutato i rischi, ha scelto selettivamente e male interpretato la scienza per sostenere le proprie convinzioni. L’Oms promuove divieti e un’eccessiva regolamentazione di questi prodotti senza fumo, ma ignora le probabili conseguenze indesiderate e dannose di tali misure, che si tradurrebbero in un ritorno alle sigarette, peggioramento della salute dei consumatori e la nascita di un mercato nero non regolamentato. Le parti, quindi, dovrebbero richiedere una migliore analisi scientifica e politica del tema ed essere aperte all’ascolto di esperti, consumatori e aziende con conoscenze specialistiche riguardanti la riduzione del danno da tabacco per ridurre l’incidenza di malattie fumo correlate. Esistono, ad oggi, prove inconfutabili che i vaporizzatori personali sono molto meno dannosi delle sigarette tradizionali e che possono soppiantare il fumo a livello individuale e di popolazione. Il concetto di “niente che ci riguardi, senza di noi” è costantemente ignorato dalle parti. Come consumatori, siamo maggiormente colpiti da normative sproporzionate e sconsiderate, oltre ad essere esclusi da qualsiasi discussione. Non siamo ascoltati, non siamo consultati, siamo ignorati. Come ex fumatori comprendiamo meglio di chiunque altro quanto possa essere difficile smettere di fumare. La maggior parte di noi ha tentato di smettere molte volte senza successo usando i metodi tradizionali, riuscendo nel nostro intento solo quando abbiamo trovato prodotti a base di nicotina più sicuri come i vaporizzatori personali“.
Alla richiesta di maggior ascolto è stato anche allegato il recente appello dei cento esperti indipendenti nel campo della scienza e della politica del tabacco. Canino ha dunque esortato l’Iss “a tenere in considerazione le nostre opinioni e quelle di questi scienziati altamente qualificati. La raccomandazione sulla riduzione del danno da tabacco di questo gruppo di esperti salverà milioni di vite. Tuttavia, le conseguenze indesiderate della regolamentazione dei prodotti a base di nicotina più sicuri sarebbero catastrofiche“.

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